Origine: Se niente importa, Raccontare storie, p. 285
Jonathan Safran Foer Frasi e Citazioni
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 46
“[…] qualche volta sono schiacciato sotto il peso di tutte le vite che non sto vivendo.”
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 130
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 153
“Diventava difficile tenere a mente tutte le cose che non sapevo.”
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 174
“Il mondo non è orribile […] ma è pieno di gente orribile!”
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 175
“Io non ho mai confuso quello che avevo con quella che ero.”
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 193
“Gli dicevo che avevo gli occhi guasti perché volevo che si curasse di me.”
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 195
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 198
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 200
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 309
“L'ho trovata, e adesso non la posso più cercare.”
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 326
Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 336
Molto forte, incredibilmente vicino
Molto forte, incredibilmente vicino
Molto forte, incredibilmente vicino
Molto forte, incredibilmente vicino
e persi anche «perdere». Dopo un po' mi restava soltanto un pugno di parole.
Molto forte, incredibilmente vicino
“Dallo spazio gli astronauti vedono quelli che fanno l'amore come puntolini di luce.”
Origine: Ogni cosa è illuminata, p. 117
Umberto Veronesi
Se niente importa, Citazioni su Se niente importa
Maria Laura Rodotà
Se niente importa, Citazioni su Se niente importa
Extremely Loud and Incredibly Close
Extremely Loud and Incredibly Close
“E' la tragedia di amare, non si può amare niente più di quello che ci manca.”
Extremely Loud and Incredibly Close
Eating Animals
“Lui scrisse: Io non so come vivere
Neanch'io, ma sto tentando.
Non so come tentare”
Extremely Loud and Incredibly Close
Variante: br/>Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria. Mentre i gentili fanno esperienza del mondo mediante i sensi tradizionali e usano la memoria solo come strumento di second'ordine per interpretare i fatti, per gli ebrei la memoria non è meno primaria della puntura di uno spillo, o del suo argenteo luccichio, o del gusto del sangue che sprigiona dal dito. L'ebreo è punto da uno spillo e ricorda altri spilli. È solo riconducendo la puntura dello spillo ad altre punture – quando sua madre tentava di aggiustargli la manica con il suo braccio dentro; quando le dita di suo nonno si addormentarono accarezzando la fronte madida di suo bisnonno; quando Abramo saggiò il coltello per essere sicuro che Isacco non sentisse dolore – che l'ebreo appura perché faccia male.
Quando un ebreo incontra uno spillo domanda: Che cosa mi ricorda? (pp. 237-238)
Origine: Ogni cosa è illuminata, pp. 237-238
Origine: Ogni cosa è illuminata, p. 152
Origine: Ogni cosa è illuminata, p. 250
Origine: Ogni cosa è illuminata, p. 284
Origine: Ogni cosa è illuminata, p. 20
Origine: Ogni cosa è illuminata, pp. 241-242
Jonathan, p. 190
Ogni cosa è illuminata
Origine: Ogni cosa è illuminata, p. 247
Origine: Ogni cosa è illuminata, p. 242
Origine: Ogni cosa è illuminata, p. 205
Alexander, p. 291
Ogni cosa è illuminata
Ogni cosa è illuminata