“È piú che dubbioso che l'eroe da noi scelto sia piaciuto ai lettori. Alle signore non piacerà, questo si può dir di sicuro, giacché le signore esigono che l'eroe sia una perfezione assoluta, e basta che abbia, nell'anima o nel corpo, una qualsiasi macchiolina – apriti cielo! Per quanto profondo sia sceso in lui lo sguardo dell'autore, per quanto abbia reso con piú nettezza d'uno specchio la sua immagine, non gliene riconosceranno il minimo pregio. La stessa complessione pienotta e la mezza età di Číčikov gli saranno di grave pregiudizio: la complessione pienotta non verrà a nessun patto perdonata al nostro eroe, e moltissime signore, torcendo il viso dall'altra parte, diranno: – Pfu! com'è detestabile! – Ahimè, son tutte cose che l'autore sa bene; e, nonostante tutto, egli non può scegliere per suo eroe un uomo virtuoso. Ma… chissà, nel corso di questa stessa narrazione, si faranno sentire altre corde, non tocche fin qui; verrà a risaltare la smisurata ricchezza dello spirito russo; apparrà un uomo dotato di virtú sovrumane, o una di quelle prodigiose giovinette russe, come altrove non se ne trovano al mondo, in tutta la stupenda bellezza della sua anima femminile, tutta aspirazioni magnanime e spirito di sacrificio. E morti sembreranno, di fronte a loro, tutti gl'individui virtuosi dell'altre stirpi, com'è morto un libro di fronte alla viva parola! Si solleveranno i moti propri dell'indole russa… e si vedrà quanto a fondo sia penetrato nella natura slava ciò che ha sfiorato appena la natura degli altri popoli… Ma a che scopo parlare di quello che è innanzi? Non si conviene all'autore, che è un uomo educato ormai da gran tempo alla severa vita interiore e alla fredda lucidità della solitudine, lasciarsi trasportare come un giovanotto. A ogni cosa il suo turno, e il suo luogo, e il suo tempo! Ma l'uomo virtuoso, no, non l'abbiamo scelto a nostro eroe. E possiamo anche dire perché non l'abbiamo scelto. Perché è tempo, una buona volta, di concedere un po' di riposo al povero uomo virtuoso; perché a vuoto gira su tutte le labbra la parola uomo virtuoso; perché hanno ridotto a un cavallo l'uomo virtuoso, e non c'è scrittore che non ci scarrozzi, incitandolo colla frusta, o qualunque altra cosa gli capiti; perché hanno talmente massacrato l'uomo virtuoso, che ormai non c'è piú in lui neppur l'ombra della virtú – gli sono restate le coste e la pelle, al posto del corpo; perché ipocritamente si fa venire in ballo l'uomo virtuoso; perché non si rispetta, l'uomo virtuoso. No, è tempo, una buona volta, d'attaccare alle stanghe anche un farabutto. Suvvia dunque, attacchiamo questo farabutto!”

I, 11; 1977, p. 223

Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

Citazioni simili

Marcello Marchesi photo

“un signore | di mezza età | l'altra mezza | non si sa…”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, Mezza età, p. 117

Francisco de Quevedo photo
Nathaniel Hawthorne photo

“Un eroe non può essere eroe se non in un modo eroico.”

Nathaniel Hawthorne (1804–1864) scrittore statunitense

dai Diari

Luigi Pirandello photo
Origene di Alessandria photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo

“Eroe del racconto, eroe che io amo con tutta l'anima e che ho sempre cercato di riprodurre in tutta la sua bellezza, e che sempre è stato, è e sarà meraviglioso, eroe del mio racconto è la verità.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

Origine: Da I racconti di Sebastopoli, traduzione di Vittorio Tomelleri, I Grandi Libri Garzanti, Milano, 1995. ISBN 8811585643

Vittorio Bersezio photo

“Iddio nella nostra faccia ha stampato l'immagine del nostro spirito, e dello sguardo ne ha fatto — è vecchio dettato — lo specchio dell'anima.”

Vittorio Bersezio (1828–1900) scrittore e giornalista italiano

Origine: Massimo d'Azeglio, p. 642

Emily Dickinson photo

“Noi che abbiamo l'Anima moriamo piú spesso”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese
Bruno di Colonia photo

“L'anima mia si rallegra nel Signore sapendovi grandemente impegnati a perseguire l'ideale della santità e della perfezione.”

Bruno di Colonia (1030–1101) monaco e santo tedesco

Lettera ai suoi figli Certosini

Argomenti correlati