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“Il Sospiro Sospeso

Non cercarmi tra le pagine vuote, 
tessute dal vento privo di sapore. 
Il mio cammino attraversa 
l'orizzonte del passato, senza lancette 
che scandiscano il mio tempo breve. 
Chiudi la porta senza più 
ascoltare il mio silenzio, 
che scolpisce i tuoi giorni 
nella gioia di vivermi. 
Sarei tempesta nella tua sete, 
senza gocce d'amore
che ti guariscano.
Sono un sospiro sospeso che vibra 
sul terreno, in zolle pronte 
a sbocciare in fiore per folgorare!
Dimmi addio come un fulmine, 
non solo con le tue labbra morbide… 
Conserva, nelle pallide piaghe 
dei tuoi interrogativi, i miei dettagli,
saranno certezze che accarezzeranno 
le tue tristezze di cristallo
che furiose galoppano. 
Lasciami scivolare via nel torrente, 
che separa, senza corda che mi leghi. 
Non sono altro che un sospiro 
del sogno proibito che ti avvolge. 
Ricorda solo il suono del tuo cuore 
quando mi chiami per nome, 
nel buio senza cielo della notte. 
E sarò quell'emozione che ti possiede, 
attraversando la tua pelle sconosciuta 
nel limbo di aculei senza rose, 
dove poter morire d'amore
tra fiamme che consumi l'eterno
intrecciati l'uno nell'altra senza veli, 
senza dirsi mai fine, 
che trafigga il confine 
che separa inesorabile. 
Ricamerò il tuo ricordo riflesso 
nelle mie parole più preziose, 
mentre ti bacio senza fiato, 
andando via come l'estate
che svanisce scivolando tra le dita
senza farti mai male all'anima. 

Laura Lapietra ©”

Ultimo aggiornamento 19 Maggio 2025. Storia

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“Una vita senza amore è come un prato senza fiori, come un fiore senza bellezza e senza profumo.”

Alphonse Karr (1808–1890) giornalista e scrittore francese

Origine: Aforismi sulle donne, sull'uomo e sull'amore, p. 21

“Cammino Senza Di Te

È già tardi, in questi fili 
di giorni sbiaditi senza sale, 
che al mio fianco lentamente camminano in silenzio a farmi ombra, 
senza ascoltare il cuore che piange, 
senza un sorriso a illuminarmi il viso, una carezza a scaldarmi la pelle, 
senza parlarmi di te e dei tuoi occhi, 
di quanto manchino in queste ore! 
Ormai cammino con il mio riflesso 
tra le tue preferite vie in fiore 
nei giorni d'estate, 
e le strade deserte d'inverno 
sotto la neve che imbiancava. 
La primavera era la tua festa 
nei campi d'ulivo, seduta sulla panca, 
paziente restavi a osservarla. 
L’autunno, la tua malinconia, 
tingeva di giallo e bronzo 
le foglie rosse del nostro giardino, 
e in ogni ricordo che scrivevi, 
per restituirlo alla sensibilità 
del cuore tra le pieghe dell'anima, 
c'era il timbro del sentimento. 
E in quei tramonti senza un perché, 
le tue cantilene sui tuoi gioielli 
più preziosi che sfoggiavi 
con orgoglio, i nostri splendidi figli, 
appesi al futuro che tesse in segreto 
i loro destini a noi sconosciuti,
che nelle notti tra le tue preghiere, 
nelle tue lacrime imprigionate, 
una luce di purezza d'animo, 
erano speranza sul tuo volto sincero! 
Oh cara, stanchi e tristi, senza respiro 
di felicità a lasciarci volare
sull'oceano d'amore,
i miei passi vagabondi seminano vento di tempesta dietro di me, 
senza rumori di rassegnazioni. 
Ti sei vestita di perle d'anima 
per addormentarti, ormai matura 
nei tuoi anni di spine e vittorie, 
nelle braccia del sonno eterno, 
verso la valle della libertà eterna. 
E io qui, ancora in questa giungla 
del tempo che squarcia e rattoppa ferite sul cuore che brucia sempre, 
soltanto questo amore nel mio petto. 
Amore mio, fedele colomba bianca, 
le tue ali sono le mie lacrime, 
ma il ricordo della tua essenza 
è la coltre che scalda l'anima 
nel fiore d'amore per te, 
che sulla tua tomba 
di freddo marmo adagio piano 
per non farti mancare mai 
il frastuono in tormenta d'amore 
nel sacrificio del silenzio rotto 
in ogni petalo che appassisce,
ma rinsavisce nell'eterno cielo 
nelle tue mani che un giorno rivedrò. 

Laura Lapietra ©”

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