Frasi su incubo
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“Nosferatu è un nome maligno che sembra alludere alle lettere rosse dell'inferno – gli elementi sinistri che lo compongono come "fer" e "eratu" e "nos" hanno qualcosa di rossastro e nefando come il film in questione (che palpita di angoscia), un capolavoro dell'horror e dell'incubo […]”

Jack Kerouac (1922–1969) scrittore e poeta statunitense

Origine: Da Nosferatu (Dracula) in Bella bionda e altre storie https://books.google.it/books?id=UvY3uXF8YZIC, traduzione di Luca Guerneri, Mondadori, 2010, ISBN 9788852016738.

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“Gli hutu, che, nel ' 94, furono in gran parte gli assassini (e che ora rischiano di essere le vittime), sono, in generale, di statura più bassa. Più tozzi. Si dice che fossero invidiosi, al punto da segare talvolta le gambe di quei compatrioti tanto più alti di loro. Ma ci sono anche hutu più grandi e affilati dei tutsi. Dipende dalle regioni. Le diversità etniche possono essere un' invenzione. Un incubo. Sono tuttora un' ossessione. Un' eredità, si dice, lasciata dai colonizzatori bianchi, antropologi da strapazzo, ispirati da quell' antenato dei razzisti del nostro secolo che fu l' ottocentesco conte di Gobineau; e quindi inclini come lui a dissertare sulla "disuguglianza delle razze umane" fondata su una base fisica. E furono loro, coloni e missionari, a supporre e poi a raccontare, fino a costruirci attorno la 'storia' del Ruanda, che i tutsi arrivavano dalle valli del Nilo e discendevano dai bianchi, dunque erano di origine straniera, dei conquistatori, insomma usurpatori, e di una razza superiore agli hutu, volgari bantù africani. Nel bailamme continentale delle tribù la fantasia europea poteva scatenarsi a piacere.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Gli hutu, che, nel '94, furono in gran parte gli assassini (e che ora rischiano di essere le vittime), sono, in generale, di statura più bassa. Più tozzi. Si dice che fossero invidiosi, al punto da segare talvolta le gambe di quei compatrioti tanto più alti di loro. Ma ci sono anche hutu più grandi e affilati dei tutsi. Dipende dalle regioni. Le diversità etniche possono essere un'invenzione. Un incubo. Sono tuttora un'ossessione. Un'eredità, si dice, lasciata dai colonizzatori bianchi, antropologi da strapazzo, ispirati da quell' antenato dei razzisti del nostro secolo che fu l'ottocentesco conte di Gobineau; e quindi inclini come lui a dissertare sulla "disuguglianza delle razze umane" fondata su una base fisica. E furono loro, coloni e missionari, a supporre e poi a raccontare, fino a costruirci attorno la "storia" del Ruanda, che i tutsi arrivavano dalle valli del Nilo e discendevano dai bianchi, dunque erano di origine straniera, dei conquistatori, insomma usurpatori, e di una razza superiore agli hutu, volgari bantù africani. Nel bailamme continentale delle tribù la fantasia europea poteva scatenarsi a piacere.

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“Siete mai stato a Lione? Quello è il posto. È un grande Incubo, una cattiva coscienza, un colpo di indigestione, il ricordare di aver commesso un delitto. Un posto terribile!”

Charles Dickens (1812–1870) scrittore, giornalista e reporter di viaggio britannico

lettera al Conte D'Orsay, 7 agosto 1844; p. 31
Lettere dall'Italia

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“Le persone vere spaventano. Poi, se sono anche intelligenti, sono il peggior incubo di chi usa un copione per andare in giro.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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