Frasi su gennaio
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“Com'è triste avere una natura fiduciosa, speranze e sentimenti sono in balia di tutti quelli che passano; e com'è desiderabile essere un individuo impassibile, le cui speranze e aspirazioni sono al sicuro nel taschino del panciotto, e quella è una tasca ben fatta, e uno non può essere derubato!”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

ad Abiah Root, verso gennaio 1852, 69
Lettere
Origine: In Le lettere 61-70 http://www.emilydickinson.it/l0061-0070.html, EmilyDickinson.it, traduzione di G. Ierolli.

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“Sebbene il governo dei Khmer Rossi cessò di esistere nel gennaio del 1979, quando l’esercito vietnamita lo scacciò, i suoi rappresentanti continuarono a occupare il settore della Cambogia di pertinenza delle Nazioni Unite. Il loro diritto ad agire in tal modo venne difeso e promosso da Washington come un prolungamento della Guerra Fredda, come un meccanismo della vendetta americana contro il Vietnam, e come parte della sua nuova alleanza con la Cina (principale finanzaiatore di Pol Pot e vecchio nemico del Vietnam).”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Sebbene il governo dei Khmer Rossi avesse cessato di esistere nel gennaio del 1979, quando l’esercito vietnamita lo cacciò via, i suoi rappresentanti continuarono a occupare il seggio della Cambogia presso le Nazioni Unite. Il loro diritto ad agire in tal modo venne difeso e promosso da Washington come un prolungamento della Guerra Fredda, come un meccanismo della vendetta americana contro il Vietnam, e come parte della sua nuova alleanza con la Cina (principale finanziatore di Pol Pot e vecchio nemico del Vietnam).

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“(16 gennaio 1938)”

Il mestiere di vivere

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“Indro Montanelli, L'Italia in camicia nera (1919-3 gennaio 1925), Rizzoli, Milano, 1976.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Bibliografia

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“Nei primi giorni di gennaio del 1980 fui fortunato. Kabul era invisibile. I carri armati sovietici appena arrivati, nei giorni di Natale, dall'Uzbekistan e dal Tagikistan sembravano elefanti galleggianti su un oceano immacolato, con le proboscidi, i cannoni, puntati contro il nulla. Perché la capitale era deserta. Le principali tribù a confronto in quelle ore, perlomeno a Kabul, erano comuniste. Da un lato i comunisti Khalq (popolo) e dall'altro i comunisti Parsham (bandiera). Ma lo schieramento non era cosi netto. La tragedia delle ultime settimane si era svolta con una mischia in cui era difficile distinguere le fazioni. Breznev aveva deciso di far intervenire l'Armata Rossa proprio per far cessare quella rissa tra compagni. Il segretario generale del partito sovietico era stato colpito dall'assassinio di Nuhr Mohammad Taraqi, suo amico personale. Taraqi era stato strangolato dagli uomini di Hafizullah Amin. Il quale sarebbe stato a sua volta fucilato dai sovietici, sostenitori di Babrak Karmal. Erano al tempo stesso faide personali e convulsioni rivoluzionarie, sulle quali pesavano le interferenze di Mosca.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Nei primi giorni di gennaio del 1980 fui fortunato. Kabul era invisibile. I carri armati sovietici appena arrivati, nei giorni di Natale, dall'Uzbekistan e dal Tagikistan sembravano elefanti galleggianti su un oceano immacolato, con le proboscidi, i cannoni, puntati contro il nulla. Perché la capitale era deserta. Le principali tribù a confronto in quelle ore, perlomeno a Kabul, erano comuniste. Da un lato i comunisti Khalq (popolo) e dall' altro i comunisti Parsham (bandiera). Ma lo schieramento non era cosi netto. La tragedia delle ultime settimane si era svolta con una mischia in cui era difficile distinguere le fazioni. Breznev aveva deciso di far intervenire l' Armata Rossa proprio per far cessare quella rissa tra compagni. Il segretario generale del partito sovietico era stato colpito dall'assassinio di Nuhr Mohammad Taraqi, suo amico personale. Taraqi era stato strangolato dagli uomini di Hafizullah Amin. Il quale sarebbe stato a sua volta fucilato dai sovietici, sostenitori di Babrak Karmal. Erano al tempo stesso faide personali e convulsioni rivoluzionarie, sulle quali pesavano le interferenze di Mosca.

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“Mia cara Miledy — Son più morta che viva. I rapporti di Pignatelli fatti a Luzzj, i documenti forniti da quelle canaglie di nobili provano che la rivoluzione è intieramente consumata. Il popolo è unito col potere costituente. Essi hanno disarmata tutta l'infame truppa, castelli, arsenale ec. Mack è scomparso. Calandra con 2500 uomini dice di non poter far nulla. Tutta la truppa chiama il popolo e dà loro le armi. Zurlo è stato trascinato ferito innanzi il tribunale dell'infame città e messo in castello. Ciò prova che la nobiltà dirìge tutto. Tre colonnelli, Fardella, Bologna e Baumont tradotti innanzi al tribunale; i due primi messi in libertà, il terzo imprigionato, infine orrori. Castellammare e Salerno sono già in rivoluzione. M'aspetto domani sentir l'istesso delle Calabrie. Sono così afflitta, che preferisco l'entrata dei Francesi e che tolgano a quei miserabili fino all' ultima camicia, piuttosto che di vedere i nostri proprii sudditi bestie vili, poltroni, ma furfanti, condursi in tal guisa. Il pranzo è contramandato. Ohimè, mia cara, sono molto sventurata. Dio voglia che il contro colpo non si faccia sentire in Sicilia: sono desolata, ma bisogna riacquistar Napoli e difendere la Sicilia. Egli è certo che qualche birbante nascosto vi tien la mano. Questi sciocchi… non ho più testa: in una parola, sono molto fuor di speranza. Se potessi vedervi alle ore 23 o 24 col cavaliere ed il nostro eroe Nelson mi sarebbe di sollievo, bisogna efficacemente pensare a salvarci. Compatite un onesta amica, un alleata fedele, ma un affettuosa madre, sposa e sventurata regina.”

Maria Carolina d'Asburgo-Lorena (1752–1814) regina consorte di Napoli e Sicilia, moglie di Ferdinando I delle Due Sicilie

dalla lettera del gennaio 1799, p. 59
Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton