Frasi di Mahátma Gándhí
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Mohandas Karamchand Gandhi , [moːɦənˈdaːs kəɾəmˈtʂənd ˈɡaːndʱiː], detto il Mahatma è stato un politico, filosofo e avvocato indiano.



Importante guida spirituale per il suo paese, lo si conosce soprattutto col nome di Mahatma , appellativo che gli fu conferito per la prima volta dal poeta Rabindranath Tagore. Un altro suo soprannome è Bapu, che in hindi significa "padre".

Gandhi è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Il satyagraha è fondato sulla satya e sull'ahimsa . Con le sue azioni Gandhi ha ispirato movimenti di difesa dei diritti civili e personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi.

In India Gandhi è stato riconosciuto come Padre della nazione e il giorno della sua nascita è un giorno festivo. Questa data è stata anche dichiarata «Giornata internazionale della non violenza» dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

✵ 2. Ottobre 1869 – 30. Gennaio 1948   •   Altri nomi Móhandás Karamčand Gándhí
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Mahátma Gándhí Frasi e Citazioni

“A una popolazione affamata l'unica forma in cui Dio può apparire è lavoro e promessa di cibo.”

Origine: Citato in Aldo Capitini, Aggiunta religiosa all'opposizione, in Le ragioni della nonviolenza: Antologia degli scritti, p. 130.

“Io stesso sono un anarchico, ma di un tipo diverso.”

da un discorso del 1916 a Benares
Origine: Citato in Woodcock, p. 62.

“L'amore chiama amore da tutti.”

Origine: Citato nei cartelli del Centro per la nonviolenza durante la prima Marcia per la pace Perugia-Assisi, come riportato in Aldo Capitini, In cammino per la pace, 1962, in Le ragioni della nonviolenza: Antologia degli scritti, p. 168.

“[Su Romain Rolland] L'uomo più sincero e onesto in Europa dopo Tolstoj.”

1931
Origine: Citato in Sofri 1988, p. 67.

“Quarant'anni fa, mentre attraversavo una grave crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoj Il regno di Dio è dentro di noi, e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell'ahimsa. Quello che più mi ha attratto nella vita di Tolstoj è il fatto che egli ha praticato quello che predicava e non ha considerato nessun prezzo troppo alto per la ricerca della verità.
Fu l'uomo più veritiero della sua epoca. La sua vita fu una lotta costante, una serie ininterrotta di sforzi per cercare la verità e metterla in pratica quando l'aveva trovata. Non cercò mai di nascondere o attenuare la verità, ma la presentò al mondo nella sua integrità, senza equivoci o compromessi, senza lasciarsi mai scoraggiare dal timore di qualche potenza terrena.
Fu il più grande apostolo della non-violenza che l'epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della non-violenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito. Andrei ancora oltre e direi che l'eccezionale sviluppo che egli diede a questa dottrina sconfessa l'attuale interpretazione ristretta e mutilata datane dai seguaci dell'ahimsa in questo nostro Paese. […]
La vera ahimsa dovrebbe significare libertà assoluta dalla cattiva volontà, dall'ira, dall'odio, e un sovrabbondante amore per tutto. La vita di Tolstoj, con il suo amore grande come l'oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ahimsa.”

“Una religione che non tiene conto delle questioni pratiche e non aiuta a risolverle non è religione.”

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della politica, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 224. ISBN 9788858019429