Frasi di John Maynard Keynes
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John Maynard Keynes, 1º barone Keynes di Tilton , è stato un economista britannico, padre della macroeconomia e considerato il più influente tra gli economisti del XX secolo.

I suoi contributi alla teoria economica hanno dato origine alla cosiddetta "rivoluzione keynesiana". In contrasto con la teoria economica neoclassica, ha sostenuto la necessità dell'intervento pubblico statale nell'economia con misure di politica di bilancio e monetaria, qualora una insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione nel sistema capitalista, in particolare nella fase di crisi del ciclo economico.

Le sue idee sono state sviluppate e formalizzate nel dopoguerra dagli economisti della scuola keynesiana. A quest'ultima viene spesso contrapposta la scuola monetarista , che si originò nel dopoguerra dalle teorie liberiste di Milton Friedman, e la scuola austriaca .

✵ 5. Giugno 1883 – 21. Aprile 1946
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John Maynard Keynes frasi celebri

“Contro la stupidità anche gli dei sono impotenti. Ci vorrebbe il Signore. Ma dovrebbe scendere lui di persona, non mandare il Figlio; non è il momento dei bambini.”

Origine: Da Le conseguenze economiche della pace (The Economic Consequences of the Peace, 1919), traduzione di Franco Salvatorelli, Adelphi, Milano, 2007.

Frasi su problemi di John Maynard Keynes

“Pertanto la nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l'umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell'uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un "collasso nervoso" generale? […] Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l'ottiene. Ricordiamo l'epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l'eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C'erano, infatti, altri due versi nell'epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l'uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l'interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza. […] Per ancora molte generazioni l'istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d'oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo "pane" affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.”

Prospettive economiche per i nostri nipoti
Variante: La nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l’umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell’uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un ‘collasso nervoso’ generale’?... Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l’ottiene. Ricordiamo l’epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l’eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C’erano, infatti, altri due versi nell’epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l’uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l’interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza.... Per ancora molte generazioni l’istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d’oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo ‘pane’ affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.

“Noi [paesi all'avanguardia], invece, siamo colpiti da una nuova malattia di cui alcuni lettori possono non conoscere ancora il nome, ma di cui sentiranno molto parlare nei prossimi anni: vale a dire la disoccupazione tecnologica. Il che significa che la disoccupazione dovuta alla scoperta di strumenti economizzatori di manodopera procede con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a trovare nuovi impieghi per la stessa manodopera.
Ma questa è solo una fase di squilibrio transitoria. Visto in prospettiva, infatti, ciò significa che l'umanità sta procedendo alla soluzione del suo problema economico. Mi sentirei di affermare che di qui a cent'anni il livello di vita dei paesi in progresso sarà da quattro a otto volte superiore a quello odierno. Né vi sarebbe nulla di sorprendente alla luce delle nostre conoscenze attuali. Non sarebbe fuori luogo prendere in considerazione la possibilità di progressi anche superiori.”

Prospettive economiche per i nostri nipoti
Variante: Siamo colpiti da una nuova malattia di cui alcuni lettori possono non conoscere ancora il nome, ma di cui sentiranno molto parlare nei prossimi anni: vale a dire la disoccupazione tecnologica. Il che significa che la disoccupazione dovuta alla scoperta di strumenti economizzatori di manodopera procede con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a trovare nuovi impieghi per la stessa manodopera.
Ma questa è solo una fase di squilibrio transitoria. Visto in prospettiva, infatti, ciò significa che l’umanità sta procedendo alla soluzione del suo problema economico. Mi sentirei di affermare che di qui a cent’anni il livello di vita dei paesi in progresso sarà da quattro a otto volte superiore a quello odierno. Né vi sarebbe nulla di sorprendente alla luce delle nostre conoscenze attuali. Non sarebbe fuori luogo prendere in considerazione la possibilità di progressi anche superiori.

“L'efficienza tecnica è andata intensificandosi con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a risolvere il problema dell'assorbimento della manodopera […].”

Prospettive economiche per i nostri nipoti
Variante: L'efficienza tecnica è andata intensificandosi con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a risolvere il problema dell'assorbimento della manodopera [... ].

John Maynard Keynes Frasi e Citazioni

“Il momento giusto per l'austerità al Tesoro è l'espansione, non la recessione.”

da lettera al Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt, 1937

“Montesquieu, il maggior economista francese, quello che è giusto paragonare a Adam Smith, e che in perspicacia, chiarezza di idee e buon senso (doti che ogni economista dovrebbe possedere) supera di cento cubiti i fisiocratici.”

Origine: Dalla prefazione all'edizione francese di Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta; citato in Raymond Aron, Le tappe del pensiero sociologico, CDE, Milano, 1984, p. 35.

“È meglio che un uomo sia tiranno con il suo conto in banca che con i suoi concittadini.”

Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta
Origine: Da Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, Il Sole 24 Ore, cap. VI, p. 512.

“Le persone timide in posizione di responsabilità sono un passivo per la nazione.”

Origine: Da un'intervista del 14 novembre 1979; citato in Federico Caffè, Scritti quotidiani, Manifestolibri, Roma, 2007, p. 128.

“La fine del lassez faire”

1926

“La difficoltà non risiede nelle idee nuove, ma nello sfuggire a quelle vecchie.”

Origine: Citato in AA.VV., Il libro dell'economia, traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 158. ISBN 9788858014158

John Maynard Keynes: Frasi in inglese

“The duty of "saving" became nine-tenths of virtue and the growth of the cake the object of true religion.”

