Frasi su centravanti

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema centravanti, gol, campo, grande.

Frasi su centravanti

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“Non abbiamo un centravanti, perché il nostro centravanti è lo spazio.”

Josep Guardiola (1971) allenatore di calcio ed ex calciatore spagnolo

Origine: Citato in Pep Guardiola: l'uomo che volle farsi squadra http://blog.panorama.it/sport/2012/01/02/pep-guardiola-l%E2%80%99uomo-che-volle-farsi-squadra/, Panorama.it, 2 gennaio 2012.

“La volta che a San Siro scoppiò un grande applauso perché finalmente, dopo anni, aveva sbagliato un passaggio. O quell'altra che da fuori area colpì la traversa così forte, ma così forte, che il pallone rimbalzò oltre la metà campo e il Milan rischiò di prender gol in contropiede. Quante razioni di buonumore, caro vecchio Nils, e quante lezioni di calcio, in campo e fuori. Con quella maschera alla Buster Keaton e quell'italiano sussurrato che nemmeno dopo cinquant'anni e passa di residenza contemplava i verbi ausiliari e certe consonanti: loro abastansa bene; noi jocato melio. Un signore prima che un campione. Un educatore prima che un allenatore. Non c'era il gusto, o forse il vizio, delle statistiche ai tempi in cui giocava: ma non risulta che sia mai stato ammonito. Così come non c'è traccia di atteggiamenti men che composti nella sua lunga carriera di allenatore, altro che area tecnica tratteggiata col gesso come usa oggi dinanzi alla panchina: il massimo del compiacimento, piuttosto che del disappunto, erano le gambe che si scavallavano per riaccavallarsi dall'altra parte. Questo ovviamente non significava distacco, come ai tempi nostri della recita elevata a sistema si potrebbe pensare: semplice, quanto ferreo, autocontrollo nervoso. Quel matto di Altafini pensò di ripetere al barone lo scherzo riuscito l'anno prima con Rocco: rannicchiarsi tutto nudo nell'armadio dell'allenatore e saltar fuori urlando quando quello lo apriva. La differenza è che il Paròn era saltato per aria dallo spavento: Liedholm alzò un sopracciglio e ricordò al centravanti che il suo ripostiglio era un altro. Due scudetti da allenatore, Milan e Roma. Il primo nel '79, con un gioco offensivo imperniato su di un unico attaccante, Chiodi, la cui caratteristica principale era quella di non segnare mai. Il secondo nell'83, con il povero Di Bartolomei finto libero supportato dalla velocità di Vierchowod. Fu allora che Boniperti provò a chiamarlo alla Juventus: per sentirsi rispondere, grazie presidente, ma sarebbe tropo fascile. Quattro titoli da giocatore dopo l'oro olimpico a Londra '48 con la Svezia. Un maratoneta illuminato, lo stantuffo inesauribile al servizio del talento di Gren e della potenza di Nordhal. Chi ha visto giocare il trio svedese del Gre-No-Li, con tutto il rispetto per quello olandese a cavallo degli anni '90, ne conserva un ricordo insuperato. Chi ha ascoltato lo storico trio radiofonico di Tutto il calcio minuto per minuto, non avrà dimenticato che a dosare la verve dei due più celebri solisti, Enrico Ameri e Sandro Ciotti, c'era dallo studio centrale la voce di Roberto Bortoluzzi. Se n'è andato anche lui, nel pomeriggio di ieri, ultimo testimone di una grande stagione radiofonica che ha dispensato a generazioni di tifosi emozioni, gioie, sofferenze: con il timbro di una classe senza eguali.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

