“La prima volta che ho fatto visita a Federico Fellini, al suo studio in corso d'Italia 35 a Roma, era un giorno freddo e ventoso di marzo del 1990. Quel mattino avevamo un appuntamento telefonico: doveva confermarmi se avrebbe potuto incontrarmi per un'intervista. La cosa non era certa. Qualche giorno prima, al telefono, mi aveva detto: "Un'intervista? E perché? Le intervista mi imbarazzano e i giornalisti mi annoiano". Io gli avevo timidamente risposto: "Non sono giornalista, sono poetessa…". Quel fatto gli era piaciuto: "Meglio così" – aveva risposto – "mi telefoni alle otto del mattino di giovedì". Tuttavia, alle otto di quel lontano giovedì piovoso in cui dovevo telefonargli per fissare l'appuntamento, mi ero svegliata senza voce! Dopo qualche saggio gargarismo con acqua tiepida e sale, mi ero fatta coraggio e gli avevo telefonato. "Signor Fellini" – gli dissi con voce rauca e quasi inaudibile – "mi sono svegliata senza voce; come faremo l'intervista se lei accetta di vedermi oggi?". Al che egli rispose: "Mia cara, venga, venga subito al mio studio; è meraviglioso, resteremo zitti tutti e due…".”

—  Toni Maraini

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 08 Luglio 2019. Storia
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Toni Maraini 1
scrittrice, storica dell'arte e etnologa italiana 1941

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Origine: Il malpensante, Agosto, p. 87

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