Origine: Da I Frammenti, a cura di A. Garzya, Napoli, 1954, fr. 49, pp. 126 ss.
“La Nube. Ho paura. Ho veduto le cime dei monti. Ma non per me, Issione. Io non posso patire. Ho paura per voi che non siete che uomini. Questi monti che un tempo correvate da padroni, queste creature nostre e tue generate in libertà, ora tremano a un cenno. Siamo tutti asserviti a una mano più forte. I figli dell'acqua e del vento, i Centauri, si nascondono in fondo alle forre. Sanno di essere mostri. […] La morte, ch'era il vostro coraggio, può esservi tolta come un bene. Lo sai questo? […] Per te la morte è una cosa che accade, come il giorno e la notte. Tu sei uno di noi, Issione. Tu sei tutto nel gesto che fai. Ma per loro, gli immortali, i tuoi gesti hanno un senso che si prolunga. Essi tastano tutto da lontano con gli occhi, le narici, le labbra. Sono immortali e non san vivere da soli.”
da La nube
Dialoghi con Leucò
Argomenti
due-giorni , tre-giorni , paura , morte , uomini , acqua , bene , cenno , coraggio , cosa , creatura , essere , fai-da-te , fondo , forte , gesto , giorno , immortale , labbro , liberto , mano , mostro , narice , notte , nube , padrona , padrone , san , senso , tempo , veduta , vento , vivero , ora , lontanoCesare Pavese 244
scrittore, poeta, saggista e traduttore italiano 1908–1950Citazioni simili
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“Io non ho paura della morte. La morte ha paura di me.”
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Come uomo tra gli uomini
Origine: Dalla trasmissione radiofonica Altroquando, Radio Club 91, 30 ottobre 2012.