“Bisogna tuttavia convenire che l'amicizia, essendo armonia fra le anime, non potrebbe sopravvivere ad una lontananza prolungata, se queste anime non si dessero di tanto in tanto segni di buon accordo, e questi segni possono essere di due specie: le parole e le azioni. Le parole portate dal foglio fedele fanno comprendere a colui che dimentica che non è affatto dimenticato; esse fugano le inquietudini, mettono in comune i dispiaceri e le tristezze; è davvero un commercio epistolare in cui si guadagna sempre e non si perde mai. Tuttavia ci sono dei legami più forti ancora delle parole: sono le azioni. Nulla rende più familiari due uomini fra loro come il mangiare insieme, viaggiare insieme, lavorare insieme; ora, se degli atti puramente materiale hanno questa potenza, gli atti morali ne avranno molta di più, e se due o più persone sono d'accordo per fare insieme il bene, la loro unione sarà perfetta. Così almeno assicura Colui che dice il Vangelo:In verità, quando voi sarete uniti nel mio nome, io sarò in mezzo a voi.”

A Leonce Curnier, Lione, 9 marzo 1837, p. 101
Lettere

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali. Han bisogni lor proprii e loro proprie aspirazioni le anime, di cui il corpo non si dà per inteso, quando veda l'impossibilità di soddisfarli e di tradurle in atto. E ogni qualvolta due che comunichino fra loro così, con le anime soltanto, si trovano soli in qualche luogo, provano un turbamento angoscioso e quasi una repulsione violenta d'ogni minimo contatto materiale, una sofferenza che li allontana, e che cessa subito, non appena un terzo intervenga. Allora, passata l'angoscia, le due anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano.”

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Variante: Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali. Han bisogni lor proprii e le loro proprie aspirazioni le anime, di cui il corpo non si dà per inteso, quando veda l'impossibilità di soddisfarli e di tradurle in atto. E ogni qualvolta due che comunichino fra loro così, con le anime soltanto, si trovano soli in qualche luogo, provano un turbamento angoscioso e quasi una repulsione violenta d'ogni minimo contatto materiale, una sofferenza che li allontana, e che cessa subito, non appena un terzo intervenga. Allora, passata l'angoscia, le due anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano.

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“Fra due parole bisogna scegliere la minore.”

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