1. Frasi
  2. Autori
  3. Karel Čapek

Frasi di Karel Čapek

Karel Čapek è stato un giornalista, scrittore e drammaturgo ceco.

✵ 9. Gennaio 1890 – 25. Dicembre 1938
Karel Čapek photo
Karel Čapek: 82   frasi 21   Mi piace

Karel Čapek frasi celebri

Karel Čapek frase: “Immagini il silenzio se tutti dicessero solo quello che sanno?”

“Immagini il silenzio se tutti dicessero solo quello che sanno?”

Karel Čapek

R.U.R. Rossum's Universal Robots

“Tra gli umani, un gatto è essenzialmente un gatto. Tra i gatti, un gatto è un'ombra che va in cerca di prede nel folto della giungla.”

Karel Čapek

R.U.R. Rossum's Universal Robots

“A dir la verità, la bellezza di Napoli è un po' un inganno. Napoli non è bella, finché non la guardate da lontano. Da lontano si stende dorata nel sole, il mare è azzurro, quanto ne avete appena un'idea, qui davanti un bel pino, lì quell'azzurro è Capri, il Vesuvio soffia un batuffolo di ovatta biancastra, Sorrento splende lontana e netta – Dio, è bello. E poi scende il crepuscolo, tutto si inazzurra e spuntano le luci, adesso è tutto un semicerchio di piccole scintille, sul mare si muove una nave e splende di luci verdi, azzurre, dorate: Dio, è bello! Ma entra in città, amico mio; cammina per le strade, posa su tutto i tuoi occhi boemi e goditi quanto puoi il pittoresco di questa vita; tra un po' ne sarai nauseato. Forse queste strade sono pittoresche, ma sono decisamente bruttissime. Girovaghi sotto ghirlande di biancheria sporca, ti fai largo tra una minutaglia di ogni risma, asini, mascalzoni, capre, bambini, automobili, ceste di ortaggi, e di altre equivoche porcherie, officine che fuoriescono sul marciapiede e arrivano al centro della strada, immondizie, marinai, pesci, carrozzelle, cespi di cavolo, strilloni, ragazze con i capelli acconciati, sudici monelli stesi a terra; è tutto uno spintonarsi, uno schiamazzare, un bastonare con malagrazia gli animali, un chiamare a gran voce, offrire, urlare, schioccare la frusta, derubare.”

Karel Čapek

da Il popolo napoletano, paragrafo II, pp. 57-58
Fogli italiani

“E su quel palmo di terra, tra moreschi archi ogivali dei portici, è cresciuto ed è fiorito tutto quello che con folle generosità il cielo ha versato nel grembo della Conca d'Oro del golfo di Palermo. Alcuni aranci e limoni si incurvano sotto il peso dei frutti maturi e ciò nonostante fioriscono: palme di datteri, roseti carichi, cespugli, con fiori a mo' di tromba della capacità di un litro buono, una vegetazione a me sconosciuta, ingarbugliata di fiori e di profumi. Su un cielo terribilmente azzurro si stagliano cinque rosse cupole saracene, simili a strani globi. Dio mio, forse è l'angolo più bello.”

Karel Čapek

da Palermo, p. 63
Fogli italiani

“Ma tutto questo non è niente al confronto di Orvieto. Orvieto è una città ancora più piccola, e per giunta è posta sul piano di una tavola di roccia che si è arrampicata verticalmente dal suolo ad un'altezza straordinaria. In alto si arriva o per una strada a serpentina, che farebbe cambiare idea anche a un acerrimo nemico di questa irraggiungibile cittadina, o con una funicolare che vi farà sicuramente girare la testa.”

Karel Čapek

da Siena, Orvieto, pp. 46-47
Fogli italiani

“San Marco. Non è architettura, è un organetto; si cerca la fessura in cui inserire la monetina perché tutto l'apparato cominci a suonare Oh Venezia. La fessura non l'ho trovata, di conseguenza l'organetto non ha suonato.”

Karel Čapek

da Venezia, p. 24
Fogli italiani

Karel Čapek Frasi e Citazioni

“Il dio umbro, poi, ebbe un meraviglioso azzurro per il cielo e un colore ancora più bello con cui tinteggiò le lontananze e le montagne. Perciò l'Umbria è così miracolosamente azzurra; la più azzurra di tutte le terre.”

Karel Čapek

da Dolce Umbria, p. 89
Fogli italiani

Montagna , Su Dio

“(EN) Sito web su Karel Capek”

Karel Čapek

“Se Padova è la città dei portici e delle arcate allora non saprei come definire Bologna: Solo che qui ogni arcata è alta quanto da noi una casa di due piani, al centro un portale conduce a un atrio cinto di colonne, nel quale potrebbe starci una rispettabile stazione, e l'atrio con un altro portale si apre sul cortile. È un'assoluta follia di colonne e di archi; tutti i casamenti sono propriamente palazzi con colonnati; tutte le strade, quasi tutta la città, sono di soli palazzi, e dove sono i quartieri più poveri si trovano sempre e solo arcate sulla strada e sul cortile, logge, portici, tutto in un pesante stile rinascimentale. È una città sfarzosa e un po' fredda; la sua gloria non è nell'arte, bensì nella scienza e nel denaro.”

