Frasi di Georges Bataille (102 frasi, pagina 2)

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Georges Bataille frasi celebri

“Parto da un principio semplice e indipendente da ogni analisi economica. A mio parere, la legge generale della vita richiede che in condizioni nuove un organismo produca una somma di energia maggiore di quella di cui ha bisogno per sussistere. Ne deriva che il sovrappiù di energia disponibile può essere impiegato o per la crescita o per la produzione, altrimenti viene sprecato. Nell'ambito dell'attività umana il dilemma assume questa forma: o la maggior parte delle risorse disponibili (vale a dire lavoro) vengono impiegate per fabbricare nuovi mezzi di produzione – e abbiamo l'economia capitalistica (l'accumulazione, la crescita delle ricchezze) – oppure l'eccedente viene sprecato senza cercare di aumentare il potenziale di produzione – e abbiamo l'economia di festa. Nel primo caso, il valore umano è funzione della produttività; nel secondo, si lega agli esiti più belli dell'arte, alla poesia, al pieno rigoglio della vita umana. Nel primo caso, ci si cura solo del tempo a venire, subordinando ad esso il tempo presente; nel secondo, è solo l'istante presente che conta, e la vita, almeno di quando in quando e quanto più è possibile, viene liberata da considerazioni servili che dominano un mondo consacrato alla crescita della produzione. I due sistemi di produzione non possono esistere allo stato puro; c'è sempre un minimo di compromesso. Tuttavia, l'umanità in cui viviamo si è formata sotto il primato dell'accumulazione, della consacrazione delle ricchezze all'aumento del potenziale di produzione. Le nostre concezioni morali e politiche sono ancora dominate da un principio: l'eccellenza dello sviluppo delle forze produttive. Ma se è vero che un tale principio ha incontrato negli uomini poche obiezioni, non è così nel gioco stesso dell'economia: messo alla prova, il principio dello sviluppo infinito ha mostrato che poteva portare a conseguenze imprevista […] E se l'umanità, nel suo complesso, continua a volerlo e a regolare i suoi giudizi di valore su questo desiderio, in molti si è installato il dubbio circa la validità infinita dell'operazione. Possiamo andare oltre, e porre in modo più preciso la domanda: le concezioni morali e politiche che continuano a dominare la nostra attività – vale a dire l'economia – non sono in ritardo sui fatti? Nei nostri giudizi complessivi non rifacciamo l'errore di quegli stati maggiori che si mostrano ogni volta in ritardo su una guerra? Insomma, il pensiero umano non dovrebbe seguire il rapido movimento dell'economia? Certo, non si tratterebbe di rinunciare bruscamente ai beni crescenti del globo, ma potrebbe essere arrivato il momento di riformare le nostre concezioni sull'uso delle ricchezze […] per contribuirvi, mi propongo di mostrare una serie di lavori e di saggi […] da una parte le profonde deformazioni dell'equilibrio generale che lo sviluppo attuale dell'industria ha comportato, dall'altra le prospettive di un'economia non centrate sulla crescita. Per la prima parte non ci sarà da far altro che proseguire l'analisi già avviata dalla scienza economica moderna, mentre per l'altra si tratterà di introdurre considerazioni teoriche nuove e fondare la rappresentazione generale del gioco economico sulla descrizione dei sistemi antecedenti all'accumulazione capitalistica. Questi studi dovranno allora includere un campo considerato generalmente estrinseco all'economia: quello delle religioni, primitive o non, cui è concesso il campo della storia delle arti. In effetti, a mio parere, l'uso delle ricchezze, o più precisamente il loro fine, è essenzialmente lo spreco: il loro ritiro dal circuito della produzione. Ora, questa verità non solo ha fondato fin dall'inizio i profondi valori umani (quelli del disinteresse) e tutti i tesori umani che i secoli ci hanno trasmesso; ma in più, è la sola verità su cui potremmo fondarci ora per risolvere i problemi posti dallo sviluppo industriale. Soltanto il dono senza speranza di profitto, così come lo richiede un principio di eccedenza finale delle risorse, può far uscire il mondo attuale dall'impasse. L'economia attuale ha fin da ora determinato in profondità un rovesciamento radicale delle idee; questo rovesciamento deve però ancora essere realizzato per rispondere alle esigenze dell'economia.”

