“Quando il generale Championnet venne a Napoli, mi fece chiamare e mi designò come uno dei membri del Governo Provvisorio, ch'egli stava per stabilire. Il giorno dopo gl'inviai una lettera, e rassegnai formalmente l'impiego, e non lo vidi più. Durante tre mesi, io non feci altro che aiutare col mio proprio denaro e con quello di alcuni amici caritatevoli il gran numero di [poveri] esistenti nella città. Io indussi tutti i medici, chirurgi ed associazione ad andare in giro a visitare gl'infermi poveri, che non avevano modo di curare i loro malanni. Da questo periodo, Barial venne a stabilire il nuovo governo, ed insistette perché io accettassi un posto nella Commissione legislativa. Io ricusai due o tre volte; ed in fine fui minacciato e forzato. Che cosa potevo fare, e in che modo, e che cosa potevo opporre? Tuttavia, nel breve tempo di questa amministrazione, io non feci mai un giuramento contro il re, né scrissi né mai dissi una sola parola offensiva contro alcuno della Famiglia Reale, né comparsi in alcuna delle pubbliche cerimonie, né venni ad alcun pubblico banchetto, né vestii l'uniforme nazionale: non maneggiai danaro pubblico, e i soli cento ducati in carta che mi dettero, furono distribuiti ai poveri. Le poche leggi, votate in quel tempo, furono soltanto quelle che potevano riuscire benefiche al popolo…”

da Lettera a Lady Hamilton del 3 luglio 1799; citata in B. Croce, La Rivoluzione napoletana del 1799: biografie, racconti, ricerche, terza edizione aumentata, Bari, Laterza, 1912, pp. 252-53

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“A Praga, durante il vertice Nato andavo in giro per la città e chiedevo chi fosse il committente di tanta bellezza. Carlo V, mi veniva risposto sempre. Ho provato grande invidia per lui: certo che ha potuto fare tutte quelle cose, ha governato cinquant'anni. E dire che il nostro governo si vede attribuire colpe e disattenzioni quando siamo in sella da soli quindici mesi…”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2002
Origine: Citato in Alessandra Arachi, «Invidio Carlo V, ha governato cinquant'anni» http://web.archive.org/web/20151121013621/http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/28/Invidio_Carlo_governato_cinquant_anni_co_0_0211284519.shtml, Corriere della Sera, 28 novembre 2002, p. 18.

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