Frasi su donatore

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema donatore, organo, trapianto, morte.

Frasi su donatore

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“[Sulle donazioni "samaritane"] In modo specifico possiamo ricordare l'importanza dell'anonimato tra donatore e ricevente e la necessità che il donatore ben comprenda i rischi potenziali e le conseguenze psicofisiche dell'intervento e l'irreversibilità della scelta. […] Fondamentale l'accertamento delle condizioni cliniche e psichiche del donatore e le motivazioni del gesto attraverso una "parte terza" estranea all'organizzazione medica che effettuerà il prelievo e il trapianto del rene.”

Lorenzo d'Avack (1943) giurista italiano

Origine: La cosiddetta donazione "samaritana" rappresenta la donazione da parte di una persona vivente di un proprio organo (in genere il rene) a persone sconosciute. Il nome deriva dalla parabola del buon samaritano e dal significato che il termine ha poi assunto nella cultura occidentale.
Origine: Citato in Fazio: sì alla donazione d'organi da parte di «samaritani» http://www.corriere.it/salute/10_maggio_25/trapianti-donazione_c62aa1f0-67e3-11df-b83f-00144f02aabe.shtml, Corriere.it, 25 maggio 2010.

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“Se è vero che ogni minuto, negli Usa, muore una persona per carenza di organi per trapianto e che il Paese deve cercare una risposta a tale pressante richiesta, è anche doveroso salvaguardare i diritti e la volontà di individui che, quando ancora in possesso delle proprie capacità intellettive/cognitive, si sono posti il delicato problema di come essere assistiti (o non assistiti) nelle fasi di fine vita e di come disporre del proprio corpo. Le nuove misure trovano l'entusiastico sostegno di buona parte della comunità americana dei trapianti, nonostante il rischio segnalato dagli esperti di bioetica che si tratti di una legge che trasforma in donatori di organi anche individui che non lo avrebbero voluto, che obbliga certi familiari ad accettare decisioni non condivise e addirittura che spinge i medici a non somministrare certi farmaci a pazienti ormai terminali per timore di danneggiare la qualità di organi altrimenti disponibili per il prelievo e il trapianto. Si tratta di timori forse ingigantiti ma del tutto legittimi. Da decenni ci si adopera per risolvere il divario fra richiesta e offerta di organi, ma ciò non toglie che si debba procedere con estrema cautela. Sembra banale sottolineare un principio basilare ma è necessario tenere sempre presente che non è ammissibile assegnare più valore a un'esistenza rispetto a un'altra, in questo caso a quella di un uomo o una donna in lista d'attesa per un trapianto rispetto a quella di una persona che versa in fin di vita, in un reparto di rianimazione. Occorre agire con prudenza, dimostrando che l'interesse ultimo resta sempre e soltanto il rispetto e la salute dei cittadini, in qualsiasi fase della vita siano, a qualsiasi età e in qualsiasi situazione.”

Ignazio Marino (1955) medico e politico italiano

Origine: Da Le scelte dei donatori le norme per i trapianti http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/06/01/le-scelte-dei-donatori-le-norme-per.html, la Repubblica, 1 giugno 2007, p. 1.

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“Che cosa, in effetti, può trattenere un essere umano da un gesto di solidarietà che, oltretutto, non "costa" nulla, visto che ciò che viene donato non ha più, per il donatore, alcuna utilità? Ho formulato apposta la domanda in un modo così semplicistico e brutale per suggerire che la risposta – non dico la giustificazione – è da cercare su un piano che non è né quello della conoscenza razionale né, tantomeno, quello del buon senso. A nessuno di noi, credenti o non credenti, è estraneo il sogno della resurrezione dei corpi: un sogno che non riguarda tanto il nostro, di corpo (del quale, del resto, è difficile se non impossibile immaginare la non – più – esistenza), quanto quello delle persone che abbiamo amato e che non ci sono più. Fra credenti e non credenti c'è, in questo, una sola anche se, certamente, essenziale differenza: che ciò che per i secondi è un sogno, per i primi è una speranza o, almeno, la volontà di una speranza. E io credo che da questo sogno o da questa speranza discenda il desiderio struggente di "salvare" non, ripeto, il proprio corpo, ma quello dei propri cari appena scomparsi, di difenderne l'integrità, di sentire come un ulteriore strazio, come un'ulteriore separazione, come un'ulteriore perdita il fatto che esso venga immediatamente – e, come la scienza e la tecnica esigono, a morte cerebrale accertata, ma a cuore ancora battente – lacerato, diminuito, privato di sé.”

Giovanni Raboni (1932–2004) poeta, scrittore e giornalista italiano

Origine: Da Trapianti e coscienza https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/01/TRAPIANTI_COSCIENZA_co_0_0004012997.shtml, Corriere della Sera, 1 aprile 2000, p. 11.

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“Ragionare sulla vita e la morte, farlo soprattutto nelle condizioni drammatiche in cui sono costretti a farlo i familiari dei donatori, non è immaginabile quando si è distrutti dal dolore per la perdita. Dovrebbe essere un tema sul quale si siano maturate delle convinzioni a freddo, in modo razionale, in un momento lontano dal dramma, aiutati da campagne costruite su valide basi scientifiche.”

Cinzia Sasso (1956) giornalista e scrittrice italiana

Origine: Da Scatta l'allarme-trapianti troppi dubbi sui prelievi d'organo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/22/scatta-allarme-trapianti-troppi-dubbi-sui-prelievi.html, la Repubblica, 22 dicembre 2008.

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