„Tutti i luoghi, che l'occhio del Cielo vede, sono pel saggio porti di salvezza e asili di felicità.“
— William Shakespeare
atto I, scena III, p. 91, Utet, 1923
Data di nascita: 1564
Data di morte: 23. Aprile 1616
William Shakespeare è stato un drammaturgo e poeta inglese, considerato come il più importante scrittore in lingua inglese e generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale.
È considerato il poeta più rappresentativo del popolo inglese e soprannominato il "Bardo dell'Avon" oppure il "Cigno dell'Avon"; delle sue opere ci sono pervenuti, incluse alcune collaborazioni, 37 testi teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi. Le sue opere teatrali sono state tradotte in tutte le maggiori lingue del mondo e sono state inscenate più spesso di qualsiasi altra opera; inoltre è lo scrittore maggiormente citato nella storia della letteratura inglese e molte delle sue espressioni linguistiche sono entrate nell'inglese quotidiano.
Nonostante la cronologia esatta delle sue opere sia ancora al centro di numerosi dibattiti, così come la paternità di alcune di esse, è possibile collocare con sufficiente certezza l'epoca di composizione della maggior parte dei suoi lavori nei circa venticinque anni compresi tra il 1588 e il 1613. Capace di eccellere sia nella tragedia sia nella commedia, fu in grado di coniugare il gusto popolare della sua epoca con una complessa caratterizzazione dei personaggi, una poetica raffinata e una notevole profondità filosofica. Benché fosse già popolare in vita, divenne immensamente famoso dopo la sua morte e i suoi lavori furono esaltati e celebrati da numerosi e importanti personaggi nei secoli seguenti. La scarsità di documenti pervenutici riguardanti la sua vita privata ha fatto sorgere numerose congetture riguardo al suo aspetto fisico, alla sua sessualità, al suo credo religioso e persino all'attribuzione delle sue opere. Gli è stato dedicato un asteroide, 2985 Shakespeare .
— William Shakespeare
atto I, scena III, p. 91, Utet, 1923
— William Shakespeare
Demetrio: atto V, scena I
— William Shakespeare
Isabella: atto V, scena I; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
— William Shakespeare
formula magica di Oberon: atto II, scena II
— William Shakespeare
Coriolano: Atto II, Scena II, p. 241
— William Shakespeare
Macbeth: atto V, scena V, vv. 17-27
She should have died hereafter. | There would have been a time for such a word– | Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow, | Creeps in this petty pace from day to day | To the last syllable of recorded time; | And all our yesterdays have lighted fools | The way to dusty death. Out, out, brief candle! | Life's but a walking shadow, a poor player | That struts and frets his hour upon the stage | And then is heard no more. It is a tale | Told by an idiot, full of sound and fury, | Signifying nothing.
Source: È la terza frase del più famoso soliloquio della tragedia. In questa il protagonista reagisce con insensibilità alla morte della moglie.
— William Shakespeare
Cleone; atto I, scena V
— William Shakespeare
Hotspur, parte I, atto I, scena III; Raponi
— William Shakespeare
Servo: atto IV, scena V
— William Shakespeare
Otello: atto V, scena II
— William Shakespeare
Macbeth: atto I, scena III
So foul and fair a day I haven't seen.
— William Shakespeare
Lady Macbeth: atto I, scena V
Look like the innocent flower but be the serpent under it.