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“Anche nei nostri deserti ci sono infatti oasi nelle quali fiorisce la terra selvaggia. Isaia lo capì in analoghi tempi cruciali. Sono i giardini ai quali il Leviatano non ha accesso, intorno ai quali egli si aggira con rabbia. È innanzitutto la morte. Mai come oggi gli uomini che non temono la morte sono infinitamente superiori al più forte potere temporale. Per questo la paura deve esere propagata ininterrottamente. I tiranni vivono costantemente nella tremenda convinzione che a poter uscire dallo stato di paura siano in molti, non solo alcuni singoli individui; il che significherebbe con certezza la loro caduta. Questo è anche il vero motivo del rancore contro ogni dottrina del trascendente. Lì infatti si cela il massimo pericolo che l'uomo non abbia più paura.”
da Oltre la linea, p. 96-97
Oltre la linea
Argomenti
paura , uomini , morte , accesso , analogia , caduto , certezza , convinzione , deserto , dottrina , forte , giardino , individuo , linea , massimo , motivo , oasi , oggi , pericolo , potere , rabbia , rancore , selvaggio , singolo , stato , superiora , superiore , temporale , terra , tirannia , tiranno , trascendente , tremenda , uomo , vero , uscireErnst Jünger 277
filosofo e scrittore tedesco 1895–1998Citazioni simili
da Tre Ciottoli, p. 271
Il contemplatore solitario
“Ci sono ferite alle quali sarebbe preferibile la morte.”
Origine: Citato in Luca Veronese, [L’Ungheria pensa alla pena di morte. La Ue: chiarire subito o sarà scontro], Il Sole 24 ore.it, 30 aprile 2015
Origine: Cronache letterarie anglosassoni: vol. II, p. 36
Mario Praz
Incipit di alcune opere, Citazioni sull'opera