Georges Bataille

Origine: Da Choix de lettres 1917-1962, pp. 377-79.

“La passione ci consacra alla sofferenza, giacché, in fondo, essa è la ricerca di un impossibile.”

Georges Bataille

introduzione
L'erotismo

“Il sacro è l'agitazione prodiga della vita che, per durare, l'ordine delle cose incatena, e che l'incatenamento tramuta in scatenamento, in altri termini in violenza.”

Georges Bataille

Origine: Da Teoria della religione.

“Proust, facendoci conoscere la sua esperienza della vita erotica, ci ha offerto un aspetto intellegibile di un tale avvincente gioco di opposizioni. […] Sembra che si possa cogliere il male, ma solo nella misura in cui il bene può esserne la chiave. Se l'intensità luminosa del Bene non concedesse la sua tenebra alla notte del Male, il male non avrebbe più la sua attrattiva. È una verità difficile: colui che la intende sente rivoltarsi qualcosa in sé. Sappiamo tuttavia che gli oltraggi più forti alla sensibilità provengono da contrasti […] La felicità senza la sventura che si lega ad essa come l'ombra alla luce sarebbe oggetto di una immediata indifferenza. Questo è tanto vero, che i romanzi descrivono senza posa la sofferenza e quasi mai la soddisfazione. Insomma, il pregio della felicità consiste nel non essere frequente: se fosse facile, verrebbe sdegnata, e associata alla noia […] la verità non sarebbe quella che è, se non si ponesse generosamente contro il falso.”

Georges Bataille libro La letteratura e il male

Origine: La letteratura e il male, pp. 127-131

“Dell'erotismo si può dire, innanzitutto, che esso è l'approvazione della vita fin dentro la morte.”

Georges Bataille

L'erotismo

“Vi è nella natura, e continua a sussistere nell'uomo, una tendenza perenne all'eccesso.”

Georges Bataille

libro L'erotismo

Frasi sulla vita di Georges Bataille

“Una pressione infinitamente più pesante si esercita senza dubbio sui dittatori moderni, ridotti a trovare la loro forza nella identificazione con tutti quegli impulsi che Nietzsche disprezzava nelle masse, in particolare con «quella mendace autoammirazione e libidine razziale». C'è una derisione corrosiva nel fatto d'immaginare un possibile accordo tra l'esigenza nietzscheana e una organizzazione politica che impoverisce l'esistenza al vertice, che imprigiona esilia o uccide tutto ciò che potrebbe costituire un'aristocrazia di «spiriti liberi». Come se non fosse lampante che Nietzsche, quando richiede un amore a misura del sacrificio della vita, è per la «fede» che comunica, per i valori che la sua esistenza rende reali, evidentemente non per una patria… «Nota per gli asini», scriveva già Nietzsche stesso, temendo una confusione simile, altrettanto miserabile.”

Georges Bataille

Origine: [Nota presente nel medesimo testo da cui è tratta la citazione] [F. Nietzsche] Gai savoir, § 377 [trad. it. La gaia scienza, in Id., Opere, vol. 5, 2, Adelphi, Milano 1965]
Origine: [Ibid. nota precedente] Nietzsche parla di aristocrazia, parla anche di schiavitù, ma quando si esprime al riguardo dei «nuovi padroni», parla della «loro nuova santità», della «loro capacità di rinuncia». «Essi danno all'inferiore il diritto alla felicità, e loro stessi se ne privano».
Origine: [Ibid. nota precedente] [Nietzsche] Volonté de puissance, § 942 [trad. it. cit.]
Origine: La congiura sacra, p. 18-19

“Alcune settimane dopo la crisi di follia di mio padre, mia madre, dopo una scena odiosa che le fece mia nonna in mia presenza, a sua volta perse la ragione. Attraversò un lungo periodo di malinconia. Le idee di dannazione che allora la dominavano mi irritavano ancor più, in quanto ero costretto a sorvegliarla in continuazione. Il suo delirio mi terrorizzava al punto che una notte tolsi dal caminetto due pesanti candelabri dallo zoccolo in marmo: avevo paura che mi ammazzasse nel sonno. Giunsi a picchiarla, persa la pazienza, torcendole le mani disperatamente, volevo costringerla a ragionare.
Mia madre un giorno spari, approfittando di un istante in cui mi ero distratto. L'abbiamo cercata a lungo; la trovò mio fratello, appena in tempo, impiccata in solaio. Comunque ritornò in vita.
Scomparve una seconda volta: dovetti cercarla senza fine lungo il ruscello in cui avrebbe potuto annegarsi. Attraversai di corsa terreni paludosi. Alla fine mi trovai davanti a lei, su un sentiero: era bagnata fino alla cintola e la sua gonna grondava l'acqua del ruscello. Era uscita da sola dall'acqua gelida del ruscello (si era in pieno inverno), che in quel punto era troppo poco profonda per annegarsi.”

