Frasi su galleggiante

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema galleggiante, leggi, acqua, due-giorni.

Frasi su galleggiante

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“Il vostro è un mondo di culle che diventano tombe e di tombe che diventano culle; di giorni che divorano notti e di notti che rigurgitano giorni; di pace che dichiara guerra e di guerra che sollecita la pace; di sorrisi galleggianti sulle lacrime e di lacrime rischiarate da sorrisi. Il vostro è un mondo in continuo travaglio, con la Morte come levatrice. Il vostro è un mondo di setacci e di vagli, in cui non ci sono due setacci e due vagli che siano uguali. Voi soffrite costantemente setacciando l'insetacciabile e vagliando l'invagliabile. Il vostro è un mondo diviso contro se stesso, poiché è l'Io in voi ad esser diviso. Il vostro è un mondo di barriere e recinzioni, poiché è l'Io in voi ad avere barriere e recinzioni. Alcune cose, esso preferisce porle fuori dal recinto, perché estranee a se stesso; altre, le pone dentro al recinto, perché ad esso affini. Ma quelle che stanno fuori dal recinto, irrompono continuamente dentro; e quelle che stanno dentro, non fanno altro che uscire. Poiché esse, essendo prole di una stessa madre – che è il vostro stesso Io – non vogliono esser separate. E voi, invece di gioire per la loro felice unione, vi cingete di nuovo nel vano tentativo di separar l'insepararible. Invece di fasciare la spaccatura che c'è nell'Io, tagliuzzate la vostra vita sperando di ricavarne un cuneo da inserire fra quello che credete essere il vostro Io, e ciò che immaginate diverso da esso. Pertanto, le parole dell'uomo sono immerse nel veleno. Perciò, i suoi giorni sono così ebbri di dolore. Per questo, le sue notti sono così tormentate dalla sofferenza.”

Mikha'il Nu'ayma (1889–1988) scrittore e poeta libanese

Origine: Il libro di Mirdad, p. 50

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“Nordica miscela d'acqua anice cielo mare Trapani | ingabbiato di gru metalliche galleggianti | e torbide scritture di pioggia grafomane in necrologie.”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

Origine: Da Il porto di Trapani invernale, 1928; citato in Salvatore Mugno, Trapani futurista, Isspe, Palermo, 1995.

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“Nei primi giorni di gennaio del 1980 fui fortunato. Kabul era invisibile. I carri armati sovietici appena arrivati, nei giorni di Natale, dall'Uzbekistan e dal Tagikistan sembravano elefanti galleggianti su un oceano immacolato, con le proboscidi, i cannoni, puntati contro il nulla. Perché la capitale era deserta. Le principali tribù a confronto in quelle ore, perlomeno a Kabul, erano comuniste. Da un lato i comunisti Khalq (popolo) e dall'altro i comunisti Parsham (bandiera). Ma lo schieramento non era cosi netto. La tragedia delle ultime settimane si era svolta con una mischia in cui era difficile distinguere le fazioni. Breznev aveva deciso di far intervenire l'Armata Rossa proprio per far cessare quella rissa tra compagni. Il segretario generale del partito sovietico era stato colpito dall'assassinio di Nuhr Mohammad Taraqi, suo amico personale. Taraqi era stato strangolato dagli uomini di Hafizullah Amin. Il quale sarebbe stato a sua volta fucilato dai sovietici, sostenitori di Babrak Karmal. Erano al tempo stesso faide personali e convulsioni rivoluzionarie, sulle quali pesavano le interferenze di Mosca.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Nei primi giorni di gennaio del 1980 fui fortunato. Kabul era invisibile. I carri armati sovietici appena arrivati, nei giorni di Natale, dall'Uzbekistan e dal Tagikistan sembravano elefanti galleggianti su un oceano immacolato, con le proboscidi, i cannoni, puntati contro il nulla. Perché la capitale era deserta. Le principali tribù a confronto in quelle ore, perlomeno a Kabul, erano comuniste. Da un lato i comunisti Khalq (popolo) e dall' altro i comunisti Parsham (bandiera). Ma lo schieramento non era cosi netto. La tragedia delle ultime settimane si era svolta con una mischia in cui era difficile distinguere le fazioni. Breznev aveva deciso di far intervenire l' Armata Rossa proprio per far cessare quella rissa tra compagni. Il segretario generale del partito sovietico era stato colpito dall'assassinio di Nuhr Mohammad Taraqi, suo amico personale. Taraqi era stato strangolato dagli uomini di Hafizullah Amin. Il quale sarebbe stato a sua volta fucilato dai sovietici, sostenitori di Babrak Karmal. Erano al tempo stesso faide personali e convulsioni rivoluzionarie, sulle quali pesavano le interferenze di Mosca.