Frasi su dispregio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema dispregio, vita, morte, dio.

Frasi su dispregio

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“La morte è dolce a chi la vita è amara.”

Tommaso Campanella (1568–1639) poeta, filosofo, teologo

Origine: Da Del dispregio della morte, canzone terza

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“Quanti si tegnon or là sù gran regi | che qui staranno come porci in brago, | di sé lasciando orribili dispregi!”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

Virgilio: VIII, 49-51

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“Se l'Islam ha in dispregio il cristianesimo, ha in ciò mille volte ragione: l'Islam ha per presupposto dei maschi…”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

59; 2008

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“Sempre i codardi, e l'alme | Ingenerose, abbiette | Ebbi in dispregio.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

vv. 53-55

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“Del Giapan, o vero Giapon, scriverò quello che per l'esperienza insino adesso habbiamo conosciuto. Primieramente la gente che habbiamo conversata, è la migliore che insin adesso si sia scoperta, et fra gli infedeli mi pare non si troveria altra migliore; generalmente sono di buona conversatione; è gente buona et non malitiosa; et stimano mirabilmente l'honore più che nissun'altra cosa; communemente sono poveri, et la povertà tanto fra li nobili, quanto fra gli altri non si reputa a vergogna. È gente molto cortese fra loro et stimanosi, confidando molto nelle armi; portano sempre spade e pugnali, tanto li nobili quanto la gente bassa, cominciando dalli 14 anni; non patisce questa gente ingiuria alcuna, parola di dispregio, come la gente ignobile: porta gran reverentia alli nobili. Così tutti li gentilhuomini reputano gran laude servire al signore della terra, et essergli molto soggetti. È gente temperata nel mangiare, benché nel bere alquanto larga: fanno il vino de riso, perché non ci è altro in quelle bande. Giurano poco; et il giuramento loro è per il sole: gran parte della gente sa leggere et scrivere, il che è gran mezzo per brevemente apparare le orationi et cose di Dio.”

Francesco Saverio (1506–1552) gesuita e missionario spagnolo

da una relazione spedita a Ignazio di Loyola a Roma
Origine: Citato in Pacifico Arcangeli, Letteratura e Crestomazia giapponese, Cisalpino, Istituto Editoriale Universitario, Milano, 1990 (ristampa anastatica autorizzata dall'editore Ulrico Hoepli), p. 8. ISBN 8820506505