Georges Bataille libro Storia dell'occhio

2005, p. 148
Storia dell'occhio

“La semplice attività sessuale è diversa dall'erotismo; la prima è data nella vita animale e solo la vita umana presenta un'attività definita forse da un aspetto «diabolico», al quale conviene il nome di erotismo.”

Georges Bataille

Le lacrime di Eros

“Nessuno immagina un mondo in cui la passione ardente cesserebbe decisamente di turbarci… Nessuno, d'altra parte, considera la possibilità di una vita che non sarebbe mai più legata dal calcolo.”

Georges Bataille

Le lacrime di Eros

“Blake, che non fu un pazzo, restò alla frontiera della pazzia.
Tutta la sua vita ha avuto un solo significato: egli ha dato alle visioni del suo genio poetico la precedenza sulla realtà prosaica del mondo esteriore.”

Georges Bataille libro La letteratura e il male

Origine: La letteratura e il male, p. 72

Georges Bataille Frasi e Citazioni

“Segretamente o no, è necessario divenire tutt'altro oppure cessare di essere.”

Georges Bataille

“La violenza, che non è in se stessa crudele, lo diviene nella trasgressione specifica di chi l'organizza. La crudeltà è una delle forme della violenza organizzata.”

Georges Bataille

“Appoggio il mio cazzo contro la tua guancia | la punta sfiora il tuo orecchio | lecca le mie borse lentamente | la tua lingua è dolce come lacqua || La tua lingua è cruda come una macellaia | è rossa come una coscia | la sua punta è un cucù che sbuca | il mio cazzo singhiozza di saliva.”

Georges Bataille

da Appoggio il mio cazzo
Poesie
Origine: In Poesie erotiche, Nautilus, Torino, 1990.

“Nelle mie calze viola il profumo di mela | il pantheon della bitta maestosa | un cul di cagna aperto | alla santità della via.”

Georges Bataille

da La lisciva
Poesie
Origine: In Poesie erotiche, Nautilus, Torino, 1990.

Cagna

Georges Bataille

da Il mio canto
Poesie
Origine: In Poesie erotiche, Nautilus, Torino, 1990.

Su Dio

“O morte io son quel cervo | che divorano i cani | La morte eiacula sangue.”

Georges Bataille

da Il marciapiede di Danaide
Poesie
Origine: In Poesie erotiche, Nautilus, Torino, 1990.

Sui cani , Sulla morte

“Nella misura in cui il fascismo dipende da una fonte filosofica, non è a Nietzsche, ma a Hegel che si ricollega. Ci si rifaccia all'articolo che Mussolini stesso ha consacrato nellEnciclopedia Italiana al movimento da lui fondato: il lessico e, più ancora del lessico, lo spirito sono hegeliani, non nietzscheani; anche se Mussolini vi impiega due volte l'espressione «Volontà di potenza», non è a caso che questa volontà sia solo un attributo dell'idea che unifica la moltitudine…
L'agitatore rosso ha subito l'influenza di Nietzsche: il dittatore assoluto se n'è tenuto a distanza. Il regime stesso si è espresso sul problema. In un articolo su «Fascismo» del luglio 1933, Cimmino nega ogni filiazione ideologica fra Nietzsche e Mussolini. Solo la volontà di potenza costituirebbe un legame fra le loro dottrine. Ma la volontà di potenza di Mussolini «non è egoismo», essa è predicata a tutti gli italiani dei quali il duce «vuole fare dei superuomini» [sic. ]. Perché, afferma l'autore, «qualora fossimo tutti superuomini saremmo soltanto tutti uomini. Che poi Nietzsche piaccia a Mussolini è naturale: vi è nel Nietzsche qualcosa che è stata sempre di tutti gli uomini di azione e volontà». La differenza profonda tra Nietzsche e Mussolini è «nel fatto che la potenza come volontà, la forza, l'azione sono fatti dell'istinto, direi quasi della natura fisica, e la possono avere le persone fra loro più opposte, servendosene per i più diversi scopi; mentre l'ideologia è fattore spirituale, ed è sempre una per tutti quelli che l'accettano». È inutile insistere sull'idealismo scoperto di questo testo ce ha il merito dell'onesta, se lo si paragona con i testi tedeschi. È più importante notare come il duce venga assolto da una possibile accusa di egoismo nietzscheano. Le sfere dirigenti del fascismo sembrano essere rimaste all'interpretazione stirneriana di Nietzsche formulata intorno al 1908 dallo stesso Mussolini.”

