Frasi di Jonathan Safran Foer
pagina 3

Jonathan Safran Foer è uno scrittore e saggista statunitense.

✵ 21. Febbraio 1977
Jonathan Safran Foer photo
Jonathan Safran Foer: 434   frasi 84   Mi piace

Jonathan Safran Foer Frasi e Citazioni

“Diventava difficile tenere a mente tutte le cose che non sapevo.”

Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 174

“Il mondo non è orribile […] ma è pieno di gente orribile!”

Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 175

“Io non ho mai confuso quello che avevo con quella che ero.”

Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 193

“Gli dicevo che avevo gli occhi guasti perché volevo che si curasse di me.”

Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 195

“L'ho trovata, e adesso non la posso più cercare.”

Origine: Molto forte, incredibilmente vicino, p. 326

“[Gli ebrei hanno sei sensi]
Tatto, gusto, vista, odorato, udito… memoria. Mentre i gentili fanno esperienza del mondo mediante i sensi tradizionali e usano la memoria solo come strumento di second'ordine per interpretare i fatti, per gli ebrei la memoria non è meno primaria della puntura di uno spillo, o del suo argenteo luccichio, o del gusto del sangue che sprigiona dal dito. L'ebreo è punto da uno spillo e ricorda altri spilli. È solo riconducendo la puntura dello spillo ad altre punture – quando sua madre tentava di aggiustargli la manica con il suo braccio dentro; quando le dita di suo nonno si addormentarono accarezzando la fronte madida di suo bisnonno; quando Abramo saggiò il coltello per essere sicuro che Isacco non sentisse dolore – che l'ebreo appura perché faccia male.
Quando un ebreo incontra uno spillo domanda: Che cosa mi ricorda?”

Variante: br/>Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria. Mentre i gentili fanno esperienza del mondo mediante i sensi tradizionali e usano la memoria solo come strumento di second'ordine per interpretare i fatti, per gli ebrei la memoria non è meno primaria della puntura di uno spillo, o del suo argenteo luccichio, o del gusto del sangue che sprigiona dal dito. L'ebreo è punto da uno spillo e ricorda altri spilli. È solo riconducendo la puntura dello spillo ad altre punture – quando sua madre tentava di aggiustargli la manica con il suo braccio dentro; quando le dita di suo nonno si addormentarono accarezzando la fronte madida di suo bisnonno; quando Abramo saggiò il coltello per essere sicuro che Isacco non sentisse dolore – che l'ebreo appura perché faccia male.
Quando un ebreo incontra uno spillo domanda: Che cosa mi ricorda? (pp. 237-238)
Origine: Ogni cosa è illuminata, pp. 237-238