“Inutile chiedere a Caino chi dei due è il giusto Abele: ti risponderà che è lui. E purtroppo anche l'altro. E Abele, nel momento in cui dice di essere Abele per opposizione a Caino, è già Caino. Solo da chi muore e da chi sopravvive sapremo chi è chi, come fra ladri e carabinieri. Abele è Abele soltanto una volta morto. Un po' tardi, no? Che se ne fa il mondo di un Abele morto? Quello che se ne faceva di un Abele vivo: niente. Inoltre, se non fosse stato per la mano allo stesso tempo fratricida e fraterna di Caino, Abele non sarebbe mai stato nessuno, né da vivo né da morto. È Caino destinato a raccontarci chi era e come era Abele, Abele, facendo solo, tace sempre e soprattutto tace tutto del bene che fa. E Caino l'addetto alle pubbliche relazioni con la Storia e, pertanto, è lui a creare la memoria storica dell'umanità e la sua utopia migliorista, che niente ha a che vedere col suo presente e il suo futuro di Caino. Il Bene è solo l'ozio del Male in vena di speculazioni filosofiche. E Caino, fermandosi al richiamo di Dio, alza la testa, si stringe nelle spalle, allarga le mani insanguinate del sangue del fratello e Gli risponde, «Ma Dio, non sono io, c'est la vie!». E neanche Dio non può farci niente, proprio come l'uomo: sa chi è l'uno Abele e sa chi è l'altro Caino e morta lì.”
pp. 216-217
Argomenti
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scrittore italiano 1948Citazioni simili

Abele disse lentamente: "È così. Finché dura il rimorso dura la colpa".
Elogio dell'ombra
Origine: Citato in Fabio Ciardi, La storia di Dio e la mia. La Bibbia fonte di ispirazione per l'uomo, Città Nuova, 2010, p. 120 http://books.google.it/books?id=R9y8a7n4X5MC&pg=PA120.

Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Con Antonio Di Pietro

Variante: Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito... perché la lettura è un'immortalità all'indietro.

“Il ricco e il povero sono fratelli, e il fratello ricco si chiama Caino.”
da Il giovane re