Frasi di Orhan Pamuk
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Ferit Orhan Pamuk è uno scrittore, accademico e saggista turco.

I suoi romanzi, tradotti in più di quaranta lingue, sono spesso sospesi tra il fiabesco ed il reale e rispecchiano la Turchia di ieri e di oggi. È stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: "nel ricercare l'anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture".

Ha scritto di sé:

✵ 7. Giugno 1952
Orhan Pamuk photo
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Orhan Pamuk frasi celebri

Orhan Pamuk Frasi e Citazioni

“In certi libri ci sono passi in grado di penetrarci così a fondo che non possiamo più scordarli, non tanto per la bravura dell'autore quanto perché "la vicenda pare scorrere per conto suo", quasi "si fosse scritta da sé". Simili passi ci rimangono nella mente, o nel cuore - o comunque tu voglia chiamarlo - non tanto come portentose creazioni di un mastro artigiano quanto come momenti teneri, strazianti e dolorosi, che ricorderemo per anni e addirittura oltre alla stregua dei periodi d'inferno (o paradiso) che viviamo realmente. Quindi, vedi, se fossi un eccellente maestro della parola invece che l'ultimo arrivato tra i rubricisti, sarei sicuro che questa è una delle pagine della mia opera intitolata Rüya e Galip che potrebbero rimanere in mente per anni ai miei sensibili e intelligenti lettori. Ma è un tipo di certezza di cui non dispongo. È per questo che su questa pagina, caro lettore, vorrei lasciarti solo con i tuoi ricordi. E il modo migliore per farlo sarebbe suggerire al tipografo di coprire del tutto le pagine successive con un inchiostro nero. In modo che potessi essere tu a usare la tua fantasia allo scopo di creare ciò a cui io non so rendere giustizia con la mia prosa. E, per descrivere il nero del sogno in cui mi sono trovato sprofondato nel punto in cui ho interrotto la mia storia, ricordati il silenzio da cui è stata inondata la mia mente nel corso delle successive vicende, che ho vissuto come fossi sonnambulo. Considera dunque le pagine che seguono, le pagine nere, alla stregua dei ricordi di un sonnambulo.”

The Black Book

“Come sapete la domanda che più spesso viene posta a noi scrittori, la domanda preferita è: perché scrive? Io scrivo perché sento il bisogno innato di scrivere! Scrivo perché non posso fare un lavoro normale, come gli altri. 
Scrivo perché voglio leggere libri come quelli che scrivo. 
Scrivo perché ce l'ho con voi, con tutti. Scrivo perché mi piace stare chiuso in una stanza a scrivere tutto il giorno.
 Scrivo perché posso sopportare la realtà soltanto trasformandola.
 Scrivo perché tutto il mondo conosca il genere di vita che abbiamo vissuto, che viviamo io, gli altri, tutti noi a Istanbul, in Turchia.
 Scrivo perché amo l'odore della carta, della penna e dell'inchiostro.
 Scrivo perché credo nella letteratura, nell'arte del romanzo più di quanto io creda in qualunque cosa. 
Scrivo per abitudine, per passione.
 Scrivo perché ho paura di essere dimenticato. 
Scrivo perché apprezzo la fama e l'interesse che ne derivano. Scrivo per star solo. Forse 
scrivo perché spero di capire il motivo per cui ce l'ho così con voi, con tutti. 
Scrivo perché mi piace essere letto.
 Scrivo perché una volta che ho iniziato un romanzo, un saggio, una pagina, voglio finirli. 
Scrivo perché tutti se lo aspettano da me.
 Scrivo perché come un bambino credo nell'immortalità delle biblioteche e nella posizione che i miei libri occupano negli scaffali. 
Scrivo perché la vita, il mondo, tutto è incredibilmente bello e sorprendente. 
Scrivo perché è esaltante trasformare in parole tutte le bellezze e ricchezze della vita. 
Scrivo non per raccontare una storia ma per costruirla. 
Scrivo per sfuggire alla sensazione di essere diretto in un luogo che, come in un sogno, non riesco a raggiungere. 
Scrivo perché non sono mai riuscito ad essere felice. 
Scrivo per essere felice.”

My Father's Suitcase: The Nobel Lecture

“Adesso che sono finalmente venuto in Sicilia, ho desiderio di conoscerla bene, non solo attraverso gli autori che ho letto, Verga, Sciascia, Tomasi di Lampedusa e soprattutto Pirandello. Voglio conoscerne le differenze e sono molto curioso di scoprire Palermo.”

Origine: Citato in Eleonora Lombardo, Diario da Taobuk: il Nobel Orhan Pamuk, l'innocenza contro i muri del mondo http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/09/21/news/diario_da_taobuk_il_nobel_orhan_pamuk_e_i_muri_dell_umanita_-123360254/, Repubblica.it, 21 settembre 2015.

“[Sulla Sicilia] Scusate, sarei dovuto venire in questa isola splendida cinquanta anni fa, devo recuperare.”

Origine: Citato in Pamuk a Taormina: "Sicilia splendida, devo recuperare il tempo perduto" http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/09/20/news/pamuk_a_taormina_sicilia_speldinda_devo_recuperare_il_tempo_perduto_-123295702/, Repubblica.it, 29 settembre 2015.

“Fino ai 45 anni ero uno scrittore turco che viveva a Istanbul e scriveva dell'umanità. Adesso sono l'icona di Istanbul. Questa consapevolezza non mi fa felice, ma è vero, ora io arrivo all'umanità tramite Istanbul.”

Origine: Dall'intervista di Cristina Battocletti, Orhan Pamuk: «Sono l'icona di Istanbul e mi pesa» http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2015-09-08/orhan-pamuk-sono-icona-istanbul-e-mi-pesa-153558.shtml?uuid=ACR2v9t, Ilsole24ore.com, 8 settembre 2015

Orhan Pamuk: Frasi in inglese

“The gap between compassion and surrender is love’s darkest, deepest region.”

Orhan Pamuk libro The Museum of Innocence

Origine: The Museum of Innocence

“… love is deep attention, deep compassion…”

Orhan Pamuk libro The Museum of Innocence

The Museum of Innocence

“The question we writers are asked most often, the favorite question, is: Why do you write? I write because I have an innate need to write. I write because I can’t do normal work as other people do. I write because I want to read books like the ones I write. I write because I am angry at everyone. I write because I love sitting in a room all day writing. I write because I can partake of real life only by changing it. I write because I want others, the whole world, to know what sort of life we lived, and continue to live, in Istanbul, in Turkey. I write because I love the smell of paper, pen, and ink. I write because I believe in literature, in the art of the novel, more than I believe in anything else. I write because it is a habit, a passion. I write because I am afraid of being forgotten. I write because I like the glory and interest that writing brings. I write to be alone. Perhaps I write because I hope to understand why I am so very, very angry at everyone. I write because I like to be read. I write because once I have begun a novel, an essay, a page I want to finish it. I write because everyone expects me to write. I write because I have a childish belief in the immortality of libraries, and in the way my books sit on the shelf. I write because it is exciting to turn all life’s beauties and riches into words. I write not to tell a story but to compose a story. I write because I wish to escape from the foreboding that there is a place I must go but—as in a dream—can’t quite get to. I write because I have never managed to be happy. I write to be happy.”

" My Father's Suitcase", Nobel Prize for Literature lecture http://nobelprize.org/nobel_prizes/literature/laureates/2006/pamuk-lecture_en.html (December 7, 2006).

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