Frasi su poetessa

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema poetessa, amore, vita, cosa.

Frasi su poetessa

Alda Merini photo

“Che cosa mi manca? Mi mancherebbe tanto di morire, perché io l'inferno della vita me lo sono goduto tutto.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Origine: Citato in Paolo Di Stefano, Alda Merini, la poetessa dei Navigli che cantò i poveri, l'amore e l'inferno, Corriere della sera, 2 novembre 2009, p. 21.

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Angelo De Gubernatis photo

“Ogni verso di Isabella di Morra è un grido veemente d'un'anima straziata, e talora ci par quasi sentirne l'ululato che dai remoti burroni del Sinni si leva fino a noi, per gridare, benché tardi, vendetta.”

Angelo De Gubernatis (1840–1913) scrittore, linguista e orientalista italiano

citato in Maria Ferrari Bandini Buti, Poetesse e scrittrici, Volumi 1-2, E.B.B.I., Istituto editoriale italiano B.C. Tosi, s.a., p. 53

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Jean Starobinski photo

“Daria Galateria: A uno specialista della nostra civiltà chiediamo cosa pensa del mondo attuale.
Jean Starobinski: Le civiltà non europee hanno acquisito gli stessi bagagli tecnici dell'Occidente e questo crea un orizzonte nuovo. A inizio secolo era particolarmente conscio della fragilità dell'Occidente il poeta Paul Valéry. […]
Daria Galateria: Veniamo alla sua conferenza. Quando parla del "Campidoglio Baudelaire", in che termini?
Jean Starobinski: Il Campidoglio rappresenta nella poesia romantica francese il simbolo della potenza romana. Quando il poeta Lamartine cerca nell'ode Les Révolutions l'emblema dell'Italia sceglie «l'aquila sanguinante del Campidoglio», evoca cioè la Roma conquistatrice. Quando Baudelaire riprende il tema è per sfigurarlo o per intrattenervi un'ironia funebre. Il Campidoglio compare nella La mort des artistes, che è il sonetto che concludeva la prima edizione delle Fleures du Mal. […] Il protagonista della Morte degli artisti è un'artista che fallisce nella sua opera che pone l'unica speranza nella morte. Ora, per definire la morte Baudelaire usa la parola Capitole – il Campidoglio in cui si incoronavano i poeti. […] È facile capire conoscendo le passioni di Baudelaire che questa morte assomiglia al «sole nuovo» di Edgar Allan Poe.
Daria Galateria: In una nuova edizione italiana dei Fiori del male, nella traduzione di Giorgio Caproni, il curatore Luca Pietromarchi evoca anche l'inizio del poema in prosa Il confiteor dell'artista: «Lo studio del bello è come un duello in cui l'artista lancia un grido di paura prima di cadere sconfitto».
Jean Starobinski: Così Baudelaire si pone in assoluta contraddizione con un altro Campidoglio, quello di Madame de Staël e della sua eroina del 1807 Corinne. Nel romanzo la poetessa appare trionfante al Campidoglio, a ricevere lo stesso omaggio di Petrarca nel 1341. Ci si accorge che Baudelaire ha voltato le spalle alla figura eloquente di Corinne col suo richiamo alla vita superiore del paese. Opponendosi a Napoleone, Madame de Staël diventava la sacerdotessa ispirata di una libertà capace di superare le servitù del momento presente, anche in Italia.”

Jean Starobinski (1920–2019) critico letterario svizzero
Aulo Persio Flacco photo

“Rifulga del doloso auro la speme, | E scioglier ti parranno ascreo concento | Corvi poeti, e piche poetesse.”

Aulo Persio Flacco (34–62) poeta satirico romano

dal prologo alle Satire, p. 419
Origine: traduzione di Vincenzo Monti; citato in Vincenzo Monti, Poesie, Bernardo Virzì, Palermo 1855

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Gianluca Nicoletti photo

“Tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 tre anziani muoiono tra le fiamme nella provincia di Lucca: la vestaglia di Veronica, 80 anni, prende fuoco quando la donna passa troppo vicino a un fornello. Liliana viene consumata da un incendio misterioso. Giuseppina dormiva quando un corto circuito della presa elettrica sotto il suo letto ha scatenato le fiamme. A Voltri, nel marzo 2008, i pompieri sfondano una porta e si trovano davanti il cadavere di Maria, 84 anni. Suo fratello Giovanni, 82, è semisvenuto. A Roma, nello stesso periodo, un'altra porta viene abbattuta: dietro c'è una donna morta da dodici ore. Aveva 88 anni. Nell'altra stanza, due parenti ancora vivi: due ultraottentenni invalidi che da lei erano accuditi. A Genova, il giorno di Santo Stefano, qualcuno ha l'idea di bussare alla porta di Edda e Ottavio per fare gli auguri. Erano morti da una settimana.
Nel gennaio di quello che sarà il suo ultimo anno di vita, il 2009, la poetessa Alda Merini sbotta: "è una vergogna: i vecchi in questa città vengono trattati come carta igienica". E aggiunge: "C' è indifferenza, a Milano, ed è il crimine più grosso. Si è tanto parlato della violenza del branco contro le ragazze, ed è certamente un fatto orribile, ma c' è una violenza sotterranea che non è meno feroce. Una persona che muore da sola e nessuno se ne accorge è davvero il silenzio degli innocenti."”

Loredana Lipperini (1956) giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana

Non è un paese per vecchie

Alda Merini photo

“Ho il colon ustionato di versi.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Origine: Citato in Paolo Di Stefano, Alda Merini, la poetessa dei Navigli che cantò i poveri, l'amore e l'inferno.

Caterina Guzzanti photo
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“[…] la Dickinson è una poetessa dura, aspra, essenziale. Fatta di pietra e di quarzo. Non si fa illusioni. Non ne autorizza. Non crede nel paradiso in terra, non le piace”

Beniamino Placido (1929–2010) giornalista, critico letterario e conduttore televisivo italiano

"I don't like Paradise"
Origine: Da I due versi di Emily Dickinson http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/04/10/due-versi-di-emily-dickinson.html, la Repubblica, 10 aprile 1994.

“Sono una poetessa del dolore, della nostalgia, della mancanza, dell'amore, della speranza,
di diventare, di oggi, di ieri, di quello che sarà.”

Originale: Sou poeta da dor, da saudade, da falta, do amor, da esperança, do devir, do hoje, do ontem, do que será.