“Da quando aveva scoperto che Jonathan era vivo si era chiesta perché sua madre avesse pianto ogni anno nel giorno del suo compleanno. Perché piangeva, se lo aveva odiato? Ma ora lo capiva. Sua madre aveva pianto per quel bambino che non aveva mai avuto, per tutti i sogni che avevano alimentato la sua idea di avere un figlio, la sua idea di come sarebbe stato quel figlio. E aveva pianto per ciò che lo aveva distrutto prima ancora che fosse nato. E così, come Jocelyn aveva fatto per tanti anni, ora Clary stava accanto allo Specchio Mortale e piangeva per il fratello che non avrebbe mai avuto, per il bambino a cui non era mai stata data l'occasione di vivere. E piangeva anche per le vittime della Guerra Oscura, piangeva per sua madre e per la perdita che aveva subito; piangeva per Emma e i Blackthorn, ricordando come avessero ricacciato indietro le lacrime quando aveva detto loro di aver visto Mark nelle gallerie delle fate, ormai membro forzato della Caccia Selvaggia; piangeva per Simon e per il vuoto nel suo cuore là dove lui era sempre stato; e piangeva per se stessa e per com'era cambiata, perché a volte persino cambiare in meglio veniva percepito come una piccola morte.”

Shadowhunters, Città del fuoco celeste

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Mi piacquero leggiadre bocche, ma non ho pianto | mai, mai per altro pianto che il pianto di mia Madre.”

Guido Gozzano (1883–1916) scrittore italiano

Origine: Poesie, p. 34

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“Il mio ufficio: cantando trarre l'allodola dalla zolla, | l'arcobaleno dal pianto, la farfalla dal bozzolo, | il marmo dalla rupe, l'idea dal marmo, | il santo, l'eroe, la madre dall'uomo.”

László Mécs (1895–1978) poeta ungherese

da L'ultimo poeta
Origine: In Lirica ungherese del '900, introduzione e traduzione di Paolo Santarcangeli, Guanda, Parma, 1962, p. 112.

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