“Lotti contro la tua superficialità, la tua faciloneria, per cercare di accostarti alla gente senza aspettative illusorie, senza un carico eccessivo di pregiudizi, di speranze o di arroganza, nel modo meno simile a quello di un carro armato, senza cannoni, mitragliatrici e corazze d'acciaio spesse quindici centimetri; offri alla gente il tuo volto più bonario, camminando in punta di piedi invece di sconvolgere il terreno con i cingoli, e l'affronti con larghezza di vedute, da pari a pari, da uomo a uomo, come si diceva una volta, e tuttavia non manchi mai di capirla male. Tanto varrebbe avere il cervello di un carro armato. La capisci male prima d'incontrarla, mentre pregusti il momento in cui l'incontrerai; la capisci male mentre sei con lei; e poi vai a casa, parli con qualcun altro dell'incontro, e scopri ancora una volta di aver travisato. Poiché la stessa cosa capita, in genere, anche ai tuoi interlocutori, tutta la faccenda è, veramente, una colossale illusione priva di fondamento, una sbalorditiva commedia degli equivoci. Eppure, come dobbiamo regolarci con questa storia, questa storia così importante, la storia degli altri, che si rivela priva del significato che secondo noi dovrebbe avere e che assume invece un significato grottesco, tanto siamo male attrezzati per discernere l'intimo lavorio e gli scopi invisibili degli altri? Devono, tutti, andarsene e chiudere la porta e vivere isolati come fanno gli scrittori solitari, in una cella insonorizzata, creando i loro personaggi con le parole e poi suggerendo che questi personaggi di parole siano più vicini alla realtà delle persone vere che ogni giorno noi mutiliamo con la nostra ignoranza? Rimane il fatto che, in ogni modo, capire bene la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando. Forse la cosa migliore sarebbe dimenticare di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la gita. Ma se ci riuscite… Beh, siete fortunati.”

American Pastoral

Ultimo aggiornamento 27 Maggio 2024. Storia

Citazioni simili

Walt Whitman photo

“O superba! O Manhattan, la mia, la senza pari! | Oh, la più forte nell'ora del pericolo, in una crisi! O più genuina dello stesso acciaio.”

Dapprima, o canti, come preludio, p. 361
Foglie d'erba, Rulli di tamburo

Francois Rabelais photo

“Mancanza di denari, malattia senza pari.”

libro II, cap. XVI
Gargantua e Pantagruele

“Si batterà la carica sull'Alpi, | Su, coi cannoni! — su, con le mani! | Le baionette nella schiena ai cani | Le pianteremo — senza pietà!”

Fernando Agnoletti (1875–1933) scrittore italiano

Inno a Trento e Trieste, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 636

Eileen Power photo

“Se la geografia aveva dato a Venezia una posizione senza pari, i Veneziani fecero il resto.”

Eileen Power (1889–1940) storica britannica

Origine: Vita nel medioevo, p. 38

Nathalie photo

“L'amore con te è come camminare | in punta di piedi | senza potermi fermare.”

Nathalie (1979) cantautrice italiana

da In punta di piedi, n. 4
Vivo sospesa

“[Parlando di Fiorenzo Magni] Un fantastico campione, un uomo che ha saputo lottare senza timori al pari di campioni del calibro di Bartali e di Coppi.”

Adriano De Zan (1932–2001) giornalista, conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano

Gentili signore e signori buongiorno

Edith Stein photo
George R. R. Martin photo

“Un guerriero senza pari… Si tratta di splendide parole, maestà, ma non sono le parole a vincere le battaglie.”

Arstan Barbabianca
a Daenerys Targaryen su Rhaegar Targaryen
2016, p. 123
Tempesta di spade

Bodhidharma photo

“Amici senza speranza, usano la testa per cercare la testa!”

Bodhidharma (483–540) monaco buddhista indiano

Origine: Citato in Lin-chi, Non puoi piantare un chiodo nel cielo, a cura di Fabrizio Rondolino, Oscar Mondadori, 2012, p. 47.

“[Su I bambini della ginestra] Non è un libro senza speranza […] Volevo dare una voce alle vittime senza nome e senza volto, a chi non è morto ma ha avuto la vita per sempre segnata.”

Maria Rosa Cutrufelli (1946) scrittrice e giornalista italiana

Origine: Dall'intervista di Amelia Crisantino, I bambini di Portella testimoni di una strage http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/05/01/bambini-di-portella-testimoni-della-strage.html, la Repubblica, 1º maggio 2012.

Argomenti correlati