Frasi di Francesco Saverio Nitti

Francesco Saverio Vincenzo de Paola Nitti è stato un economista, politico, saggista e antifascista italiano.

Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia, più volte ministro. Fu il primo Presidente del Consiglio proveniente dal Partito Radicale Italiano e il primo nato dopo l'unità d'Italia. La sua attività di economista fu apprezzata a livello internazionale e diverse sue opere furono distribuite anche all'estero.

Tra i massimi esponenti del Meridionalismo, approfondì le cause dell'arretratezza del sud a seguito dell'unificazione nazionale, elaborò diverse proposte per affrontare la questione meridionale e analizzò le ragioni del brigantaggio nel sud Italia. Durante il fascismo, a causa di violente persecuzioni da parte degli squadristi fu costretto all'esilio all'estero, da dove sostenne e finanziò attività antifasciste. Wikipedia  

✵ 19. Luglio 1868 – 20. Febbraio 1953
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Francesco Saverio Nitti: 46   frasi 11   Mi piace

Francesco Saverio Nitti frasi celebri

“I politici italiani sono in generale uomini di assai mediocre valore: non amano noie e anche i migliori fra di essi sono incapaci di affrontare i problemi di larga importanza.”

da Napoli e la questione meridionale, Guida Editori, Napoli, 2004, p. 19.
Variante: I politici italiani sono in generale uomini di assai mediocre valore: non amano noie e anche i migliori fra di essi sono incapaci di affrontare i problemi di larga importanza.

Frasi su Dio di Francesco Saverio Nitti

Frasi sull'arte di Francesco Saverio Nitti

Francesco Saverio Nitti Frasi e Citazioni

“Il nazionalismo è alla nazione ciò che il bigottismo è alla religione.”

da Scritti politici: La pace. La libertà. Bolscevismo, fascismo e democrazia, Laterza, Bari, 1959, p. 255

“[Su Ferdinando II delle Due Sicilie] Pochi principi italiani fecero tra il '30 e il '48 il bene che egli fece. Mandò via dalla corte una turba infinita di parassiti e di intriganti: richiamò i generali migliori, anche di parte liberale, e licenziò gli inetti; ordinò le leve militari; fece costruire, primo in Italia, una strada ferrata, istituì il telegrafo, fece sorgere molte industrie, soprattutto quelle di rifornimento dell'esercito, che era numerosissimo; ridusse notevolmente la lista civile; mitigò le imposte più gravi. Giovane, forte, scaltro, voleva fare da sé, ed era di una attività meravigliosa. Educato da preti e cattolicissimo egli stesso, osò, con grande ammirazione degli intelletti più liberi, resistere alle pretese del papato e abolire antichi usi, umilianti per la monarchia napoletana. È passato alla storia come "Re bomba" e non si ricordano di lui che il tradimento della Costituzione, le persecuzioni dei liberali, le repressioni di Sicilia, e le terribili lettere di Gladstone. Abbiamo troppo presto dimenticato che, durante quasi due terzi del suo regno, i liberali stessi lo chiamarono Tito e lo lodarono e lo esaltarono per le sue virtù e per il desiderio suo di riforme. Abbiamo troppo presto dimenticato il sollievo che le sue riforme finanziarie produssero nel popolo, e l'ardimento che egli dimostrò nel sopprimere vecchi abusi.”

da Scritti sulla questione meridionale: Volume 1, Laterza, Bari, 1958, p. 41

Francesco Saverio Nitti: Frasi in inglese

“The poverty-stricken rural population rose up against their despoilers; they burnt down the castles of the nobles, and swore that they would leave nothing to be seen upon the land but the cabins of the poor. The rich middle-class seemed at first to side with them, and at Strasburg, Nuremberg, and Ulm the peasants were encouraged, aided, and provided for. However, the bourgeoisie soon grew alarmed at the spreading of the insurrection, and made common cause with the nobles in smothering the revolt in the rural districts. Luther, who was then at the apex of his power, condemned the rising in the name of religion, and proclaimed the servitude of the people as holy and legitimate. "You seek," wrote he, "to free your persons and your goods. You desire the power and the goods of this earth. You will suffer no wrong. The Gospel, on the contrary, has no care for such things, and makes exterior life consist in suffering, supporting injustice, the cross, patience, and contempt of life, as of all the things of this world. To suffer! To suffer! The cross! The cross! Behold what Christ teaches!" Were not these teachings, given in the name of the faith to a famishing people in revolt against the tyranny and avidity of the ruling aristocracy, fatal to the future of the peasant masses, whose very sufferings were thus legitimised in the name of the religion that should have come to their aid?”

Origine: Catholic Socialism (1895), p. 75

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