John Maynard Keynes libro Le conseguenze economiche della pace

Origine: The Economic Consequences of the Peace (1919), Chapter II, Section III, p. 20

“You can't push on a string.”

Attributed by [Hal R., Varian, http://www.ischool.berkeley.edu/~hal/people/hal/NYTimes/2003-06-04.html, Dealing with Deflation, The New York Times, June 5, 2003, 2007-01-11]
Attributed

“By what modus operandi does credit restriction attain this result? In no other way than by the deliberate intensification of unemployment.”

John Maynard Keynes libro Essays in Persuasion

Essays in Persuasion (1931), The Economic Consequences of Mr. Churchill (1925)

“The disruptive powers of excessive national fecundity may have played a greater part in bursting the bonds of convention than either the power of ideas or the errors of autocracy.”

John Maynard Keynes libro Le conseguenze economiche della pace

Origine: The Economic Consequences of the Peace (1919), Chapter II, Section I, p. 15

“If farming were to be organised like the stock market, a farmer would sell his farm in the morning when it was raining, only to buy it back in the afternoon when the sun came out.”

Attributed by [Will, Hutton, http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2008/nov/02/economics-economy-john-keynes, Will the real Keynes stand up, not this sad caricature?, Guardian, November 2, 2008, 2009-02-05]
Actual quote: "the Stock Exchange revalues many investments every day and the revaluations give a frequent opportunity to the individual (though not to the community as a whole) to revise his commitments. It is as though a farmer, having tapped his barometer after breakfast, could decide to remove his capital from the farming business between 10 and 11 in the morning and reconsider whether he should return to it later in the week."
The General Theory of Employment, Interest and Money (1935), Ch. 12 http://www.marxists.org/reference/subject/economics/keynes/general-theory/ch12.htm
Attributed

“But the dreams of designing diplomats do not always prosper, and we must trust the future.”

John Maynard Keynes libro Le conseguenze economiche della pace

Origine: The Economic Consequences of the Peace (1919), Chapter IV, Section III, p. 105

“Economics is a very dangerous science.”

Origine: Essays In Biography (1933), Robert Malthus: The First of the Cambridge Economists, p. 128

“Perhaps it is historically true that no order of society ever perishes save by its own hand.”

John Maynard Keynes libro Le conseguenze economiche della pace

Origine: The Economic Consequences of the Peace (1919), Chapter VI, p. 238

“Most men love money and security more, and creation and construction less, as they get older.”

John Maynard Keynes libro Essays in Persuasion

Essays in Persuasion (1931), Clissold (1927)

“The study of economics does not seem to require any specialized gifts of an unusually high order. Is it not, intellectually regarded, a very easy subject compared with the higher branches of philosophy and pure science? Yet good, or even competent, economists are the rarest of birds. An easy subject, at which very few excel! The paradox finds its explanation, perhaps, in that the master-economist must possess a rare combination of gifts. He must reach a high standard in several different directions and must combine talents not often found together. He must be mathematician, historian, statesman, philosopher – in some degree. He must understand symbols and speak in words. He must contemplate the particular in terms of the general, and touch abstract and concrete in the same flight of thought. He must study the present in the light of the past for the purposes of the future. No part of man's nature or his institutions must lie entirely outside his regard. He must be purposeful and disinterested in a simultaneous mood; as aloof and incorruptible as an artist, yet sometimes as near the earth as a politician. Much, but not all, of this many-sidedness Marshall possessed. But chiefly his mixed training and divided nature furnished him with the most essential and fundamental of the economist's necessary gifts – he was conspicuously historian and mathematician, a dealer in the particular and the general, the temporal and the eternal, at the same time.”

Origine: Essays In Biography (1933), Alfred Marshall, p. 170; as cited in: Donald Moggridge (2002), Maynard Keynes: An Economist's Biography, p. 424

“The next move is with the head, and fists must wait.”

Origine: Essays In Biography (1933), Trotsky On England, p. 91

“There is no harm in being sometimes wrong — especially if one is promptly found out.”

Origine: Essays In Biography (1933), Alfred Marshall, p. 175

“The forces of the nineteenth century have run their course and are exhausted.”

John Maynard Keynes libro Le conseguenze economiche della pace

Origine: The Economic Consequences of the Peace (1919), Chapter VII, p. 254

“Shaw and Stalin are still satisfied with Marx’s picture of the capitalist world… They look backwards to what capitalism was, not forward to what it is becoming.”

“Stalin-Wells Talk: The Verbatim Report and A Discussion”, G.B. Shaw, J.M. Keynes et al., London, The New Statesman and Nation, (1934) p. 34

“My only regret is that I have not drunk more champagne in my life.”

At a King's College college feast, as quoted in 1949, John Maynard Keynes, 1883-1946, Fellow and Bursar, (A memoir prepared by direction of the Council of King’s College, Cambridge University, England), Cambridge University Press, 1949, page 37. This in turn quoted in Quote Investigator, " My Only Regret Is That I Have Not Drunk More Champagne In My Life https://quoteinvestigator.com/2013/07/11/more-champagne/", 2013-07-11
Attributed

“Being an optimist, I am still hopeful that it may end in the division of Spain geographically into two states. But, above all, I want the war to come to an end and not to extend.”

Letter to Kingsley Martin on the Spanish Civil War (9 August 1937), quoted in Kingsley Martin, Editor: A Second Volume of Autobiography, 1931–45 (1968), p. 257
1930s

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