Frasi di Platone
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144 frasi per scoprire la saggezza e l'ispirazione del famoso filosofo

Scoprite la saggezza di Platone attraverso le sue citazioni più famose. Dal potere dell'amore all'importanza dell'introspezione, queste parole ispireranno e illumineranno.

Platone, filosofo e scrittore greco antico, è famoso per essere stato allievo di Socrate e maestro di Aristotele. Assieme a loro due, Platone ha gettato le basi del pensiero filosofico occidentale. La sua vita non è ben conosciuta a causa della mancanza di fonti affidabili, ma si sa che nacque ad Atene da genitori aristocratici e che ebbe tre fratelli. Durante la guerra del Peloponneso partecipò a delle spedizioni militari prima di incontrare Socrate, il quale influenzò notevolmente la sua vita e il suo pensiero.

Dopo la morte di Socrate, Platone lasciò Atene e viaggiò in varie città. Si recò in Sicilia più volte, dove ebbe rapporti contrastanti con i tiranni locali. Tornato ad Atene fondò la famosa Accademia, una scuola dedicata alla ricerca scientifica e filosofica. Durante i vent'anni successivi alla fondazione dell'Accademia, Platone scrisse molti dei suoi celebri dialoghi in cui affrontava tematiche come la giustizia, la virtù e l'amore. Nel 367-366 a.C., tornò nuovamente in Sicilia ma questa volta i rapporti con il tiranno si deteriorarono ulteriormente.

Platone fece un ultimo viaggio in Sicilia nel 361 a.C., ma senza trovare Dione e dovette affrontare l'ostilità del tiranno Dionigi II. Riuscì infine a lasciare l'isola grazie all'aiuto dei pitagorici tarantini e fece ritorno ad Atene. Negli anni successivi scrisse le sue ultime opere, tra cui il Timeo e le Leggi. Platone morì nel 347 a.C., lasciando la guida dell'Accademia al nipote Speusippo. La sua scuola continuò a esistere fino al 529 d.C., quando fu definitivamente chiusa dall'imperatore Giustiniano.

✵ 7. Maggio 427 a.C. – 347 a.C.
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Platone Frasi e Citazioni

“Socrate: Ci appariranno ridicoli, a mio parere, o Ermogene, gli oggetti, una volta che ci siano ben chiari per averli imitati con le lettere e con le sillabe. Tuttavia è necessario. E non abbiamo nulla di meglio a cui riportarci circa la verità dei primi nomi, a meno che, come fanno i tragici quando non hanno modo di risolvere qualche difficoltà, fanno ricorso alle macchine sollevando in alto degli dèi, non voglia anche tu che ci sottraiamo allo stesso modo, dicendo che i primi nomi li hanno posti gli dèi immortali e per questo vanno bene. E potrà essere per noi questo il miglior consiglio? Oppure quest'altro: che noi li abbiamo accolti da alcuni barbari, e i barbari sono più antichi? O perché, data la loro antichità, è impossibile sottoporli al vaglio, come anche i nomi forestieri? E tutti questi sarebbero espedienti, anche molto acuti, per chi non vuole dare conto dei primi nomi se sono stati posti correttamente. E sì che chi non conosce la correttezza dei primi nomi è impossibile che conosca quella degli ultimi che necessariamente vengono resi chiari da quelli di cui nessuno sa nulla. Ma è chiaro che, chi va dicendo di essere esperto di tali cose, deve mostrare di esserlo particolarmente sui primi nomi e nel modo più chiaro, o essere ben consapevole che sugli ultimi nomi non potrà dire che delle sciocchezze. Oppure a te sembra diversamente?
Ermogene: In modo diverso, Socrate? Niente affatto.”

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Cratilo

“Source: Anche nelle Leggi, 6,754c, 12,956e.”

Platone libro Filebo

Due o tre volte le cose belle. (59ce)
Δίς καί τρίς τό καλόν.
Filebo

“I particolari riconducono necessariamente e inevitabilmente a universali.”

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della filosofia, traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 53. ISBN 9788858014165