Karel Čapek

da Firenze, pp. 40-41
Fogli italiani

Follia , Sul denaro , Scienza , Sull'arte

“Che cosa non mi è piaciuto? […] 3. La spaventosa folla di turisti a Venezia. La maggior parte dei tedeschi porta zaini da montagna o abiti di loden, gli inglesi macchine fotografiche, gli americani si riconoscono dalle spalle e i ciechi per il fatto che sembrano quasi tedeschi, ma parlano vistosamente a voce alta, forse perché da noi l'aria è più rarefatta […] 5. Gli sposini. Senza rivelarne i motivi. 6. I veneziani, visto che sono russi. Una donna nera come il carbone e dagli occhi d'anguilla, che portava il vestito tradizionale dalle frange lunghe due palmi e il pettine sulla crocchia, un purissimo tipo veneziano, proprio mentre la guardavo ammirato, ha detto al suo cavaliere Da, da, jasnyj moj; e io ho perso un'altra illusione.”

Karel Čapek

da Venezia, pp. 23-24
Fogli italiani

Montagna , Macchine , Tipo , Abiti

“Quindi Siracusa, città su un'isola, frammento dell'antica Syrakus. Questa, in verità, sorgeva sulla terraferma e aveva un'estensione straordinaria, un teatro, un anfiteatro e le famose cave di pietra, a questo i Cristiani aggiunsero enormi catacombe. Le cave di pietra si chiamano latomie e sono molto belle! Sono paradisi vegetali, circondati da pareti di roccia; l'unico accesso è vigilato da un custode, cui si paga, e perciò, nelle cosiddette latomie, il tiranno Dionisio rinchiudeva i prigionieri. Anche a Siracusa i contadini hanno i carri dipinti, solo che ai quadri storici preferiscono le scene della vita dei nobili; e tra essi ci sono pezzi di particolare leggiadria.”

Karel Čapek

da Da Palermo a Taormina, p. 68
Fogli italiani

Sulla verità , Sulla vita

“Per il resto, Pisa è comunemente nota per la sua torre pendente; orbene, ne ha un'altra, ed è quella di San Nicola: Gloria e caratteristica fondamentale di Pisa è la sua bella architettura a colonne, ovvero una felice mania per le leggere loggette che rivestono tutte le facciate con il loro amabile ritmo.”

Karel Čapek

da La Toscana, p. 95
Fogli italiani

“Non vorrei scrivere molto su Venezia; penso che tutti la conoscano. È realmente simile, fino al fastidio, ai vari souvenirs de Venice; quando mi sono fermato per la prima volta a piazza San Marco, sono rimasto confuso e a lungo non ho potuto liberarmi dalla opprimente sensazione che non fosse un luogo reale, ma il Lunapark dove deve svolgersi la notte veneziana. Aspettavo soltanto che cominciassero a gemere le chitarre e che il gondoliere cantasse come il signor Schütz. Por fortuna il gondoliere ha misteriosamente taciuto, ma alla fine mi ha derubato in modo poco cristiano, agitandomi davanti agli occhi un qualche tariffario.”

Karel Čapek

da Venezia, p. 27
Fogli italiani

Sensazione , Notte , Modo

“Pagatemi queste righe a peso d'oro, non per la loro bellezza intrinseca, ma perché per esse tanto ho dovuto pagare. Ma se conto dieci centesimi per ogni stella e un centesimo per ogni mormorio del mare, dieci lire per il fuoco vermiglio dell'Etna e per l'aria balsamica mezza lira all'ora – come vedete, non conto né i riverberi del mare, né le palme, né l'antico castello e nemmeno il teatro greco che adesso, di notte, non ha alcunché di attraente – orbene, poi ne varrà la pena, e sia lodato Iddio che mi ha mandato in questa terra. Con il suo miracoloso potere mi ha condotto prima da Palermo attraverso la Sicilia, attraverso una quantità di colline sacre, strane e tristi, per viali di cactus e miniere di zolfo fino a Girgenti, che è una cittadina su una montagna, con a pochi passi tutta una serie di templi greci. Sono di ordine dorico e di conseguenza molto leggiadri.”

