Frasi di Quinto Orazio Flacco
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Quinto Orazio Flacco noto più semplicemente come Orazio, è stato un poeta romano.

Considerato uno dei maggiori poeti dell'età antica, nonché maestro di eleganza stilistica e dotato di inusuale ironia, seppe affrontare le vicissitudini politiche e civili del suo tempo da placido epicureo amante dei piaceri della vita, dettando quelli che per molti sono ancora i canoni dell'ars vivendi.

✵ 8. Dicembre 65 a.C. – 27. Novembre 8 a.C.   •   Altri nomi Quintus Flaccus Horatius, Flaccus Quintus Horatius, Квинт Гораций Флакк
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Quinto Orazio Flacco Frasi e Citazioni

“La razza irritabile dei poeti.”

II, 2, 102

“Non era questo il luogo.”

19

“Mi sforzo di essere conciso e divento oscuro.”

25-26
Brevis esse laboro, | obscurus fio
Epistole, Ars Poetica

“Il buon senso è il principio e la fonte dello scrivere.”
Scribendi recte sapere est et principium et fons.

309
Epistole, Ars Poetica

“I poeti vogliono o giovare o divertire.”

333
Aut prodesse volunt aut delectare poetae
Epistole, Ars Poetica

“Da bravo, bene, benissimo.”

428

“Non vi è nulla di difficile per i mortali.”

I, 3, 37
Nihil mortalibus ardui est.
Odi

“Domani torneremo a navigare l'immenso mare”

I, 7, 32
Cras ingens iterabimus aequor
Odi

“Lascia il resto agli dei.”
Permitte divis cetera.

A Taliarco, I, 9

“Tutti siamo spinti in uno stesso luogo.”

II, 3, 25
Omnes eodem cogimur.
Odi

“Le folgori colpiscono i monti più alti.”

II, 10, 11-12

“Perché affatichi con propositi immortali l'animo, che è tanto da meno?”

II, 11, 11-12
Quid aeternis minorem
Consiliis animum fatigas?
Odi

“Non c'è vita lieta del tutto.”

II, 16, 27-28

“Mi spezzo, ma non mi piego.”

III, 3
Frangar, non flectar
Odi

“Abbiamo creduto al regno di Giove quando lo sentimmo tonante in cielo.”

(III, V, 1-2)
Caelo tonantem credidimus Jovem | Regnare.
Odi

“Con la ricchezza crescono le preoccupazioni”

III, 16, 17
Crescentem sequitur cura pecuniam
Odi

“Ho eretto un monumento più duraturo del bronzo.”
Exegi monumentum aere perennius

III, 30
Exegi monumentum aere perennius
Odi

“Non morirò del tutto.”

III, 30
Non omnis moriar
Odi

“Non è concesso di sapere tutto.”

IV, 4, 22

“L'amore è cieco.”

Odi

“Beato colui che, lontano dalle cure cittadine, | come gli uomini dell'età più antica, | ara i campi paterni con buoi che gli appartengono.”

(II, 1-3)
Beatus ille, qui procul negotiis, | ut prisca gens mortalium, | paterna rura bubus exercet suis.
Epodi

“Sole fecondo, che col carro ardente porti e nascondi il giorno, e nuovo e antico rinasci, nulla piú grande di Roma possa mai tu vedere!”

vv. 9-12
Alme Sol, curru nitido diem qui promis et celas aliusque et idem nasceris, possis nihil urbe Roma visere maius.
Carmen saeculare
Origine: Da Carme Secolare, Progetto Ovidio, 2002. ( Link http://www.progettovidio.it/goto.asp?id=40)

“Parche, che la sorte fissata rivelate, senza che niente possa mutarla, aggiungete a quelli compiuti altri buoni destini.”
Vosque, veraces cecinisse Parcae, quod semel dictum est stabilisque rerum terminus servet, bona iam peractis iungite fata.

vv. 25-28
Carmen saeculare

“O dei, date virtú ai nostri giovani, date dolce riposo alla vecchiaia e alla gente di Romolo potenza, figli e tutta la gloria.”
Di, probos mores docili iuventae, di, senectuti placidae quietem, Romulae genti date remque prolemque et decus omne.

vv. 45-48
Carmen saeculare