Frasi di Dag Hammarskjöld

“Prega perché la tua solitudine sia di sprone a trovare qualcosa per cui vivere, abbastanza grande per cui morire.”

“Devi essere severo verso te stesso per avere il diritto di essere indulgente verso gli altri.”

“L'umiltà davanti al fiore sul limite del bosco apre la strada che porta alla vetta.”

“Il viaggio più lungo
è il viaggio interiore.”

“La misura di quanto la vita pretende da te sta solo nella tua forza. E la tua eventuale impresa: non aver disertato.”

“Solo la vita potrà rispondere alle domande poste dalla vita.”

“Chiedo l'assurdo: che la vita abbia un senso.”

“L'angoscia della solitudine porta con sé raffiche di vento dal cuore della tempesta dell'angoscia mortale. Esiste veramente solo ciò che è di altri, perché soltanto quel che hai donato – sia pure nella gratitudine del ricevere – si innalzerà dal nulla che un giorno sarà la tua vita.”

“La fame è il mio luogo natio nella terra delle passioni. Fame di comunione, fame di rettitudine; comunione fondata sulla rettitudine, e rettitudine raggiunta attraverso la comunione.
Solo la vita potrà rispondere alle domande poste dalla vita. Questa fame si sazia solo plasmando la vita in modo che la mia individualità sia un ponte verso gli altri, una pietra nell'edificio della rettitudine.
Non temere se stessi, bensì vivere la propria individualità compiutamente, a fin di bene. Non seguire gli altri per acquistare la comunione, non erigere le convenzioni a legge invece di vivere in rettitudine.
Libero e responsabile. Uno soltanto è stato creato così, e se egli tradisce, il suo contributo mancherà in eterno.”

“Ecco cosa devi osare: essere te stesso. Ecco cosa invocare: che la grandezza della vita si rispecchi in te a misura della tua purezza.”

“Chi si abbandona nelle mani di Dio, è libero verso gli uomini: è totalmente scoperto, perché dà loro il diritto di giudicare.”

“Io sono il recipiente. La bevanda è di Dio. E Dio l'assetato.”

“Che terribile responsabilità, la nostra! Se tu tradisci, sarà Dio a tradire l'umanità nel tuo aver tradito lui. Ti illudi di poter assume­re la responsabilità verso Dio; puoi assumerti la responsabilità per Dio?”

“Dio non morirà il giorno in cui noi non crederemo più in una divinità personale, ma saremo noi a morire il giorno in cui la nostra vita non sarà più pervasa dallo splendore del miracolo sempre rinnovato, le cui fonti sono oltre ogni ragione.”

“Umile e fiero nella fede: ecco cosa è vivere: in Dio io sono nulla, ma Dio è in me.”

“L'amicizia non ha bisogno di parole: è una solitudine liberata dall'angoscia della solitudine.”

“La tua posizione non ti dà mai il diritto di comandare. Solo il dovere di vivere in modo tale da permettere agli altri di seguire il tuo ordine senza esserne umiliati.”

“Solo la consapevolezza raggiunta nell'inseguire la struggente luce interiore ci permette di comprendere cosa sia la fede.”

“Non guardare per terra a ogni passo: solo chi guarda lontano troverà la via.”

“La missione sceglie noi, non noi la missione. Perciò le sei fedele, se resti in attesa, pronto. E se agirai, non appena te lo chiederà.”

“Non possiamo permetterci di dimenticare nemmeno l'esperienza più penosa.”

“La bontà è così semplice: esistere sempre per gli altri, non cercare mai se stessi.”

“Merita il potere solo chi ogni giorno lo rende giusto.”

“Non essere di peso alla terra… Nessun patetico "excelsior", solo questo: non essere di peso alla terra.”

“Al passato: grazie
al futuro: sì!”

“Nel nostro tempo la via della santità passa necessariamente attraverso l'azione.”

“Non cercare l'annientamento. Ti troverà lui. Cerca la via che lo rende un compimento.”

“Rispettare la parola è la prima regola nella disciplina che può educare una persona alla maturità intellettuale, emotiva e morale.
Rispettare la parola; usarla con estrema cura e incorruttibile amore per la verità, ecco una condizione perché maturino la società e la specie umana.
Abusare della parola equivale a disprezzare l'essere umano. Mina i ponti, avvelena le fonti.
Ci rimanda indietro nella lunga via dell'evoluzione umana.
"Ma io vi dico che ogni parola infondata…"”

“Sei nauseato dalle lodi, ma guai a chi non apprezza il tuo valore.”

“Elogia quei tuoi critici secondo i quali nulla è all'altezza.”

“È povera la vita? Non è piuttosto la tua mano a essere troppo corta, i tuoi occhi troppo appannati? Sei tu che devi crescere.”

“Civettuolo, persino nel registrare la tua civetteria.”

“Frutto del passato, gravido del futuro, l'attimo presente è sempre nell'eternità; sempre nell'eternità come un punto di intersezione tra il tempo e l'atemporalità della fede, libero dal passato e dal futuro.”

“Solo la mano che cancella
può scrivere la verità.”

“Mai arrivato: la missione più alta è solo una classe superiore in quella scuola dove ti avvicini a un esame di cui nessuno saprà nulla, perché allora sarai completamente solo.”

“Una fiaba da raccontare: quella di una corona che era talmente pesante da poter essere portata solo da chi fosse completamente dimentico del suo splendore.”

“"Perdonare se stessi"? No, questo non va! Dobbiamo essere perdonati. Ma possiamo credere nel perdono, solo se noi stessi perdo­niamo.”

“Conoscerai la vita, e ne sarai riconosciuto, nella misura della tua trasparenza, cioè della tua capacità di svanire come fine e restare semplice mezzo.”

“"Trattare gli altri come fine e mai come mezzo". E me stesso come fine solo nella mia natura di mezzo: spostare il limite tra soggetto e oggetto nel mio essere fino al punto in cui il soggetto, pur essendo in me, è fuori e sopra di me… e dunque tutto il mio essere diviene uno strumento per quello che, in me, è più grande di me.”

“Distillare dal miele, come fa l'ape, il veleno per difendersi: il suo uso è mortale per la portatrice.”

“Chi è sfidato dal destino non si adombra per le condizioni.”

“Se non parli male degli altri più di quanto tu già faccia, non è perché non ne hai voglia: sai che la maldicenza ti gioverà solo se usata in dosi ben misurate.”

“Coraggio e amore: equivalenti e correlate espressioni per il tuo contratto con la vita.”

“Questa vertigine davanti a les espaces infinis, vinta solo nel momento in cui osiamo scrutarli, inermi. Riconoscendo in essi la realtà di fronte alla quale giustificare la nostra esistenza. Perché in essi vi è la verità alla quale dobbiamo mirare per poter vivere: che tutto esiste e noi semplicemente in questo tutto.”

“Lo stile di vita che dà forza richiede fermezza anche nel concedere: devi essere severo verso te stesso per avere il diritto di essere indulgente verso gli altri.”