Frasi su criminale
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“Prima che sulla coppia, Eyes wide shut è né più né meno che un film sulla borghesia - ieri e oggi, dopo Barry Lyndon e l'89 di duecento e passa anni fa - e dunque, visto che il potere è sempre saldo nelle mani di questa classe, assistita o appena contrastata, oggi come oggi, solo da poteri più esoticamente criminali di essa, è un film sul potere, […] il Potere Borghese e Maschile sul corpo della donna e del ricco sul corpo del povero. […] Che cos'è questo film, in definitiva, se non una classica storia di "presa di coscienza", che a metà pone il protagonista di fronte a una crisi e lo costringe a cominciare a vedere? Con procedimenti non immemori di Hitchcock e di Lang, Bill è ora mosso nelle sue azioni dal senso di colpa, che però non è "cattolico" come nei due maestri, o metafisico alla Kafka, o psicoanalitico-edipico-freudiano, bensì precisamente e chiaramente sociale. E il clou ne sarà la conversazione con Ziegler (Pollack), il borghese cinico che sa e che ha scelto e che è "dentro" la grande rete nascosta del potere. Quello che prima era tutto freddezza di professionista acciuffadenari che esorcizza la morte e il male con il censo e il sesso, cambierà, sarà un'altra persona e un altro medico. […] È poco? È tantissimo almeno da dentro il mondo borghese di cui Kubrick parla e da cui proviene e in cui si era nevroticamente installato. Se i Bill e Alice del mondo lo capissero tutti, il mondo sarebbe diverso. […] A fine secolo, Kubrick non rinuncia quindi a "farci la morale" e noi gliene siamo grati, anche perché ci lascia qualcosa in cui credere. Di fronte a questo, che la prima lettura del film sia per i Bill e Alice del mondo meno godibile… affari loro. Chi ha occhi per vedere veda, sia pure tra sonno e veglia, e gli altri dormano pure l'immenso meschino complice doppio sogno del consumo e del consenso.”

Goffredo Fofi (1937) saggista, attivista e giornalista italiano
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“Era considerato un «criminale di guerra» dai palestinesi e un politico avventuroso da molti intellettuali israeliani. Un uomo imprevedibile, spericolato e intraprendente. Amante della guerra ma anche della quiete nella sua fattoria modello doveva faceva l'agricoltore. Interdetto come ministro della Difesa, dopo un lungo periodo di disgrazia, è diventato primo ministro. Un capo del governo capace di sorprendere, di stupire, così come aveva sorpreso e stupito come capo militare. Ha deciso la costruzione del muro fra i territori palestinesi e Israele, e al tempo stesso ha abbandonato Gaza ai palestinesi. Una concessione territoriale al momento eccezionale, rivelatasi poi insidiosa per l'autorità palestinese, dominata dall'Olp moderata, che ha perduto il controllo di quella provincia, dominata dalla più intransigente Hamas. L'iniziativa di Sharon tendeva forse a dividere gli avversari, ma era accompagnata da una politica tesa a stabilire rapporti distensivi con molti paesi arabie con gli stessi palestinesi. Da uomo di una destra spesso estrema, che aveva favorito l'insediamento di numerose colonie israeliane in Cisgiordania, è diventato un politico aperto a soluzioni pacifiche. Ha abbandonato il Likud e ha fondato un partito di centro, Kadima per questo è stato accusato di tradimento da alcuni suoi amici. E per non pochi vecchi nemici è apparso invece come un leader capace di favorire una vera intesa. La sua energia sembrava rivolta verso una giusta direzione. Ma il suo cervello ha ceduto. È intervenuta la morte cerebrale. Otto anni dopo diventata morte totale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
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“Ancor più dei milioni di morti, la cifra specifica dei sistemi totalitari è la distruzione dell'umano: il musulmano ad Auschwitz, il dochodjaga nella Kolyma, simboli di anime e di corpi violati fino all'estremo. E in effetti, per quanto in apparenza indistruttibile, l'umano è stato infinitamente distrutto. Il paradosso più tragico del Novecento sta nel fatto che lo Stato totalitario, sebbene criminale nella sua essenza, è riuscito a proporsi come l'incarnazione storica della Verità, del Bene, della Legge.”

Luigi Fenizi (1944) scrittore italiano

cap. 13, p. 293
Icaro è caduto
Origine: Prigioniero sfinito dal lavoro e dalla fame, senza più alcuna volontà di sopravvivenza.
Origine: Nel gergo dei gulag sovietici, termine analogo a quello di musulmano usato nei lager nazisti.
Origine: Nell'epoca delle repressioni staliniane, la regione attraversata dal fiume Kolyma ospitava uno dei più importanti campi di lavoro forzato.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Il processo di creazione di un criminale... è un processo di etichettatura, definizione, identificazione e segregazione.”

Frank Tannenbaum (1893–1969)

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della sociologia, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 284. ISBN 9788858015827

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“Per quale ragione criminali che sostengono di fare il bene sono meno condannabili di criminali che sostengono di fare il male?”

Alain de Benoist (1943) scrittore francese

Origine: Citato da Libero, 22 giugno 2003, pag. 7. [Indicare titolo articolo]

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“Ma poi… poi è arrivato Romanzo criminale - La serie.”

Camilla Baresani (1961) scrittrice italiana

Capita come L'albero degli zoccoli: se non si è del luogo (bergamasco là, romano qui), sfugge il significato di qualche battuta. Ma va bene così: finalmente una parlata necessaria, anzi doverosa. Non la solita inflessione trasandata, ma un calco filologico del romanesco da suburra. Perfettamente in tono con le azzeccate fisionomie degli attori (quasi tutti bravi da non credere e, essendo facce nuove, ci si chiede dove fossero rintanati sinora), ai dialoghi (decisamente ben scritti), al taglio della regia (Stefano Sollima, scaltro e contemporaneo), all'intreccio (credibile e avvincente), al montaggio (ritmato al punto giusto, senza autocompiacimenti), al lavoro di scenografi e costumisti (magnifica ricostruzione degli anni 70), alla colonna sonora (coinvolgente). Insomma, una volta tanto, siamo di fronte a un prodotto televisivo italiano di cui andar fieri, come della Ferrari e del Barolo.
Origine: Da Romanzo d'autore http://www.banchedati.ilsole24ore.com/doc.get?uid=domenica-DO20081123053FAA, Il Sole 24 Ore, 23 novembre 2008; citata su Cattleya.it http://www.cattleya.it/news/detail.php?id=138.

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