Frasi di Jacques Lacan
Jacques Lacan
Data di nascita: 13. Aprile 1901
Data di morte: 9. Settembre 1981
Jacques Lacan è stato uno psichiatra e filosofo francese nonché uno dei maggiori psicoanalisti.
Frasi Jacques Lacan
„Il desiderio è sempre il desiderio dell'altro.“
Origine: Da Il seminario, vol. I, in Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954), traduzione di Giacomo Contri, Einaudi 1978.
„La verità è l'errore che fugge nell'inganno ed è raggiunto dal fraintendimento.“
Origine: Da Il seminario, vol. I, in Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954), traduzione di Giacomo Contri, Einaudi 1978.
„Quel che si chiama logica o diritto non è mai niente di più che un corpo di regole che furono laboriosamente combinate in un momento della storia debitamente datato e situato da un sigillo d'origine, agorà o foro, chiesa oppure partito. Dunque non spererò niente da queste regole al di fuori della buona fede dell'Altro, e in mancanza d'altro me ne servirò, se cosí giudico o se mi ci si obbliga, solo per divertire la malafede.“
Origine: Da "Scritti", vol. 1, p. 422, traduzione di Giacomo Contri, Einaudi 1974.
„Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più.“
Origine: Da Il seminario, vol. I, in Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954), traduzione di Giacomo Contri, Einaudi, 1978.
„Ciò che caratterizza un soggetto normale, è precisamente il fatto di non prendere mai del tutto sul serio un certo numero di realtà di cui riconosce l'esistenza.“
Origine: Il Seminario III: Le Psicosi, p. 87
„Nella vostra interlocuzione piú corrente, il linguaggio ha un valore puramente fittizio, prestate all'altro la sensazione che siete sempre lí, cioè che siete capaci di dare la risposta che si attende, e che non ha alcun rapporto con alcunché sia possibile approfondire. I nove decimi dei discorsi effettivamente tenuti sono a questo titolo completamente fittizi.“
Origine: Il Seminario III: Le Psicosi, p. 137
„L'unica cosa di cui si possa essere colpevoli è di aver ceduto sul proprio desiderio“
Il seminario. Libro VII: L'etica della psicoanalisi
„La struttura della parola è che il soggetto riceve il suo messaggio dall'altro in forma inversa.“
Origine: Il Seminario III: Le Psicosi, p. 44
„Il linguaggio opera interamente nell'ambiguità, e la maggior parte del tempo non sapete assolutamente nulla di ciò che dite.“
Origine: Il Seminario III: Le Psicosi, p. 136
„Temo che il rispetto che portate ai vostri simili finisca per rinviarli rapidamente alle loro fisime di resistenza, alle loro idee ostinate, alla loro stupidità innata -- insomma, ai cavoli loro. Che si arrangino! È in questo, credo, che consista in fondo quel fermarsi davanti alla loro libertà che spesso guida la vostra condotta. Libertà d'indifferenza, si dice, ma non certo della loro, bensì piuttosto della vostra.“
Origine: Il Seminario VIII: Il transfert, p. 42
„In order to understand the Freudian concepts, one must set out on the basis that it is the subject who is called—the subject of Cartesian origin. This basis gives its true function to what, in analysis, is called recollection or remembering. Recollection is not Platonic reminiscence —it is not the return of a form, an imprint, a eidos of beauty and good,a supreme truth, coming to us from the beyond. It is something that comes to us from the structural necessities, something humble, born at the level of the lowest encounters and of all the talking crowd that precedes us, at the level of the structure of the signifier, of the languages spoken in a stuttering, stumbling way, but which cannot elude constraints whose echoes, model, style can be found, curiously enough, in contemporary mathematics.“
Of the Network of Signifiers
The Four Fundamental Concepts of Psycho Analysis (1978)
Contesto: It is on this step that depends the fact that one can call upon the subject to re-enter himself in the unconscious—for, after all, it is important to know who one is calling. It is not the soul, either mortal or immortal, which has been with us for so long, nor some shade, some double, some phantom, nor even some supposed psycho-spherical shell, the locus of the defences and other such simplified notions. It is the subject who is called— there is only he, therefore, who can be chosen. There may be, as in the parable, many called and few chosen, but there will certainly not be any others except those who are called. In order to understand the Freudian concepts, one must set out on the basis that it is the subject who is called—the subject of Cartesian origin. This basis gives its true function to what, in analysis, is called recollection or remembering. Recollection is not Platonic reminiscence —it is not the return of a form, an imprint, a eidos of beauty and good, a supreme truth, coming to us from the beyond. It is something that comes to us from the structural necessities, something humble, born at the level of the lowest encounters and of all the talking crowd that precedes us, at the level of the structure of the signifier, of the languages spoken in a stuttering, stumbling way, but which cannot elude constraints whose echoes, model, style can be found, curiously enough, in contemporary mathematics.