“Siamo tutti rassegnati alla morte; è alla vita che non arriviamo a rassegnarci.”
Il nocciolo della questione
Henry Graham Greene è stato uno scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, autore di libri di viaggi, agente segreto e critico letterario inglese.
Le sue opere esplorano la morale ambivalente e le questioni politiche del mondo moderno. Greene è stato uno scrittore impegnato ma ha conosciuto anche grande popolarità. Greene rifiutava di essere definito un romanziere cattolico anziché un romanziere che era anche cattolico, ma i temi religiosi, in particolare cattolici, sono alla radice di molti suoi scritti, specialmente i quattro romanzi La roccia di Brighton, Il nocciolo della questione, Fine di una storia e Il potere e la gloria. Opere come Un americano tranquillo, Il nostro agente all'Avana e Il fattore umano mostrano il suo grande interesse per le operazioni di politica internazionale e di spionaggio.
Greene soffriva di un disturbo bipolare che ebbe una profonda influenza sulla sua scrittura e lo portò a degli eccessi nella vita privata. In una lettera a sua moglie Vivien, Greene le disse che lui aveva « un carattere profondamente incompatibile con la vita domestica quotidiana » e che « sfortunatamente, la malattia è una parte rilevante di una persona ».
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“Siamo tutti rassegnati alla morte; è alla vita che non arriviamo a rassegnarci.”
Il nocciolo della questione
cap XI, p. 114
Il terzo uomo
Variante: "Amavo un uomo," disse lei. "Ve l'ho detto... un uomo non è che diventa un altro solo perché poi si vengono a sapere su di lui delle cose che non si sapevano prima. Lui è sempre lo stesso uomo."
Il nocciolo della questione
“Lei dovrebbe sognare di più, signor Wormold. Nel nostro secolo la realtà non è cosa da affrontare.”
Origine: Il nostro agente all'Avana, p. 22
Origine: Il nostro agente all'Avana, p. 87, 88
Il nocciolo della questione
Il nocciolo della questione
Il potere e la gloria
Il nocciolo della questione
cap VIII, p. 72
Il terzo uomo
cap XI, p. 110
Il terzo uomo
cap. XIV, p. 136
Il terzo uomo
Il potere e la gloria
“Esiste sempre un momento nell'infanzia quando si aprono le porte e il futuro entra.”
cap. I; traduttore sconosciuto
Il potere e la gloria
era questa la frase del caso), ma per tutta la notte egli aveva continuato a constatare che il tempo dipendeva dagli orologi e dal passaggio della luce. Là non c'erano orologi e la luce non sarebbe cambiata. Nessuno sapeva realmente quanto potesse durare un secondo di pena. Poteva durare tutto un purgatorio, oppure per sempre.
Origine: Da I commedianti, parte I, cap. IV.
Il nocciolo della questione
Il nocciolo della questione
Il nocciolo della questione
Origine: Il nostro agente all'Avana, p. 153
Origine: Il nostro agente all'Avana, p. 249
“Accade forse a Cuba qualcosa di così importante da interessare un servizio segreto?”
Il nostro agente all'Avana
Origine: Citato in AA.VV., Il libro del crimine, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 32. ISBN 9788858019412
“Vorrei che a volte avessi qualche brutto motivo, potresti capire un po 'di più sugli esseri umani.”
“He knew everything in theory, nothing in practice… He knew the moves, he'd never played the game.”
Brighton Rock (1938)
“People don't like reality, they don't like common sense, until age forces it on them.”
The Ministry of Fear (1943)
Letter to critic Stephen Pile, Sunday Times (London) (January 18, 1981)
“… it was the little things which tripped you up.”
Brighton Rock (1938)
“Thrillers are like life—more like life than you are … it’s what we’ve all made of the world.”
Bk. 1, ch. 5
The Ministry of Fear (1943)
“[Re Hale] He only felt his loneliness after his third gin.”
Brighton Rock (1938)
“Under my cloak, a fig for the King!”
Monsignor Quixote (1982)
“Man is made by the places in which he lives…”
Brighton Rock (1938)
“People talk," Ida Arnold said. "People talk all the time.”
Brighton Rock (1938)
“Why, after all, should we expect God to punish the innocent with more life?”
The Power and the Glory (1940)
“Heresy is only another word for freedom of thought.”
"Freedom of Thought," speech accepting the Jerusalem Prize (6 April 1981)
Excerpted http://archive.spectator.co.uk/article/18th-april-1981/19/books in the The Spectator (18 April 1981)