Georges Bataille

Origine: [Ibid. nota precedente] È noto che l'hegelismo, rappresentato da Gentile, è praticamente la filosofia ufficiale dell'Italia fascista.
Origine: [Ibid. nota precedente] Sub verbo «Fascismo». L'articolo è stato tradottoo in apertura di B. Mussolini, Le Fascisme, Denoël et Steele.
Origine: [Ibid. nota precedente] A proposito del popolo, Mussolini scrive: «Non razza, né regione geograficamente individuata, ma schiatta storicamente perpetuantesi, moltitudine unificata da un'idea, che è volontà di esistenza e di potenza [...]» [La dottrina del fascismo, Hoepli, Milano 1936, p. 23]
Origine: [Ibid. nota precedente] In un articolo pubblicato allora da un giornale romagnolo, e riprodotto da Margherita G. Sarfatti, Mussolini, trad. fr. Albin Michel, 1927, pp. 117-21 (ed. orig. M.G.Sarfatti), Dux, Mondadori, Milano 1926, p. 101.]
Origine: La congiura sacra, p. 19-20

Sulle persone , Sugli uomini , Egoismo , Idea

“Sono nato da un padre sifilitico (tabetico). Divenne cieco (lo era all'atto del mio concepimento) e quando avevo due o tre anni, a causa della stessa malattia, rimase paralizzato.”

Georges Bataille libro Storia dell'occhio

2005, p. 146
Storia dell'occhio

Sulle malattie

“Non posso considerare libero un essere che dentro di sé non nutra il desiderio di sciogliere i legami del linguaggio.”

Georges Bataille

Origine: Da Tradurre Bataille: la lingua del Collegio di Sociologia. "Nota" di Marina Galletti in Il Collegio di Sociologia, pag. XXIX.

“Il sacrificio non è altro, nel senso etimologico della parola, che la produzione di cose sacre.”

Georges Bataille

Origine: Da Critica dell'occhio.

Senso

“La verità ha una sola faccia, credo: quella di una violenta smentita.”

Georges Bataille

Origine: Da Il morto, traduzione di Eugenio Ragni, Gremese Editore.

Sulla verità , Morto

“[La riproduzione sessuata è] Nel tempo, ciò che la tigre è nello spazio.”

Georges Bataille

Origine: Da La parte maledetta, traduzione di Francesco Serna, Bollati Boringhieri.

Sull'arte , Tempo

“Non si tratta di voler stupidamente sfuggire all'utile, ancor meno di negare la fatalità che dà sempre a esso l'ultima parola [ma si tratta di fare spazio alla] possibiliità di vedere apparire quel che seduce, ciò che sfugge nell'istante dell'apparire alla necessità di rispondere all'utile.”

Georges Bataille

Origine: Da La réligion préhistorique, in Œuvres complètes, vol. XII, p. 513. Citato in F. C. Papparo, Per desiderio d'infinito, introduzione a Georges Bataille, L'aldilà del serio e altri saggi, Guida, 2000.

“Quel che non è cosciente non è umano.”

Georges Bataille

Le lacrime di Eros

“Spesso, in me, la soddisfazione di un desiderio si oppone all'interesse. Ma le cedo, perché essa è bruscamente diventata il mio fine ultimo!”

Georges Bataille

Le lacrime di Eros

“Un senso di decadenza ci deprime, se opponiamo allo scatenamento senza misura, all'assenza di paura, il calcolo.”