6 novembre 2007

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“Erano indiani, per davvero. O figli della rivoluzione del '68, o profeti di una dottrina che avrebbe cambiato per sempre il modo di fare calcio. E il loro capo-tribù si chiamava Rinus Michels. Il suo calcio totale che trasformava gli spazi in praterie era fatto di un possesso-palla esasperato, di accelerazioni improvvise, di pressione multipla sul'avversario col pallone, di fuorigioco alto quando non altissimo. Ma soprattutto era interpretato non più da specialisti dei vari ruoli, bensì da giocatori eclettici capaci di attaccare e difendere, di giocare senza palla prima ancora che con la palla, di muoversi con disinvoltura in ogni zona del campo stando sempre corti, compatti, ossessivi. Una nuvola biancorossa, quella dell'Ajax, una nuvola arancione, quella dell'Olanda. Con portieri che, una volta aboliti i ruoli specifici, si erano riciclati da liberi, interpretando la parte in maniera più spregiudicata. L'emicrania non venne soltanto a Maldini. Venne agli inglesi la prima volta che affrontarono l'Olanda di Michels, le punte scattavano sul risaputo lancio dalle retrovie e la nuvola arancione li aveva messi in offside non di tre, ma di dieci-quindici metri. Venne al sommo Brera, cui quei satanassi mandarono all'aria tutti i parametri atletici e tattici sino a li' elaborati: e Brera se ne vendicò ribattezzandoli «cicale» dopo la finale mondiale persa nel '74 dai tedeschi padroni di casa. È vero, nell'albo d'oro ci sono le formiche, che ad ogni buon conto si chiamavano Beckenbauer, Muller, Overath, Breitner, Mayer. Ma nell'archivio delle emozioni indimenticabili restano loro, restano quei 16 tocchi consecutivi olandesi dal fischio d'avvio al fallo di Vogts su Cruyff in area germanica. Il primo tedesco a toccare il pallone in quella finale fu Muller, riavviando il gioco dal disco di centrocampo dopo il rigore di Neeskens. Il generale Michels si prese la rivincita quattordici anni più tardi quando, sullo stesso campo, l'Olympiastadion di Monaco, decorò la bacheca olandese dell'unico trofeo conquistato sin qui, l'Europeo '88, firmato da una storica prodezza di Van Basten. Ma fu un indennizzo tardivo e mai fino in fondo assaporato. Perché pur nel rispetto di una matrice di massima, quella non era più la sua Olanda-totale. Tant'è vero che il suo fuoriclasse, Van Basten, era pienamente classificabile, in quanto prototipo del centravanti moderno: a differenza del fenomeno d'un tempo, Cruyff, che segnava sì a mitraglia ma che nessuno ha mai saputo battezzare se non come uomo-ovunque.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

4 marzo 2005

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“[Su Mario Balotelli] È un centravanti vero, mi piace molto come gioca perché usa la sua fisicità per farsi spazio tra gli avversari. Il suo stile mi piace, mi ha impressionato la sua forza offensiva.”

Pelé (1940–2022) calciatore e dirigente sportivo brasiliano

Origine: Citato in Neymar: "Balotelli ha un grande talento. Vorrei diventare suo amico" http://www.gazzetta.it/Nazionale/confederations_cup/12-06-2013/pele-stregato-balotelli-un-grande-giocatore-mi-piace-suo-stile-20565436324.shtml, Gazzetta.it, 12 giugno 2013.

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“Parliamo di un giocatore immenso, un giocatore di grande carisma. È un giocatore da Nba. È alto 1,96cm. ma ha l'agilità, la velocità e l'esplosività di un giocatore alto 1,70cm. È un calciatore unico. Se parliamo dei migliori al mondo ci sono Messi e Ronaldo, ma non sono prime punte. Il miglior centravanti del mondo è Zlatan.”

Leonardo Nascimento de Araújo (1969) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore brasiliano

Citazioni di Leonardo
Origine: Citato in Leonardo: "Ibra è come un giocatore dell'Nba, è la miglior punta del Mondo" http://www.milannews.it/?action=read&idnotizia=90126, Milannews.it, 4 settembre 2012.

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“Sino a 19 anni giocavo meglio a calcio che a tennis. Ero nel settore giovanile della Lazio, facevo il centravanti e segnavo più di un gol a partita. Quando la società scelse di mandarmi in prestito in serie C, lasciai il calcio: da bambino sognavo di fare l'esploratore, pensai che col tennis avrei viaggiato di più.”

