“Molti eran vestiti del nero kaftano ebraico, molti erano nudi, e la loro carne splendeva castamente nel tepore freddo della Luna. Simile all'uovo turgido di vita, che nei sepolcreti etruschi di Tarquinia i morti sollevano fra due dita, simbolo di fecondità e di eternità, la luna usciva di sotterra, si librava nel cielo, bianca e fredda come un uovo: illuminando i visi barbuti, le nere occhiaie, le bocche spalancate, le membra contorte degli uomini crocifissi. Mi sollevai sulle staffe, tesi le mani verso uno di loro, tentai con le unghie di strappare i chiodi che gli trafiggevano i piedi. Ma voci di sdegno si levarono intorno, e l'uomo crocifisso urlò: "Non mi toccare, maledetto". "Non voglio farvi del male" gridai "per l'amor di Dio, lasciate che vi venga in aiuto!" Una risata orribile corse d'albero in albero, di croce in croce, e vidi le teste muoversi qua e là, le barbe agitarsi e le bocche aprirsi e chiudersi: e udii lo stridore dei denti. "Venirci in aiuto?" gridò la voce dall'alto "e perché? forse perché hai pietà di noi? perché sei un cristiano? (…) Coloro che ci hanno messi in croce, non sono forse cristiani come te? Son forse cani, cavalli, o topi, coloro che ci hanno inchiodati a questi alberi? (…) "Non sono stato io" gridai "non sono stato io a inchiodarvi agli alberi! Non sono stato io!". "Lo so" disse la voce con un inesprimibile accento di dolcezza e di odio "lo so, sono stati gli altri, sono stati tutti gli altri come te".”

—  Curzio Malaparte , libro La pelle

La pelle, Il vento nero

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“La luna depone un uovo nei telescopi che la guardano a lungo.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 27

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“Era notte e la luna splendeva nel cielo sereno.”

Quinto Orazio Flacco (-65–-8 a.C.) poeta romano

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“La vita è come una collana fatta di perle bianche e di perle nere, che sgraniamo fra le dita.”

Charles Ferdinand Ramuz (1878–1947) scrittore svizzero

da La vita di Samuel Belet, traduzione di Cesare Lupo, Jaca Book, 1987

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“Hai freddo? Aspetta, ti copro col cielo, | sui tuoi capelli poggia il mazzo delle stelle | ricamate ed io soffio una luna | sopra i tuoi occhi.”

Miklós Radnóti (1909–1944) poeta ungherese

da Poesia d'amore nel giorno dell'Immacolata
Origine: In Poeti ungheresi del '900, a cura di Umberto Albini, ERI, Torino, 1976, p. 95.

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Anassagora (-500–-428 a.C.) filosofo greco antico

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“Piccolo seno più bianco di un uovo, | Seno di puttana, bianco, tutto nuovo.”

Clément Marot (1495–1544) poeta francese

citato in Gustave Flaubert, Memorie di un pazzo (Mémorires d'un fou), traduzione di Maurizio Grasso, introduzione di Massimo Colesanti, TEN, Roma 1996. ISBN 88-8183-324-7

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“Io non sono nero, | io non sono bianco, | io non sono attivo, | io non sono stanco, | io non provengo da nazione alcuna. | Io sì. Io vengo dalla Luna.”

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