Georges Bataille

Le lacrime di Eros

Sulla paura , Sull'alcol , Senso

“L'insegnamento di Blake si fonda anzi sul valore in sé – esteriore all'io – della poesia. […] Questa identità tra l'uomo e la poesia non ha soltanto il potere di opporre la morale alla religione e di fare della religione l'opera dell'uomo (non di Dio, non della trascendenza della ragione), essa restituisce alla poesia il mondo in cui ci muoviamo.”

Georges Bataille libro La letteratura e il male

Origine: La letteratura e il male, p. 76-77

Su Dio , Sulla religione , Sul mondo

“Blake non fu un filosofo a nessun titolo, ma ha dichiarato ciò che è essenziale con un vigore e anzi con una precisione che la filosofia può invidiargli.”

Georges Bataille libro La letteratura e il male

Origine: La letteratura e il male, p. 83

“L'essenza delle sue opere [di De Sade] è la distruzione: non solamente la distruzione degli oggetti, delle vittime messe in scena […] ma anche dell'autore e della sua stessa opera.”

Georges Bataille libro La letteratura e il male

Origine: La letteratura e il male, p. 100

Sull'istruzione

“È vero che i suoi libri differiscono da ciò che abitualmente è considerato letteratura come una distesa di rocce deserte, priva di sorprese, incolore, differisce dagli ameni paesaggi, dai ruscelli, dai laghi e dai campi di cui ci dilettiamo. Ma quando potremo dire di essere riusciti a misurare tutta la grandezza di quella distesa rocciosa? […] La mostruosità dell'opera di Sade annoia, ma questa noia stessa ne è il senso.”

Georges Bataille libro La letteratura e il male

Origine: La letteratura e il male, pp. 106-107

Sui libri , Letteratura , Senso , Dire bugie

“Kafka… Capì che la letteratura gli rifiutava la soddisfazione attesa, e questo egli voleva: ma non cessò di scrivere. Sarebbe anzi impossibile dire che la letteratura lo deluse.”

Georges Bataille libro La letteratura e il male

Origine: La letteratura e il male, p. 138

In attesa , Letteratura , Dire bugie

“La forza silenziosa e disperata di Kafka fu questo non voler contestare l'autorità che gli negava la possibilità di vivere, fu l'allontanarsi dall'errore comune che, di fronte all'autorità, implica il gioco della rivalità. Se colui che rifiutava la costrizione alla fine è vincitore, diviene a sua volta, per se stesso e per gli altri, simile a coloro che ha combattuto, a coloro che si incaricano di esercitare la costrizione.”

Georges Bataille libro La letteratura e il male

Origine: La letteratura e il male, p. 145

Errore , Gioco

“Insomma, [Kafka] volle essere infelice per appagarsi: il punto più segreto di questa infelicità era una gioia così intensa, che egli dice di morirne.”

Georges Bataille libro La letteratura e il male

Origine: La letteratura e il male, p. 146

Sul segreto , Sulla felicità , Gioia

Georges Bataille: Frasi in inglese

“Extreme states of being, whether individual or collective, were once purposefully motivated. Some of those purposes no longer have meaning (expiation, salvation). The well-being of communities is no longer sought through means of doubtful effectiveness, but directly, through action. Under these conditions, extreme states of being fell into the domain of the arts, and not without a certain disadvantage. Literature (fiction) took the place of what had formerly been the spiritual life; poetry (the disorder of words) that of real states of trance. Art constituted a small free domain, outside action: to gain freedom it had to renounce the real world. This is a heavy price to pay, and most writers dream of recovering a lost reality. They must then pay in another sense, by renouncing freedom.”

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Georges Bataille

The Bataille Reader (1997), p. 340

“Inevitably linked with the moment of climax, there is a minor rupture suggestive of death; and conversely the idea of death may play a part in setting sensuality in motion.”

