“*Aprimmo la finestra al cielo notturno. Gli uomini come spettri vaganti: vagavano come gli spettri: e la città (le vie le chiese le piazze) si componeva in un sogno cadenzato, come per una melodia invisibile scaturita da quel vagare. Non era dunque il mondo abitato da dolci spettri e nella notte non era il sogno ridesto nelle potenze sue trionfale? Qual ponte, muti chiedemmo, qual ponte abbiamo noi gettato sull'infinito, che tutto ci appare ombra di eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra bellezza? La luna sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina.”
Origine: Canti orfici e altri scritti, p. 16
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“Uno spettro ci procede, un'ombra ci segue, e a ogni fermata cadiamo.”
Tempesta Elettrica

“Il sogno è l'infinita ombra del Vero.”
da Alexandros, in Poemi conviviali
“[Haiku] Sul filo del tuo gladio, | ponte della Morte e del Sogno, | ogni via è breve.”
Origine: In morte di un samurai, La via del non essere, p. 149

“Un altro spettro lo ossessionò giorno e notte: il servizio militare.”
Il tempo degli assassini