Frasi di Karl Marx
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122 frasi sulla società, comunismo, religione, amore ed essenza umana

Scoprite le parole profonde e stimolanti di Karl Marx, il famoso filosofo ed economista. Esplorate le sue famose citazioni, che approfondiscono l'essenza del comunismo, della religione, dell'amore e della condizione umana. Scoprite le idee rivoluzionarie che hanno plasmato la nostra comprensione della società e delle sue strutture.

Karl Heinrich Marx è stato un filosofo, economista, storico, sociologo, politologo, giornalista e politico tedesco. Nato in una famiglia ebrea benestante della classe media, ha studiato all'Università di Bonn e all'Università Humboldt di Berlino. Si è interessato alle opinioni filosofiche dei giovani hegeliani e ha contribuito alla Gazzetta renana. Nel 1843 si trasferì a Parigi dove lavorò per diversi giornali radicali e conobbe Friedrich Engels. Insieme pubblicarono il Manifesto del Partito Comunista nel 1848. Esiliato dalla Francia, si trasferì prima a Bruxelles e poi a Londra dove continuò la sua carriera come giornalista e approfondì i suoi studi sull'economia politica.

Durante gli anni '40 scrisse diverse opere filosofiche e politiche, inclusa la sua tesi di dottorato. Nella sua vita pubblicò solo alcune delle sue numerose opere. Nei suoi ultimi anni fu attivo nel movimento operaio e divenne una figura importante nella Prima Internazionale fino alla sua morte. Il suo pensiero critico sul capitalismo ha avuto un'importante influenza sulle ideologie socialiste e comuniste del XIX secolo in poi, dando origine al marxismo come corrente socioeconomica e politica. Marx è considerato uno dei pensatori più influenti nella storia dell'umanità nei campi della politica, filosofia ed economia.

✵ 5. Maggio 1818 – 14. Marzo 1883   •   Altri nomi Karol Marx
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Karl Marx Frasi e Citazioni

“L'arme della critica non può certamente sostituire la critica delle armi […].”

Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione

“[…] la teoria diviene una forza materiale non appena si impadronisce delle masse.”

Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione

“L'uomo non è un essere naturale: è un essere naturale umano.”

Manoscritti economico-filosofici del 1844

“Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per cosí dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa.”

incipit; 2001, p. 45
Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte
Variante: Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima come tragedia, la seconda come farsa.

“Il proprietario di schiavi si compra il lavoratore come si compra il cavallo.”

1955-89, vol. XXIII, p. 281
Il Capitale
Origine: Citato in Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005, p. 45.

“Ho quattro uomini addetti ai cavalli che dimorano nelle vicinanze. Il lavoro leggero, che necessita di parecchie braccia, è svolto da bande. I campi richiedono molto lavoro leggero, quale la sarchiatura, la zappatura, alcune operazioni per concimare, la raccolta delle pietre, etc. Che sono effettuate dalle "gangs" o bande organizzate che alloggiano nelle località aperte. La banda consta d'una numero di persone che varia da 10 a 50 persone, donne e bambini d'ambo i sessi, sebbene i ragazzi in genere giunti al tredicesimo anno di età, vadano via e in ultimo bambini di entrambi i sessi. Capo della banda è un capobanda che in ogni caso è un normale operaio agricolo, quasi sempre un cd. ceffo, individuo privo di senso morale, dagli umori instabili, ubriacone ma dotato d'un po' d'intraprendenza e di "savoir faire". Egli recluta la banda, che lavora sotto il suo comando e non sotto il comando del fittavolo. Con questo ultimo in genere stabilisce una paga a cottimo; i suoi introiti, che in media non vanno troppo oltre quelli d'un normale operaio agricolo, dipendono quasi totalmente dalla capacità che egli possiede di smungere dalla sua banda la maggiore quantità possibile di lavoro entro il tempo concordato. I fittavoli si sono accorti che le donne lavorano seriamente soltanto sotto la dittatura di un uomo che donne e bambini quando hanno preso il via effondono le proprie forze vitali in maniera realmente impetuosa, cosa di cui Fourier era già a conoscenza, mentre l'operaio maschio adulto è così perfido da risparmiarle quanto più è possibile. Il capobanda gira da un podere all'altro e in questa maniera è in grado di occupare la propria banda per 6-8 mesi all'anno.”

Libro I, settima sezione, cap. 21, p. 502
Il Capitale

“La "Compagnia inglese delle Indie Orientali" aveva ottenuto, oltre al potere politico nelle Indie Orientali, il monopolio assoluto del commercio del tè, del commercio con la Cina in generale e del trasporto delle merci dall'Europa all'Asia e viceversa. Ma la navigazione costiera dell'India e quella inter-insulare, come anche il commercio all'interno dell'India, erano divenuti monopolio degli alti funzionari della Compagnia. I monopoli di sale, dell'oppio, del betel e di altre merci erano inesauribili miniere di ricchezza. I funzionari stabilivano di persona prezzi e spellavano a discrezione l'infelice indù. Il governatore aveva la sua arte in questo commercio privato. I suoi favoriti riuscivano a stipulare contratti base ai quali, più capaci degli alchimisti, riuscivano a creare l'oro dal nulla. Grandi patrimoni crescevano in un sol giorno come i funghi, l'accumulazione originaria veniva fatta senza aver anticipato neanche uno scellino. Il processo di Warren Hastings è pieno di esempi del genere. Ecco un caso. Un tale Sullivan riesce a stipulare un contratto di fornitura d'oppio al momento della sua partenza — per una missione ufficiale — per una regione dell'India estremamente lontana dai distretti dell'oppio. Sullìvan vende il suo contratto a un certo Binn per 40000 sterline; Binn lo rivende lo stesso giorno per 60000 e l'ultimo acquirente, che poi provvederà alla fornitura, ammette di aver ricavato ugualmente un enorme profitto. In base a una lista presentata al parlamento, la Compagnia e i suoi funzionari s'erano fatti donare dagli indiani, tra il 1757 e il 1766, sei milioni di sterline Dal 1769 al 1770 gli inglesi fabbricarono una carestia facendo incetta di tutto il riso e rifiutando di venderlo se non a prezzi favolosi.”

Libro I, settima sezione, cap. 24, p. 541
Il Capitale
Origine: (1732-1818) governatore generale dell'India britannica, fu processato per corruzione e assolto nel 1795.
Origine: Nel 1866 nella sola provincia di Orissa più di un milione di indù morì di fame, malgrado ciò si cercò di riempire le casse dello Stato ponendo prezzi altissimi ai mezzi di sussistenza di gente che moriva di fame.