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Georges Bataille

Origine: Erotism: Death and Sensuality (1962), p. 107

“Philosophy … finds itself to be no longer anything but the heir to a fabulous mystical theology, but missing a God and wiping the slate clean.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. 9

“We can’t rely on anything. Except ourselves. Ludicrous responsibility devolves on us, overwhelms us. In every regard, right up the present, people always have relied on each other—or God.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. 3

“Man's secret horror of his foot is one of the explanations for the tendency to conceal its length and form as much as possible. Heels of greater or lesser height, depending on the sex, distract from the foot's low and flat character. Besides the uneasiness is often confused with a sexual uneasiness; this is especially striking among the Chinese who, after having atrophied the feet of women, situate them at the most excessive point of deviance. The husband himself must not see the nude feet of his wife, and it is incorrect and immoral in general to look at the feet of women. Catholic confessors, adapting themselves to this aberration, ask their Chinese penitents "if they have not looked at women's feet.
The same aberration is found among the Turks (Volga Turks, Turks of Central Asia), who consider it immortal to show their nude feet and whoe ven go to bed in stockings.
Nothing similar can be cited from classical antiquity (apart from the use of very high soles in tragedies). The most prudish Roman matrons constantly allowed their nude toes to be seen. On the other hand, modesty concerning feet developed excessively in the modern ea and only started to disappear in the nineteenth century. M. Salomon Reinarch has studied this development in detail in the article entitled Pieds pudiques [Modest Feet], insisting on the role of Spain, where women's feet have been the object of most dreaded anxiety and thus were the cause of crimes. The simple fact of allowing the shod foot to be seen, jutting up from under a skirt, was regarded as indecent. Under no circumstances was it possible to touch the foot of a woman.”

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Georges Bataille

Origine: Visions of Excess: Selected Writings 1927-1939, p.21-22

“An extreme, unconditional human yearning was expressed for the first time by Nietzsche independently of moral goals or of serving God. … Ardor that doesn’t address a dramatically articulated moral obligation is a paradox. … If we stop looking at states of ardor as simply preliminary to other and subsequent conditions grasped as beneficial, the state I propose seems a pure play of lightning, merely an empty consummation. Lacking any relation to material benefits such as power or the growth of the state (or of God or a Church or a party), this consuming can’t even be comprehended. … I’ll have to face the same difficulties as Nietzsche—putting God and the good behind him, though all ablaze with the ardor possessed by those who lay down their lives for God or the good. … I’ll admit that moral investigations that aim to surpass the good lead first of all to disorder.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), pp. xx-xxii

“Humanity-attached-to-the-task-of-changing-the-world, which is only a single and fragmentary aspect of humanity, will itself be changed in humanity-as-entirety.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xxviii

“Experience is, in fever and anguish, the putting into question (to the test) of that which a man knows of being. Should he in this fever have any apprehension whatsoever, he cannot say: “I have seen God, the absolute, or the depths of the universe”; he can only say “that which I have seen eludes understanding”—and God, the absolute, the depths of the universe are nothing if they are not categories of the understanding.

If I said decisively, “I have seen God,” that which I see would change. Instead of the inconceivable unknown—wildly free before me, leaving me wild and free before it—there would be a dead object and the thing of the theologian, to which the unknown would be subjugated.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. 4

“The human foot is commonly subjected to grotesque tortures that deform it and make it rickety. In an imbecilic way it is doomed to corns, calluses, and bunions.”

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Georges Bataille

Visions of Excess: Selected Writings 1927-1939

“Entirety exists within me as exuberance … in empty longing … in … the desire to burn with desire.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xxvii

“Anyone wanting slyly to avoid suffering identifies with the entirety of the universe, judges each thing as if he were it. In the same way, he imagines, at bottom, that he will never die. We receive these hazy illusions like a narcotic necessary to bear life. But what happens to us when, disintoxicated, we learn what we are? Lost among babblers in a night in which we can only hate the appearance of light which comes from babbling. The self-acknowledged suffering of the disintoxicated is the subject of this book.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. xxxii

“What causes [fragmentation] if not a need to act that specializes us and limits us to the horizon of a particular activity? Even if it turns out to be for the general interest (which generally isn’t true), the activity that subordinates each of our aspects to a specific result suppresses our being as an entirety. Whoever acts substitutes a particular end for what he or she is, as a total being.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xxvi

“Existence as entirety remains beyond any one meaning—and it is the conscious presence of humanness in the world inasmuch as this is nonmeaning, having nothing to do other than be what it is, no longer able to go beyond itself or give itself some kind of meaning through action.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xxx

“To choose evil is to choose freedom—“freedom, emancipation from all restraint.””

