“Amor, ch'a nullo amato amar perdona.
Questa non mi è mai andata giù. Perché non è vero, è evidente. Solo che visto che l'ha scritto Dante, non si può dire niente. Dante era un egocentrico e un paranoico. Solo che non si può dire, nemmeno per scherzo. A me la Divina Commedia non dispiace nemmeno. L'idea è geniale. Prendi tutti i politici, gli uomini e le donne che conosci e, a seconda dei loro meriti e dei loro peccati, li cacci un po' in Paradiso a spassarsela e un po' all'Inferno, a soffrire per l'eternità. Fino a prova contraria, un'operazione del genere dovrebbe essere concessa solo a Dio. Se invece è un uomo a farlo, non è peccare di superbia?
Dante si giustifica dicendo che a ispirarlo è stata una donna, per la quale si era preso una sbandata devastante qualche anno prima, Beatrice. Anche se poi lui non ha sposato Beatrice. Si è sposato con una tale Gemma Donati, da cui ha avuto anche dei figli.
Nessuno si è mai chiesto come deve essersi sentita la signora Alighieri quando è uscita la Divina Commedia?”
Mi piaci così
Argomenti
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scrittore italiano 1980Citazioni simili

Francesca da Polenta: V, 100-107

“Nel Paradiso, Dante ha forse detto troppo senza dire abbastanza.”
Origine: Aforismi e detti memorabili, p. 67

da Ci vorrebbe un amico, n. 5
Cuore
Origine: Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, V canto, v. 103: «Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | [...]».

“Non dire mai tutto quello che sai, nemmeno alla persona che conosci meglio.”

“Senza un po' di coraggio non si può scrivere nemmeno un'osservazione sensata su se stessi.”
26 aprile 1930
Movimenti del pensiero, Diari 1930-1932