Frasi su condimento

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema condimento, vita, essere, piacere.

Frasi su condimento

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“La pietà è uno condimento a tutte le virtù che può avere uno omo.”

Bernardino da Siena (1380–1444) religioso, teologo e santo italiano

Prediche volgari

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“Sento spesso il bisogno di ruminare il passato e di rendere digeribile il presente con quel condimento.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Origine: Dalla lettera a Erwin Rohde, Naumburg, 3 novembre 1867.

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“Che condimento necessario per tutto è la bontà! Le migliori virtù senza la bontà non valgono nulla; i peggiori vizi con essa si riscattano.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

24 ottobre 1891, p. 354

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“Io per mi pensava che in un giovine l'esser innamorato fusse il condimento di tutte le sue virtù, e che se ben alcun fusse una profonda sentina di vitii, Amor fusse bastante a sollevarlo in un momento fino a le stelle.”

Alessandro Piccolomini (1508–1579) scrittore, filosofo e astronomo italiano

Fabritio: Atto I, scena I
L'Alessandro
Variante: Io per mi pensava che in un giovine l’esser innamorato fusse il condimento di tutte le sue virtù, e che se ben alcun fusse una profonda sentina di vitii, Amor fusse bastante a sollevarlo in un momento fino a le stelle.
Origine: Citato in Harbottle, p. 328.

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“[…] che la fame è il condimento del cibo.”

Marco Tullio Cicerone (-106–-43 a.C.) avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano

II, 90

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“La lagrima della femina è condimento della sua malizia.”

Bartolomeo da San Concordio (1262–1347) scrittore e aforista italiano

Origine: Citato in Harbottle, p. 343.
Origine: Giunta agli Ammaestramenti degli Antichi, CXI

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“Conserviamo il più a lungo possibile la pietà, è il miglior condimento della vita per noialtri miliardari.”

Valery Larbaud (1881–1957) romanziere, poeta e traduttore francese

da A. O. Barnabooth

“Uomo, non logorarti a condurre una vita errabonda; | a trascinare il tuo corpo di terra in terra | non logorarti. A te sia ricovero un nudo tugurio, | cui riscaldi la fiamma d'umile focherello; | pur se ti è pane una rozza focaccia di grossa farina | impastata in un coccio con le tue stesse mani, | e companatico un filo di timo o di menta, con qualche | chicco di sale, amaro e dolce condimento.”

Leonida di Taranto (-320–-260 a.C.) poeta greco antico

Origine: In Antologia Palatina, traduzione di Annunziato Presta, Casini, Roma, 1957; citato in Francesco Pedrina, Musa Greca, Antologia di poeti e prosatori greci con profili degli autori e pagine critiche organicamente scelte per un disegno storico-estetico, Casa Editrice Luigi Trevisini, Milano, V ristampa, p. 880.

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“Non è che una rustica colazione quella che si può fare presso le rovine di Veio, in una capanna da cui s'ode il crosciare dell'acqua, ma quell'aria d'eternità, di mondo dei primi tempi che lì si respira, è tale condimento che vale ogni più squisito desinare. Le ore del pomeriggio si facevano d'un oro più carico, e son queste le ore più belle tra le rovine. A un certo momento sarebbe stato necessario tornare alle vie sui cui lati le automobili stan fitte come le piattole negl'interstizi dei muri, ai negozi dove si vendono prodotti vistosi ed effimeri, a quelle tante manifestazioni che si chiamano di vita, mentre la vita è qui, in luoghi come Veio, su cui s'indugia ancora l'alito dei numi.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Variante: Non è che una rustica colazione quella che si può fare presso le rovine di Veio, in una capanna da cui s'ode il crosciare dell'acqua, ma quell'aria d'eternità, di mondo dei primi tempi che li si respira, è tale condimento che vale ogni più squisito desinare. Le ore del pomeriggio si facevano d'un oro più carico, e son queste le ore più belle tra le rovine. A un certo momento sarebbe stato necessario tornare alle vie sui cui lati le automobili stan fitte come le piattole negl'interstizi dei muri, ai negozi dove si vendono prodotti vistosi ed effimeri, a quelle tante manifestazioni che si chiamano di vita, mentre la vita è qui, in luoghi come Veio, su cui s'indugia ancora l'alito dei numi.
Origine: Da ‪La Casa della vita‬, Adelphi, Milano, 1979, p. 54.

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“Le facezie sono il più dolce condimento delle civili conversazioni poiché egli è antico proverbio: «Anco agli dii piace il giocoso.»”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

96; p. 13
Il teatro della politica
Origine: Emanuele Tesauro, La filosofia morale [derivata dall'alto fonte del grande Aristotele stagirita] (1670), libro XIII, cap. I: «Le facezie dunque sono i più dolci condimenti della civil conversazione, nel passeggio, ne' circoli, nelle veglie, ne' giuochi, e ne' conviti.»