“Dell'autoscioglimento della Sinistra Cristiana, […] se ne interessavano per opposti motivi solo la pubblicistica cattolica o democristiana da un lato e quella comunista dall'altro. Per la prima, naturalmente, la risoluzione dello scioglimento era la prova provata dell'impossibilità di "conciliare l'inconciliabile" […]; per la seconda invece, attraverso un articolo a caldo di Alicata e poi un corsivo più meditato di Togliatti, il fatto appariva più complesso politicamente e in un certo senso sintomatico. Entrambi riconoscevano nobile l'obiettivo dell'unione delle masse cattoliche e socialiste in una democrazia progressiva che questi giovani "intelligenti e coraggiosi" (Togliatti), ricchi "di un tale innegabile fermento di buona volontà" (Alicata), si erano proposti; concordavano altresì nell'attribuire il fallimento sia ad errori di orientamento ideologico sia a pressioni esterne vaticane.”

Capitolo quarto I precedenti dello scioglimento della Sinistra Cristiana, 7. Le interpretazioni sullo scioglimento, p. 146
Cattolici e comunisti
Origine: M. Alicata, Morte di un partito, in "L'Unità" 12 dicembre 1945. [N.d.A]
Origine: Palmiro Togliatti, Fine della Sinistra Cristiana, in "Rinascita" novembre 1945, (nonostante la data, il fascicolo comparve solo nel gennaio 1946). [N.d.A]

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia

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“[…] mentre in Europa si stringeva il cerchio degli eserciti alleati intorno alla Germania nazista e nell'Italia settentrionale il preparava l'insurrezione contro gli occupanti nazifascisti, giungeva una precisazione dell'autorità vaticana in prima pagina del giornale della S. Sede, […] la suprema gerarchia ecclesiastica rendeva noto che "i principi e la tendenza della così detta Sinistra Cristiana, nonostante questa sua ultima qualifica, non sono conformi agli insegnamenti della Chiesa e quindi coloro che li promuovono non hanno diritto di parlare come rappresentanti del pensiero cristiano e tanto meno di pretendere che quei cattolici i quali vogliono il vero bene del popolo debbano aderire al movimento." (Capitolo quarto I precedenti dello scioglimento della Sinistra Cristiana, 3. La "avvertenza" del giornale della S. Sede e l'attacco democristiano, p. 131)”

Lorenzo Bedeschi (1915–2006) presbitero, partigiano e storico italiano

Cattolici e comunisti
Variante: [... ] mentre in Europa si stringeva il cerchio degli eserciti alleati intorno alla Germania nazista e nell'Italia settentrionale il partigianato preparava l'insurrezione contro gli occupanti nazifascisti, giungeva una precisazione dell'autorità vaticana in prima pagina del giornale della S. Sede, [... ] la suprema gerarchia ecclesiastica rendeva noto che "i principi e la tendenza della così detta Sinistra Cristiana, nonostante questa sua ultima qualifica, non sono conformi agli insegnamenti della Chiesa e quindi coloro che li promuovono non hanno diritto di parlare come rappresentanti del pensiero cristiano e tanto meno di pretendere che quei cattolici i quali vogliono il vero bene del popolo debbano aderire al movimento." (Capitolo quarto I precedenti dello scioglimento della Sinistra Cristiana, 3. La "avvertenza" del giornale della S. Sede e l'attacco democristiano, p. 131)

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“In particolare c'era la sinistra comunista dove regnava un'ipocrisia identica a quella cattolica. Basterebbe ricordare il rapporto tra Togliatti e Nilde Iotti, assolutamente emblematico. Avevano le loro motivazioni: in Russia gli omosessuali venivano condannati a dieci anni di carcere duro, cioè di gulag. Quando a sinistra furono costretti dalle manifestazioni del 1972 a parlare di omosessualità, ricorsero all'espressione "terzo sesso."”

Angelo Pezzana (1940) attivista e politico italiano

Solo tempo dopo arrivò "diversi".
Origine: Citato in Paolo Conti, «Quella Torino in cui era vietato parlare dell'omosessualità» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2012/agosto/14/Quella_Torino_cui_era_vietato_co_8_120814014.shtml, Corriere della Sera, 14 agosto 2012, p. 22.

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“[Ferdinando Petruccelli della Gattina] Era un meraviglioso giornalista. I suoi articoli non annoiavano mai, interessavano sempre.”

Luigi Capuana (1839–1915) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

da Libri e teatro, Giannotta, 1892, p. 193

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“L'ideale cristiano non è stato messo alla prova e trovato manchevole: è stato giudicato difficile, e non ci si è mai provati ad applicarlo.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

da What's wrong with the world
Cosa c'è di sbagliato nel mondo

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“L'uomo, poiché è forte e presiede alla donna, rappresenta la parte più elevata della ragione, invece la donna quella inferiore. E ciò a motivo della virilità da un lato, e della debolezza e fragilità dall'altro.”

Bonaventura da Bagnoregio (1221–1274) cardinale, filosofo e teologo italiano

Origine: Da Comm. in sec. librum Sententiarum Pietri Lombardi, dist. XVI, art. 2, q. 2 e dist. XIX, a. 1, q. 1.

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