Frasi su gelsomino

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema gelsomino, giardino, profumo, amore.

Frasi su gelsomino

Lillo Gullo photo
Alessio Di Giovanni photo
Gesualdo Bufalino photo
Luis de Góngora photo
Gesualdo Bufalino photo
Nando dalla Chiesa photo
Gautama Buddha photo

“Il profumo dei fiori non va controvento, non [quello di] sandalo, tagara, o gelsomino; il profumo dei buoni va controvento, in tutti i sensi lo effonde il virtuoso.”

Gautama Buddha (-563–-483 a.C.) monaco buddhista, filosofo, mistico e asceta indiano, fondatore del Buddhismo

54; 1994, p. 56

Pat Conroy photo
Aldo Palazzeschi photo
Brunella Gasperini photo

“METTETE LE MIE CENERI
SOTTO IL MIO GELSOMINO
E SCRIVETE SULL'URNA:
VIAGGIÓ TUTTA LA VITA
ATTORNO A UN TAVOLO”

Brunella Gasperini (1918–1979) giornalista e scrittrice italiana

Origine: Una donna e altri animali, p. 43

Dacia Maraini photo
Ramón Gómez De La Serna photo

“I gelsomini sono le zagare da sposa della luna.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 78

Franco Battiato photo

“La strada è un sorprendente e misterioso film; soggioga e turba lo spettatore, anche se questi fatica a capirne le ragioni profonde; là dove lo stesso Fellini è arrivato più con la forza dei sentimenti che con la chiarezza dell'intelletto. Gelsomina è nata dentro di lui molto tempo fa, prima dello Sceicco bianco, prima dei Vitelloni, e vi ha dipanato lentamente la sua storia con la chiaroveggente libertà propria appunto dei folli. Molte cose di Gelsomina, Fellini non è riuscito, mi sembra, a dire; ma tale reticenza ha qualcosa di nobile, di alto, questo lo indoviniamo e ci riempie di rispetto. Comunque, soltanto Gelsomina resta vagamente irreale; Zampanò è uno dei più poderosi, corposi e drammatici personaggi del cinema contemporaneo; e lo stile del film tra i più puri e più lucidi del neorealismo (si rammenti la lievità, l'intensità, l'immediato calore dei personaggi e l'immediata definizione di essi nella sequenza del pranzo nuziale e della escursione di Gelsomina nella grande casa campestre, fino allo scoprimento del bambino malato). E penso peraltro sia ingiusto dire che Fellini ha costruito un film di evasione dalla realtà. Si potrà se mai discutere la natura dell'uomo Fellini, quella sua ben reale inclinazione alla creatura eccezionalmente "innocente", nel senso dostojewskiano.”

Vittorio Bonicelli (1919–1994)

Origine: Da Il Tempo, 7 ottobre 1954; citato in Claudio G. Fava e Aldo Viganò, I film di Federico Fellini, Gremese Editore, 1995, pp. 74-75 https://books.google.it/books?id=DNMSsPUpWnoC&pg=PA74. ISBN 88-7605-931-8