“Pitagora […] tolse una volta per tutte ai filosofi che avevano raggiunto i massimi livelli della speculazione i cibi più sofisticati e ingiustificati, raccomandando loro di non mangiare mai esseri viventi né bere vino né sacrificare animali agli dèi né recar danno ad alcuno di essi, e di mantenere anche la più accurata giustizia nei loro confronti.
Anche Pitagora viveva in questo modo, astenendosi dall'alimentarsi con carne di animali e prosternandosi davanti agli altari incruenti, e desiderando che anche gli altri cercassero di non eliminare ciò che è di natura simile a noi [sc. gli animali], […] educando gli animali selvatici con le parole e con le opere, ma senza far loro del male con punizioni. Anche tra i politici, inoltre, impose a coloro che dettavano le leggi di astenersi dal mangiare carne di animali, poiché era necessario che quelli che intendevano fare giustizia al più alto livello mai fossero ingiusti con gli animali che sono nostri simili.”
107-108, pp. 161-163
Vita di Pitagora
Argomenti
animale , carne , livello , giustizia , simile , speculazione , sofisticata , altare , punizione , ingiusta , vivente , vino , frase , danno , confronto , leggi , alto , massimo , filosofia , filosofo , color , colore , natura , male , politico , parola , modo , parola-chiave , essere , opere , fare , volta , bereGiamblico 21
filosofo e esoterista greco antico 240–320Citazioni simili

Origine: Del cibo pitagorico, p. 5

“[Pitagora] Per primo si scagliò contro l'abitudine di cibarsi di animali […].”
XV, 72
Metamorfosi
Origine: Citato in Erica Joy Mannucci, La cena di Pitagora, Carocci, Roma, 2008, p. 16. ISBN 978-88-430-4574-7