Cesare Pavese: Frasi popolari (pagina 10)

Frasi popolari di Cesare Pavese · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
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“Perché questo è l'ostacolo, la crosta da rompere: la solitudine dell'uomo – di noi e degli altri.”

da Ritorno all'uomo; p. 198
La letteratura americana
Origine: Articolo pubblicato su L'Unità di Torino, 20 maggio 1945.

“La vita di ogni artista e di ogni uomo è come quella dei popoli un incessante sforzo per ridurre a chiarezza i suoi miti.”

da Del mito, del simbolo e d'altro; p. 274
La letteratura americana
Origine: Da Feria d'agosto, Einaudi, Torino, 1946, pp. 209-218.

“Tu non sai le colline | dove si è sparso il sangue. | Tutti quanti fuggimmo | tutti quanti gettammo | l'arma e il nome.”

9 novembre 1945
Origine: Da La terra e la morte, in Poesie del disamore, Einaudi, Torino.

“Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi.”

Origine: Parole d'addio riportate sul frontespizio http://www.internetculturale.it/upload/immagini/ultime%20parole%20grande.jpg di una copia dei Dialoghi con Leucò, ritrovata su un tavolino accanto al suo corpo senza vita. Il 27 agosto 1950 Pavese si suicidò con una dose eccessiva di barbiturici in una camera al terzo piano dell'Hotel Roma in piazza Carlo Felice, a Torino. Lo indussero a compiere questo «atto di ambizione» la delusione amorosa per la fine del rapporto sentimentale con l'attrice americana Constance Dowling – a cui dedicò gli ultimi versi di Verrà la morte ed avrà i tuoi occhi – e il disagio esistenziale che per tutta la vita aveva cercato di vincere.

“Saprò diventare come vuoi. Devo diventarlo, perché non voglio che la nostra storia somigli alle altre che ho bruciato.”

dal carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi
Dal carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi

“I veri acciacchi dell'età sono i rimorsi.”

Origine: La luna e i falò, VIII