“Per i capricci di un dittatore fu ucciso mio padre. Mia madre e mia sorella morirono poco dopo dal dolore. Da allora ho odiato i dittatori! Ho deciso di combatterle ma per sconfiggerli era necessario che diventassi anch'io un uomo potente. Temprai la mia volontà, studiai con grandi sacrifici e mi laureai all'Accademia Militare. La mia determinazione mi portò al successo e fui eletto comandante in capo. Ma un giorno avvenne qualcosa di nuovo e la mia mente ne fu sconvolta : vidi per la prima volta Mayu e Harlock e mi tornò in mente mia sorella Tami. Ricordai tutte le sue sofferenze, la mia impotenza a salvarle la vita. Imprecai contro le ingiustizie del mondo! Mi consumavo d'invidia per coloro che sembravano più fortunati di me. Odiai voi e Mayu, vi odiai ferocemente, con rabbia, con una rabbia che mi aveva portato al limite della follia! Capite? Harlock, avete visto tutti quei bambini a Cruna, vero? Quando sono stato deposto dal Primo Ministro come traditore mi nascondevo nei luoghi più impensati. In quel quartiere povero ho incontrato quei bambini: erano abbandonati a se stessi ma sono stati molto affettuosi con me. Hanno capito che ero affamato e mi procuravano da mangiare. Appena mi è stato possibile ho portato quei ragazzi a Cruna e ho chiesto al vecchio Ashi di prendersi cura di loro. Erano felici anche perché c'erano un mucchio di cose da mangiare. Mi chiamavano "capo", chissà perché. Io li consideravo come fratellini e sorelline e avrei fatto qualunque cosa per renderli felici. Avrei voluto costruire tante scuole e palestre di giochi per loro, avrei voluto costruire una casa su un monte perché da lontano potessero vedere l'oceano. Ahahahah… Non so più quello che sto dicendo, quel mattacchione del Dr. Zero deve aver spostato qualche rotellina in questa mia testaccia di bufalo.”

Kirita
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 39, Morte di Kirita

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Se non odiate vostro padre e vostra madre, i vostri fratelli e le vostre sorelle, se non rinunciate per sempre a tutto ciò che possedete, non potete essere miei discepoli.”

Anthony de Mello (1931–1987) gesuita e scrittore indiano

Dovete abbandonare tutto. Non è una rinuncia fisica, lo capite: sarebbe facile. Quando cadono le vostre illusioni, finalmente siete in contatto con la realtà, e credetemi, non sarete mai più soli, mai più. La solitudine non si cura con la compagnia umana. La solitudine si cura attraverso il contatto con la realtà.
Messaggio per un'aquila che si crede pollo

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“Voi occidentali non capite la filosofia dietro il mio potere. Gli iraniani considerano il loro sovrano come un padre. […] La monarchia è il cemento della nostra unione. […] Ora, se per te un padre è inevitabilmente un dittatore, allora quello è un problema tuo, non mio.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

Variante: Voi occidentali semplicemente non capite la filosofia che sta dietro il mio potere. Gli iraniani considerano il loro sovrano come un padre. [... ] La monarchia è il cemento della nostra unità. [... ] Ora, se per te un padre è inevitabilmente un dittatore, quello è un problema tuo, non mio.

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“Indossa un maglione blu e ha il piglio deciso del direttore dei lavori, del comandante dei pompieri, del capo militare, ma anche la comprensione del prete. Silvio Berlusconi nelle emergenze si esalta. La sua attitudine è la politica del «fare.»”

Augusto Minzolini (1958) giornalista italiano

citato in Il piano giapponese del premier operaio http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9217396, la Stampa, 9 aprile 2009

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“Se vuoi combattere i dittatori, comincia col primo dittatore: Dio.”

Alberto Savinio (1891–1952) scrittore, pittore e compositore italiano

da La nostra anima, Adelphi

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“Mi accusano di essere un dittatore, ma se lo fossi davvero sarei sicuramente il dittatore più sfigato di tutti…”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2003
Origine: Dagli auguri natalizi con l'amministrazione del governo; citato in L'ironia di Berlusconi: io dittatore? Sarei il più sfigato http://web.archive.org/web/20151114005650/http://archiviostorico.corriere.it/2003/dicembre/20/ironia_Berlusconi_dittatore_Sarei_piu_co_0_031220050.shtml, Corriere della Sera, 20 dicembre 2003, p. 11.

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“Tutti i dittatori sono sentimentali.”

Il'ja Grigor'evič Ėrenburg (1891–1967) giornalista e scrittore sovietico

Origine: Citato in Enzo Biagi, Russia, Rizzoli, Milano, 1974<sup>9</sup>, p. 102.

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