“… è la provincia e soprattutto è la "bassa" dell'Emilia. Ci sono delle cose che mi sono rimaste impresse dentro, in quel famoso giardino fiorito che ognuno di noi dovrebbe avere in fondo. Ci sono delle immagini purissime e bellissime che mi accompagnano ed ogni volta che scrivo qualcosa vengono fuori. Tipo mio nonno e la cooperativa del partito comunista con la chiesa vicino. Non ci ho mai capito nulla. Dove andare… e anche adesso sono lì che non so dove entrare. Così: tra il sacro ed il profano. Ed io non ci capisco niente. È difficile ancora adesso capirci qualcosa. Mio zio che era un uomo colto, il cervellone di famiglia, aveva una stanza piena di libri di Mao, di Marx, di Lenin… Tutta gente di destra! Passava davanti alla chiesa e vedeva don Tajadela, cioè don Tagliatella, soprannominato così in dialetto, che leggeva tutto il giorno la Bibbia davanti al sagrato della chiesa. Insieme ai miei genitori, che erano contadini e si dovevano fare il mazzo dalla mattina alle 6, diceva "io non ho mai visto un prete magro.”
Argomenti
due-giorni , centro-destra , tre-giorni , famiglia , libri , ancora , avere , chiesa , colto , comunista , contadino , cooperativa , destro , dialetto , don , famiglio , fondo , genitore , gente , giardino , giorno , immagine , insieme , magro , mattino , mazzo , nonno , partito , prete , profano , provincia , sacro , stanza , tipo , uomo , vicino , visto , zio , piena , difficile , fare , volta , nullaZucchero 180
composto chimico chiamato comunemente zucchero 1955Citazioni simili

Origine: Si riferisce ad un'intervista realizzata sul tram 15 di Milano in mezzo ai passeggeri.

“Tutte le cose di cui mi occupo sono profane; ma il Milan è sacro.”
1988
Origine: Da un'intervista a un telegiornale; citato in Beniamino Placido, Ma come sono seri questi fantasmi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/07/27/ma-come-sono-seri-questi-fantasmi.html, la Repubblica, 27 luglio 1988.
My Brilliant Friend

“Lì, tuttavia, nel breve recinto sacro ai morti familiari…almeno lì […] nulla sarebbe mai cambiato.”
prologo
Romanzi, Il giardino dei Finzi-Contini