Nicola Pietrangeli (1933) tennista italiano

Origine: Da «Io, Pietrangeli, i miei 70 anni di tennis, donne e rimpianti» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/settembre/11/Pietrangeli_miei_anni_tennis_donne_co_0_030911105.shtml, Corriere della Sera, 11 settembre 2003.

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“Siamo alla fine ma l'orgoglio mi sorregge, perché il mio spirito è di Dio ma il mio culo è solo mio.”

Povia (1972) cantautore italiano

da Centravanti di mestiere, n. 9
Centravanti di mestiere

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“[Su Pietro Anastasi] Paragonato ai centravanti tradizionali, è un misto di Gabetto e Lorenzi, ha più estro che tecnica, più possesso fisico dell'azione che senso tattico; caccia il goal come uno stallone la femmina.”

Vladimiro Caminiti (1932–1993) giornalista, scrittore e poeta italiano

Origine: Citato in Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Pietro ANASTASI http://www.tuttojuve.com/gli-eroi-bianconeri/gli-eroi-in-bianconero-pietro-anastasi-46006, Tuttojuve.com, 5 aprile 2011.

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“[Gonzalo Higuaín] Non ha mai avuto diffidenza. È un ragazzo particolare, ha bisogno di certe cose per rendere al meglio. Di lui ho sempre detto che è il centravanti tipico più forte del mondo e che deve pretendere tanto da se stesso. In allenamento i miei erano più rimproveri che elogi, ma pubblicamente lo elogiavo.”

Maurizio Sarri (1959) allenatore di calcio italiano

Origine: Dall'intervista rilasciata al programma televisivo Mister Condò, Sky Sport, 4 febbraio 2017; citato in Napoli, Sarri: «Higuain l'avrei sbranato. Mi sarei aspettato la Premier, non la Juve» http://m.corrieredellosport.it/notizia/calcio/serie-a/napoli/2017/02/03-21001594/napoli_sarri_higuain_lavrei_sbranato_mi_sarei_aspettato_la_premier_non_la_juve/, CorriereDelloSport.it, 3 febbraio 2017.

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“[Chi è il calciatore più forte della serie A? ] Higuain, senza dubbio il più forte è lui. Un grande attaccante, completo, segna e fa segnare, un grande campione, il centravanti della nazionale argentina.”

José María Callejón (1987) calciatore spagnolo

Origine: Citato in Callejon non ha dubbi: "Tevez? Il giocatore più forte della Serie A è Higuain" http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2014/03/01/4653759/callejon-non-ha-dubbi-tevez-il-giocatore-pi%C3%B9-forte-della-serie-a-, Goal.com, 1° marzo 2014.

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“Ancora oggi non riesco a spiegarmi come facesse a segnare tanti gol. Se scomponi il centravanti Inzaghi trovi ben poco di interessante. Non aveva dribbling, non aveva tiro da fuori. Era più scarso rispetto a tanti bomber che hanno avuto la metà del suo successo. Però lui nel suo lavoro ci ha messo tenacia, convinzione, rabbia. La grinta ha pagato più del talento. E con le stesse armi diventerà anche un grande allenatore.”

Vincenzo Montella (1974) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Fiorentina, Montella plana sul Milan: "Inzaghi è un tecnico geniale" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Fiorentina/25-10-2014/fiorentina-montella-plana-milan-inzaghi-tecnico-geniale-intervista-90841983523.shtml, Gazzetta.it, 25 ottobre 2014.

