Frasi su attestato

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema attestato, bisogno, comune, essere.

Frasi su attestato

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“È un bene comune per la città e tutto il popolo chi resta saldamente attestato in prima fila.”

Tirteo poeta greco antico

Esortazione al coraggio

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“La storia ha bisogno di lontananza come la prospettiva. I fatti e gli avvenimenti troppo attestati hanno, in qualche modo, cessato d'essere malleabili.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Da Carnets; citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“La comune concezione di Canaletto anzitutto come pittore e, più particolarmente, pittore topografico, è tutto sommato giustificata; ma essa impone qualche modifica al fine di conseguire un'esatta valutazione dell'importanza di lui come artista. Molti dei suoi disegni, tra i quali alcuni dei più belli, furono eseguiti come fini a se stessi, del tutto indipendentemente dalle opere pittoriche; e, come incisore, egli trovò un'espressione completa. Cosi, anche se non avesse mai posto pennello sulla tela, lo si sarebbe egualmente annoverato tra gli importanti maestri delle arti grafiche. […] L'opinione circa il suo lavoro topografico è mutata a fondo: un tempo lo si considerava poco più di un fotografo; oggi si tende ad accusarlo di frequenti inesattezze. Nella maggior parte dei suoi dipinti si mostrò straordinariamente attento ai fatti nei loro particolari, e tale interesse è attestato dai molti disegni diagrammatici che egli eseguì, in ispecie quelli del libro di schizzi dell'Accademia, nei quali si trovano non solo dettagli accuratamente indicati, ma vi sono aggiunti frequenti appunti per identificare gli edifici e registrare i colori. […] Canaletto non si limitò completamente alla topografia. Nell'iscrizione sul frontespizio delle acqueforti, fa egli stesso una distinzione tra vedute prese dai luoghi e vedute ideate, messa in rilievo da note occasionali sui suoi disegni, come veduta esatta e veduta dal naturale. Nelle sue mani, la veduta ideata assumeva due forme principali: la veduta immaginaria propriamente detta, e il capriccio, un insieme di motivi identificabili, tratti da differenti edifici e località, coi quali formava una composizione. La differenza tra le due è facilmente riconoscibile in casi estremi. […] Di regola, peraltro, elementi immaginari e identificabili erano mescolati.”

William George Constable (1887–1976)

da Canaletto, 1962
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

“Così, siamo certi che il nesso consonantico nt del latino era pronunciato anche in Campania, e probabilmente fin dall'età romana, nd. Dunque, kondene, trenda, Sandi: voci tuttavia che nel nostro testo si presentano in veste fonetica latina: contene, trenta e perfino Sancti. Siamo certi anche della pronuncia v del b iniziale, già attestato nel latino di iscrizioni antiche; quindi Venedhitti (nomi locali della Campania d'oggi sono Santo Vendetto e San Venditto): ma il testo reca Benedicti. Del periodetto capuano la pronuncia sarà stata dunque suppergiù: «Sao kko kkelle terre pe kkelle fini ke kki kkondene trend'anni le possette parte Sandi Venedhitti». Sotto la penna di giudici e notai (ed ecclesiastici), liberazione pertanto da tratti vernacoli e locali, per il tramite del latino, che procura un annobilimento. E, aggiungiamo, scelta fra elementi che si trovano a coesistere nella stessa area: perciò la preferenza accordata alla forma sao (analogica, plasmata su ao « ho »), che sarà stata più diffusa o sarà parsa più eletta di saccio (continuatore del latino sapio, sactio è nel Ritmo cassinese). Questo esempio di scelta, annota il Folena, è il primo della nostra tradizione linguistica. Ma per mettere in luce i latinismi, non si corra il rischio di non valutare debitamente il fondo locale: […] Infine, tra elementi latini, latineggianti, italiani, acquista spicco come italianissimo un fatto sintattico, il pronome le, che non trova dunque riscontro nella formula latina e riprende l'oggetto Kelle terre. Certo, i periodetti della Campania (badando ora solo al primo, di Capua) rappresentano ben più che non quella loro nuda ed elementare praticità.”

Alfredo Schiaffini (1895–1971) filologo e linguista italiano
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