Frasi su fama
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“Per fama huom s'innamora.”

Il Canzoniere (c. 1351–1353), To Laura in Life

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“Hafez el-Assad è morto nel suo letto, e gli ha dato il cambio Bashar, il figlio, il quale rischia una fine molto più agitata. Quando nell'82 si scopri che il vecchio Assad aveva fatto massacrare ventimila tra uomini e donne nella città di Hama, dove i Fratelli musulmani si erano ribellati allo strapotere di Damasco, pensai, e non fui il solo, che presto o tardi qualcuno avrebbe vendicato i sunniti sepolti sotto le rovine di Hama da centinaia di bulldozer. Eppure sono passati più di trent'anni e gli Assad se la sono cavata. Almeno finora. Penso che a proteggerli sia stata anche la loro fama di rais "laici". Eh sì, laici. Una specie di licenza di uccidere veniva infatti accordata ai capi arabi considerati laici. Si pensi a Saddam Hussein che quando, negli anni Ottanta, sfidò la teocrazia iraniana di Khomeini ebbe la simpatia dell'Occidente. Il suo partito, il Baath, non era forse laico e considerato eretico da molti musulmani zelanti? E il Baath (sia pure in una versione siriana, diversa da quella irachena) era anche il partito degli Assad. Una prova di laicità guardata con un certo interesse, anche se con diffidenza, da chi temeva l'ondata islamista. Ai Fratelli musulmani, non sempre rinsaviti, non sempre moderati, gli Assad, padre e figlio, non hanno mai risparmiato la galera o nei casi estremi la sepoltura con il bulldozer. Veri laici d'Oriente. Generale d'aviazione, Hafez aveva lo sguardo celestino. Due ferritoie e due occhi fissi. Pugnali avvelenati col sorriso. Il figlio Bashar è un medico. Ha l'aria di un bravo ragazzo. Persino un po' pirla. Un simpaticone, fino al giorno in cui l'esercito ereditato dal padre ha esagerato, accelerando la dinamica omicida. In realtà sempre in servizio permanente. A cominciare le "primavere arabe" non sono stati i Fratelli musulmani. Sono stati i giovani figli del web, un tempo si sarebbe detto giovani di sinistra, adesso è più appropriato l'altrettanto generico aggettivo "modernizzati."”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

I Fratelli musulmani e i derivati integralisti, salafiti ed altri, si sono intromessi nella folla in rivolta. Avevano sulle spalle anni, decenni di galera e di torture e avevano il diritto di ribellarsi.
Origine: Da Assad e la sindrome irachena http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/07/20/olds/assad-la-sindrome-irachena.002assad.html?ref=search, la Repubblica, 20 luglio 2012.

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“Sono spaventato dal destino del nostro maestro Copernico che, pur avendo conquistato fama immortale fra pochi, fu deriso e condannato da innumerevoli altri (tanto grande è il numero degli stolti).”

Galileo Galilei (1564–1642) scienziato italiano

citato in AA.VV., Il libro dell'astronomia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 39. ISBN 9788858018347

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“Non farò mai cross per la fama. Però mi ha mandato in bestia che abbia fatto più parlare di me il cambio di fidanzato che i titoli mondiali. Purtroppo viviamo in un mondo che si basa su questo: il gossip vale più di giorni, mesi e anni di sacrifici.”

Kiara Fontanesi (1994) pilota motociclistica italiana

Origine: Dall'intervista di Alessia Cruciani , Kiara Fontanesi: "Vi siete accorti che sono un fenomeno?" https://www.gazzetta.it/Moto/18-10-2018/kiara-fontanesi-vi-siete-accorti-che-sono-fenomeno-300776440925.shtml, Gazzetta.it, 20 ottobre 2018.

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“Noi abbiamo qualche puro disegnatore che nulla ha da invidiare a certi acclamati francesi. Basterebbe nominare tre nomi: Cesare Pascarella, Luigi Arnaldo Vassallo e Pietro Scoppetta, i quali farebbero con una collezione dei loro disegni patetici o ironici, mollemente sensuali o rudemente sintetici, la fama di qualunque esposizione.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Origine: da L'arte moderna a Venezia. [Esposizione mondiale del 1897 https://archive.org/details/lartemodernavene00ojet/page/214], Enrico Voghera Editore, Roma, 1897, p. 214.

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“Fama e ricchezze senza mente non sono beni utili.”

Demócrito filosofo greco antico

frammento 77
Frammenti

“Volendo restare in campo poetico non si può non ricordare lo sterminator Vesevo citato in Leopardi che è poi morto sulle falde del vulcano, legando la sua fama anche a quella del Vesevo.”

Ovviamente non c'è solo il Leopardi nella «letteratura» vesuviana, una letteratura ricchissima – la più ricca al mondo su di un vulcano – che parte da Plinio il Giovane e che continua, ininterriotta nella storia, raccogliendo alcune delle firme più note della letteratura europea, si pensi a Goethe, o di altri continenti, si pensi alla «massa oscura del Vesuvio» dello statunitense Melville. Ma è fatta anche di autori minori che hanno contribuito in maniera altrettanto valida ad accrescerne la fama: è il caso, ad esempio, del bulgaro Ivan Vazon con il suo «vegliardo gigante dempre desto | rischiara il cielo col suo fiato ardente».
Il vulcano più famoso del mondo

“Poesia
Perduto Amor

Fili di stelle
nella tasca dei sogni,
e gelido tuono irrompe
nei pensieri
di un cuor ferito
da una triste bugia,
nel ciel di quell'addio,
sussurrato solo con labbra
ma rinnegato dal cuor.
Brivido cieco
lungo la schiena
a raccontarmi lacrime
di sangue sulla tela della
tua nuda anima,
dalle ali di farfalla
e un bel pungiglione
di scorpione.
Su raccontami anima
mia amata,
raccontami come accartocci l'amore e le carezze
buttando tutto via
dietro alle tue spalle,
e che fino a ieri
come gabbiano d'oro
nel mondo delle emozioni volavi e vivevi incondizionata
respirando tutte le sensazioni del cuore,
dimmi cosa nasce
nel tuo io che ti vuol
così lontana da me?
Sacrificando
amore per carriera,
calpestando amore
per la maledetta fama,
che tanto lontana
ti vuol da me!
Sommerso nelle acque
della cruda tempesta
di questo sfumato amor
annego vinto piegato
in due dallo schiaffo possente
della delusione quando
il volto mi ha tinto
di pallido dolore,
cancellando ogni
barlume di straccio
di sentimento dal tuo cuore
che ormai quando votato
al prestigio e alla carriera,
seppellendomi nel passato
felice stella brillante
ti ha resa bella!
Ma…. lasciami ancora
fili di stelle nella tasca
dei sogni cosicché
nella notte più scura,
quella della nostalgia
lì faccia sfavillare
accanto alla spina luna
ricordandoti come
meteora speciale che…
orbita lontano lontano
via dal mio cuor
e dalla mia essenza, fragranza dispersa nel tempo
della rassegnazione unta
di disperazione per il suo
perduto amor.”