“Lichtenberg dice che è tanto bello ascoltare la musica quanto insopportabile sentir parlare di musica. Che cosa non si è scritto su Mozart! Fisicamente era un cazzabubbolo assai brutto, ma per gli agiografi il "divino fanciullo" dev'essere per forza bello come un arcangelo e più etereo di Ariele. Secondo il teologo Karl Barth gli angeli si riuniscono per "suonare Mozart" e il Padreterno, che evidentemente non ha molto da fare, sta lì ad ascoltarli con rapimento. Un altro agiografo dice: "Alcuni vorrebbero raggiungere il Cielo con le loro opere. Ma lui, Mozart, viene di là, viene di là". Per Alfred Einstein, infine, Mozart sarebbe stato solo "un ospite su questa terra". Ma non siamo tutti ospiti, visto che prima o poi dobbiamo ritornare dove eravamo prima di nascere? Su questo mondo siamo tutti in transito. Oltre che brutto Mozart era coprofilo. Le sue lettere puzzano, perché vi si parla continuamente di Arsch e di defecazione. Comunque, visto che parla sempre di Arsch, sorge qualche perplessità nel mangiare le Mozartkugeln.”
Ma per gli adoratori tali lettere sanno forse di cannella e lo sterco diventa ambrosia. Resta la musica, che non ha bisogno né di esegeti né di agiografi: la si ascolta e basta.
Rapsodia viennese
Argomenti
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filosofo italiano 1926–2012Citazioni simili

Karl Barth
(1886–1968) teologo svizzero
Origine: Da Lettera al musicista (Wolfgang Amadeus Mozart, 1956); citato in Rosino Gibellini, La teologia del XX secolo: quarta edizione, Editrice Queriniana, Brescia, 1999, p. 28. ISBN 88-399-0369-0

Vittorio Sgarbi
(1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano
Da programmi televisivi, Il senso della vita (2006)