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“Il centromediano metodista era l'uomo che giocava sul centravanti avversario e una volta riconquistata la palla impostava l'azione. Nel metodo era il difensore centrale e quando il metodo è stato abbandonato, il nome è rimasto. In Brasile, paese che ha sempre avuto antipatia nel copiare i nomi dei ruoli da altri paesi (lateral invece che terzino, punta direita, invece che ala destra, punta de lança invece che trequartista, eccetera) il metodista è stato chiamato volante. E giustamente visto che il vero metodista era l'ultimo difensore, mentre il volante gioca davanti alla difesa. Il più grande tra i metodisti è stato sicuramente Luisito Monti […]. Altro grande metodista dell'epoca fu l'uruguagio Andrelo che giocava nel Bologna. Nei volanti sicuramente il più bravo va ricercato tra i brasiliani. Tra quelli che ho visto giocare sicuramente il più grande è stato Clodoaldo, che vinse il mondiale del 1970 in Messico. Questa mia impressione è stata rafforzata dalle testimonianze di chi l'ha diretto (Zagalo), da chi ci ha giocato assieme (Tostão, Rivelino e Gérson) e da chi l'ha avuto come avversario (Sandro Mazzola). Basti dire che Clodoaldo nel 1970 aveva venti anni e "comandava" una squadra dove c'erano autentici fenomeni quali Alberto Carlos, Jairzinho, Gérson, Tostão, Pelé e Rivelino.”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

Con data
Origine: Da Il fenomeno che a 20 anni dava ordini a Pelé http://www.francorossi.com/2004/08/il-fenomeno-che-a-20-anni-dava-ordini-a-pele/, Francorossi.com, 9 agosto 2004.

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“Maradona ha confermato di non essere uomo-squadra, bensì favoloso match-winner (cioè vincitore di incontri): è un centravanti spiazzato per convenienza tattica: ma quando il momento agonistico lo richiede sa trovarsi perfettamente coordinato al posto giusto, e per coordinato intendo dire in grado di inventare quel che dentro gli ditta il genio innato.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da La fatica di essere primi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/11/12/la-fatica-di-essere-primi.html, la Repubblica, 12 novembre 1985, p. 4.

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“[Su Federico Giunti] Quando arrivai [al Perugia] "Chicco" era un centrocampista di spiccate caratteristiche offensive, ma là davanti non era particolarmente incisivo e decisivo. Pensavo di arretrarlo e di farlo giocare centrale nel mio classico 4-3-3, ma ero perplesso, dubitavo delle sue qualità di incontrista. Mi diede una mano Cornacchini, il centravanti. Mister, mi disse, quello la gamba la mette sempre.”

Giovanni Galeone (1941) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Simone Monari, Giunti classe e mestiere, garantisce Mazzone http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/07/24/giunti-classe-mestiere-garantisce-mazzone.html, la Repubblica, 24 luglio 2004.

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“[Posso giocare ovunque] tranne in porta, da centravanti e da difensore centrale. […] A Perugia, Bisoli, oltre ad avermi fatto crescere nella concentrazione e nella "testa", mi ha inventato terzino: è il ruolo che forse prediligo perché ho abbastanza campo davanti per allungare la falcata. E pensare che da piccolo ero attaccante esterno.”

Leonardo Spinazzola (1993) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Matteo Magri, «Non avrei mai fatto il calciatore senza la forza di mia madre» http://bergamo.corriere.it/notizie/sport/16_novembre_25/mai-avrei-fatto-calciatore-senza-forza-mia-madre-7b44864c-b3c7-11e6-9bbf-23f96afff2f8.shtml, Corriere.it, edizione di Bergamo, 26 novembre 2016.

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“Cosa mi resta della mia carriera da centravanti? I gol sbagliati e le sconfitte. Delle vittorie ho goduto poco, perché sono subito volate via. Le sconfitte no, sono rimaste qui. E ancora ci combatto. La retrocessione in B del Genoa causata anche da un mio rigore sbagliato e la finale di Coppa Campioni persa con il Liverpool (nonostante il mio gol…) ancora mi vengono a trovare ogni tanto.”

Roberto Pruzzo (1955) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Da Bomber - La storia di un numero nove normale (o quasi); citato in Alessandro Catapano, Pruzzo e le sue confessioni: "A volte penso al suicidio..." http://www.gazzetta.it/Calcio/04-12-2014/pruzzo-autobiografia-roma-genoa-fiorentina-marcellini-italia-confessioni-suicidio-libro-100134536206.shtml, Gazzetta.it, 4 dicembre 2014.