Frasi di Giovanni Gentile

Giovanni Gentile è stato un filosofo, pedagogista e politico italiano.

Fu insieme a Benedetto Croce uno dei maggiori esponenti del neoidealismo filosofico, un importante protagonista della cultura italiana nella prima metà del XX secolo, cofondatore dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Inoltre fu figura di spicco del fascismo italiano.

✵ 29. Maggio 1875 – 15. Aprile 1944
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Giovanni Gentile frasi celebri

“Non si deve trovar posto per tutti. […] La riforma tende proprio a questo, a ridurre la popolazione scolastica.”

da Il fascismo al governo della scuola (novembre '22-aprile '24), R. Sandron, 1924; citato in Mario A. Manacorda, Scuola pubblica o privata?, p. 39

“Tradurre, in verità, è la condizione d'ogni pensare e d'ogni apprendere.”

da Frammenti di estetica e letteratura, R. Carabba, 1920; citato in George Steiner, After Babel, Oxford University Press, New York e Londra 1975, p. 251

Frasi sulla verit di Giovanni Gentile

Giovanni Gentile Frasi e Citazioni

“Pensare, dunque, è sempre filosofare.”

Origine: Discorsi di religione, p. 38

“Agli altri infatti non si può comandare che servendoli.”

Origine: Discorsi di religione, p. 39

“Gli uomini che ragionano sempre non fanno la storia.”

da Il liberalismo di Cavour, in Che cosa è il fascismo, Vallecchi

“La vera vita è riflessione su se stessa.”

da Che cosa è il fascismo?

“Unico, vero, concreto, completo maestro dell'uomo è lo Spirito universale.”

citato in Sergei Hessen, Ideologia e autonomia dell'educazione e della pedagogia, Armando Armando Editore, Roma 1962

“A chi opponesse, che la coscienza è pretesto al mondo per affermare diritti al proprio arbitrio e capriccio, rispondono: «Quale delle opere di Dio l'uomo non sa profanare? Per noi, educati al cattolicesimo, la coscienza resta l'apprensione individuale della legge naturale posta da Dio in tutte le cose create». Ma allora hanno ragione i protestanti, che vogliono l'autonomia della coscienza piena, senza restrizioni, e il giudizio privato guida ordinaria di tutta la vita religiosa? «No – dicono – per noi l'atto normale della vita religiosa è la educazione della coscienza individuale alla vita della Chiesa; attraverso l'adesione a questa, epperò la sommessione all'autorità, l'individuo e messo a parte di tutti i mezzi di Vita spirituale, di cui dispone la società religiosa: dottrina e sacramenti, e nell'obbedienza, ottiene la libertà vera. Ma la coscienza stessa resta sempre il soggetto obbediente: è per lei e per i suoi giudizi primi ed elementari che ha valore la nostra accettazione della Chiesa. Epperò non potrà essere mai consentita un'offesa a quelle sue prime esigenze. Insomma, il ricorso alla coscienza è il caso d'eccezione, di cui non è l'autorità stessa, che possa giudicare la legittimità, perché altrimenti sarebbe illusoria la possibilità di un tale appello supremo al tribunale della scienza.”

Origine: Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia, p. 68

“In secondo luogo questa piccola opposizione al Fascismo, formata dai detriti del vecchio politicantismo italiano (democratico, reazionalistico, radicale, massonico) è irriducibile e dovrà finire a grado a grado per interno logorio e inazione, restando sempre al margine delle forze politiche effettivamente operanti nella nuova Italia. E ciò perché essa non ha propriamente un principio opposto ma soltanto inferiore al principio del Fascismo, ed è legge storica che non ammette eccezioni che di due principi opposti nessuno vinca, ma trionfi un più alto principio, che sia la sintesi di due diversi elementi vitali a cui l’uno e l’altro separatamente si ispirano; ma di due principi uno inferiore e l’altro superiore, uno parziale e l’altro totale, il primo deve necessariamente soccombere perché esso è contenuto nel secondo, e il motivo della sua opposizione è semplicemente negativo, campato nel vuoto. Questo sentono i fascisti di fronte ai loro avversari e perciò hanno una fede inconcussa nel trionfo della loro parte e non transigono; e possono ormai con pazienza longanime attendere che le opposizioni, come hanno abbandonato il terreno legale della lotta in Parlamento, finiscano col persuadersi della necessità ineluttabile di abbandonare anche quello illegale, per riconoscere che il residuo di vita e di verità dei loro programmi è compreso nel programma fascista, ma in una forma balda, più complessa, più rispondente alla realtà storica e ai bisogni dello spirito umano.”

Opere Giovanni Gentile

“Il suo Dio è il Dio del filosofo, la natura di Spinoza, da lui stesso definita: Deus in rebus.”

La distinzione dei due lumi, della natura umana e della grazia superinfusa, della ragione e della fede, della filosofia e della teologia era antica; e può dirsi uno dei luoghi comuni della Scolastica. Ma in Bruno, che scalza la trascendenza su cui si fondava quella filosofia medievale che poteva servire la teologia; in Galileo, che distrugge il geocentrismo così congruo con le imperfette idee teistiche e teologiche che il Cristianesimo aveva ereditate dal Vecchio Testamento e dalla filosofia aristotelica, la distinzione acquista valore profondamente diverso; e delle due verità, l'una della ragione e l'altra della fede, Bruno filosofo ne riconosce una sola, la prima.
Giordano Bruno

Giovanni Gentile: Frasi in inglese

“The merit of Fascism was that it courageously and vigorously opposed itself to the prejudices of contemporary liberalism—to affirm that the liberty proposed by liberalism serves neither the people nor the individual.”

Orgini e dottrina del fascismo, Rome: Libreria del Littorio, (1929). Origins and Doctrine of Fascism, A. James Gregor, translator and editor, Transaction Publishers (2003) p. 31

“Fascism as a consequence of its Marxian and Sorelian patrimony... conjoined with the influence of contemporary Italian idealism, through which Fascist thought attained maturity, conceives philosophy as praxis.”

Origini e dottrina del fascismo, Rome (1929) p. 58, A. James Gregor, The Ideology of Fascism: The Rationale of Totalitarianism, New York: NY, The Free Press (1969) p. 317

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