Frank Herbert: Frasi sulla vita

Frank Herbert era scrittore di fantascienza. Esplorare le virgolette interessanti su vita.
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“Lotti coi sogni?
Ti batti con le ombre?
Cammini come dormendo?
Il tempo è scivolato via.
La vita ti è stata rubata.
Indugiavi per delle inezie,
Vittima della tua follia.”

Lamento funebre per Jamis sulla Piana dei Morti; dai «Canti di Muad'Dib», della Principessa Irulan: Ed. Nord, p. 148
Dune

“Non dipendete soltanto dalla teoria, se la vostra vita è in pericolo.”

Commentario Bene Gesserit: cap. 20; Ed. Nord, p. 193
La rifondazione di Dune

“Probabilmente non c'è momento più terribile, nella nostra vita, di quello in cui si scopre che nostro padre è un uomo… in carne e ossa.”

dalla «Raccolta dei detti di Muad'Dib», della Principessa Irulan: Ed. Nord, p. 95
Dune

“Per molta gente è difficile capire la vita familiare dell'Harem Reale, ma io cercherò di darvene una visione condensata. Mio padre, ne sono convinta, aveva un solo, vero amico: il Conte Hasimir Fenring, l'eunuco genetico, uno dei più temibili guerrieri dell'impero. Il Conte, un uomo piccolo, brutto e vivace, presentò un giorno a mio padre una nuova schiava concubina, e io fui mandata da mia madre a spiare la cerimonia. Noi tutte spiavamo mio padre, per proteggerci. Certo, una schiava concubina concessa a mio padre in base all'accordo fra il Bene Gesserit e la Gilda non poteva generare un Successore Reale, ma i loro intrighi continuavano instancabili, ossessionanti e sempre uguali. Mia madre, le mie sorelle e io ci eravamo ormai abituate a evitare i più sottili strumenti di morte. Può sembrare orribile a dirsi, ma non sicura che mio padre fosse del tutto estraneo a questi tentativi di morte. Una Famiglia Reale è diversa dalle altre. Dunque, dicevo, c'era questa nuova schiava concubina, snella, graziosa, rossa di capelli come mio padre. Aveva i muscoli di una danzatrice, e certamente la neuroseduzione faceva parte del suo addestramento. Era in piedi, davanti a mio padre, nuda, e lui la guardò a lungo, prima di dichiarare: "È troppo bella. La riserveremo per un dono". Non avete idea della costernazione che questa sua decisione creò nell'Harem Reale. L'astuzia e l'autocontrollo non erano, forse, minacce mortali per noi tutte?”

da «Nella mia casa paterna», della Principessa Irulan: Ed. Nord, p. 245
Dune