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xxxiv, note

“The preceding criticism … justifies the following definition of the entire human: human existence as the life of “unmotivated” celebration, celebration in all meaning of the word: laughter, dancing, orgy, the rejection of subordination, and sacrifice that scornfully puts aside any consideration of ends, property, and morality.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xxxii

“Inner experience, unable to have principles either in dogma (a moral attitude), or in science (knowledge can be neither its goal nor its origin), or in a search of enriching states (an experimental, aesthetic attitude), it cannot have any other concern nor other goal than itself. Opening myself to inner experience, I have placed in it all value and authority. Henceforth I can have no other value, no other authority (in the realm of mind). Value and authority imply the discipline of a method, the existence of a community.
I call experience a voyage to the end of the possible of man. Anyone may choose not to embark on this voyage, but if he does embark on it, this supposes the negation of the authorities, the existing values which limit the possible. By virtue of the fact that it is negation of other values, other authorities, experience, having a positive existence, becomes itself positively value and authority.
Inner experience has always had objectives other than itself in which one invested value and authority. … If God, knowledge, and suppression of pain were to cease to be in my eyes convincing objectives, … would inner experience from that moment seem empty to me, henceforth impossible without justification? …
I received the answer [from Blanchot]: experience itself is authority.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. 7

“Love then screams in my own throat; I am the Jesuve, the filthy parody of the torrid and blinding sun.
I want to have my throat slashed while violating the girl to whom I will have been able to say: you are the night.
The Sun exclusively loves the Night and directs its luminous violence, its ignoble shaft, toward the earth, but finds itself incapable of reaching the gaze or the night, even though the nocturnal terrestrial expanses head continuously toward the indecency of the solar ray.
The solar annulus is the intact anus of her body at eighteen years to which nothing sufficiently blinding can be compared except the sun, even though the anus is night.”

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Georges Bataille libro The Solar Anus

The Solar Anus https://theanarchistlibrary.org/library/georges-bataille-the-solar-anus
The Solar Anus (1927)

“The analysis of laughter had opened to me points of contact between the fundamentals of a communal and disciplined emotional knowledge and those of discursive knowledge.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. xxxiii

“Life is whole only when it isn’t subordinate to a specific object that exceeds it. In this way, the essence of entirety is freedom.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xxvii

“It is through an “intimate cessation of all intellectual operations” that the mind is laid bare. If nor, discourse maintains it in its little complacency. … The difference between inner experience and philosophy resides principally in this: that in experience, … what counts is no longer the statement of wind, but the wind.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. 13

“Inner experience … is not easily accessible and, viewed from the outside by intelligence, it would even be necessary to see in it a sum of distinct operations, some intellectual, others aesthetic, yet others moral. … It is only from within, lived to the point of terror, that it appears to unify that which discursive thought must separate.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. 9

“Nothing radically changes when instead of human satisfaction, we think of the satisfaction of some heavenly being! God’s person displaces the problem and does not abolish it.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xx

“Love expresses a need for sacrifice each unity must lose itself in some other which exceeds it. In erotic frenzy the being is led to tear itself apart and lose itself.”

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Georges Bataille

Visions of Excess: Selected Writings 1927-1939

“By inner experience I understand that which one usually calls mystical experience: the states of ecstasy, of rapture, at least of meditated emotion. But I am thinking less of confessional experience, to which one has had to adhere up to now, than of an experience laid bare, free of ties, even of an origin, of any confession whatever. This is why I don’t like the word mystical.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. 3

“The total person is first disclosed … in areas of life that are lived frivolously.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xxix

“There is no better way to know death than to link it with some licentious image.”

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Georges Bataille

The Marquis de Sade, cited by Bataille in Erotism: Death and Sensuality
Erotism: Death and Sensuality (1962)

“We reach ecstasy by a contestation of knowledge. Were I to stop at ecstasy and grasp it, in the end I would define it.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. 12

“The difficulty—that contestation must be done in the name of an authority—is resolved this: I contest in the name of contestation what experience itself is.”

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Georges Bataille

Origine: L’Expérience Intérieure (1943), p. 12

“Concern for this or that limited good can sometimes lead to the summit… But this occurs in a roundabout way. Moral ends … are distinct from any excesses they occasion. States of glory and moments of sacredness surpass results intentionally sought.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xx

“An intention that rejects what has no meaning in fact is a rejection of the entirety of being.”

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Georges Bataille

Origine: On Nietzsche (1945), p. xxx

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