Karel Čapek

da Da Palermo a Taormina, p. 66
Fogli italiani

Mare , Montagna , Stella , Sulla bellezza

“Sulla strada del ritorno è successo che a me si aggregasse un giovane agrigentino, che parlava qualcosa che egli forse riteneva francese; non so poi come sia successo, ma ad un tratto mi sono trovato a camminare attorniato da circa dodici ragazze molto belle, il tutto era circondato da un gregge di capre dal bianco pelame setoso e dalle corna a spirale. In questo modo, ho camminato nel pulviscolo dorato del tramonto, parlando alternativamente, in italiano e in francese, simile alla guida di un corteo bacchico; chi ci incontrava, a cavallo d'un asino o d'un bardotto, si levava il cappello e a lungo si girava a guardarci. Finché vivrò, non capirò questo antico avvenimento.”

Karel Čapek

da Da Palermo a Taormina, p. 67
Fogli italiani

Successo , Cavallo , Sui giovani , Ragazza

“Ho fatto questa esposizione storica per non dovermi vergognare quando dirò che Roma, tutto sommato, a me non piace. Né il Foro Romano, né gli spaventosi ruderi in mattoni del Palatino, né nient'altro ha evocato in me sentimenti sacri; quelle dimensioni maniacali delle terme, dei palazzi e dei circhi, quella strana passione di costruire in modo sempre più colossale, sempre più esteso, è la vera ossessione barocca, che in seguito spinse Paolo V a deturpare la Basilica di San Pietro.”

Karel Čapek

da Roma, p. 51
Fogli italiani

Passione , Modo

“Machar trovò a Roma la classicità. È strano. Per quanto mi riguarda, vi ho trovato principalmente il barocco. Il Colosseo è barocco. Tutta la Roma imperiale è interamente barocca. Poi arrivò il cristianesimo e in un attimo pose fine al barocco imperiale. Di conseguenza, Roma si addormentò artisticamente, si svegliò solo alla prima occasione, quando glielo permisero le strette briglie che le aveva messo il cristianesimo, e quando poté ribollire in una nuova ondata di barocco, questa volta nel segno del papato.”

Karel Čapek

da Roma, pp. 49-50
Fogli italiani

“Per il resto, Firenze è spaventosamente infestata da stranieri. La gente del luogo, poi, va soprattutto in bicicletta e meno che altrove scarabbocchia tra i muri Viva il fascio. Quanto ai fascisti il loro grido è eiaeiaeia e il loro saluto è un tale fendente della mano nell'aria da far terrore.”

Karel Čapek

cap. Firenze, p. 42
Fogli italiani

Sulla salute

“Ravenna è di per sé una città semimorta, senza tratti caratteristici, per giunta è il paradiso dei fascisti, e quelle camicie nere scorrazzano con fucili e bande musicali per la città, il fascio, i nonnetti garibaldini, la musica, le processioni, le parate. Tra parentesi, i fascisti in uniforme somigliano ai nostri spazzacamini; portano una simile cuffia nera con un fiocco, e anche a loro brillano i denti; curiosa impressione.”

Karel Čapek

da Ravenna, San Marino, p. 36
Fogli italiani

Sulla musica

“Questi carri sono infatti dipinti magnificamente; leggende, duelli cavallereschi, scene storiche, guerre, immagini drammatiche della vita contemporanea, tutto è dipinto con primitività gotica o un po' alla maniera delle antiche carte da gioco […] Il primo carretto avrei voluto comprarlo immediatamente; mi pareva un pezzo da museo. Dopo due giorni ne ho viste alcune migliaia, e tra loro delle perfette meraviglie policromatiche. Se l'arte popolare vive una vita piena, è qui.”

Karel Čapek

da Palermo, p. 62
Fogli italiani

Sulla vita , Gioco , Sulla guerra , Sull'arte

“A Monreale ci sono bellissimi mosaici della creazione; nemmeno Michelangelo nella Cappella Sistina comprese più profondamente la creazione delle acque, della terraferma e dei corpi celesti, e soprattutto dimenticò, non seppe rappresentare, che Dio il settimo giorno vide che era molto buono e si riposò. Dio a Monreale si riposa, sogna, come un agricoltore dopo il lavoro, con le mani in grembo.”

Karel Čapek

cap. Palermo, p. 64
Fogli italiani

Su Dio

“Invece il Canal Grande quasi vi deluderà. Alcuni favoleggiano dello splendore dei suoi palazzi e altri della loro malinconica agonia: io vi ho trovato soprattutto un gotico alquanto scadente, che ha dato ai nobili veneziani solo la famosa merlettatura di pietra, con cui rivestire le facciate dei palazzi come bustini. Purtroppo mi sfugge il senso di questa passamaneria architettonica e di tutta la rigatteria da mercante della Venezia antica. Qui hanno sempre importato qualcosa: colonne greche, cannella orientale, tappeti persiani, influenze bizantine, broccati, gotico, rinascimento, per quei mercanti tutto andava bene, purché di gran lusso. Non c'è nulla che non abbiano inventato, finanche la loggia aperta al centro della facciata: bello, ma un po' poco per una buona architettura.”

Karel Čapek

da Venezia, pp. 27-28
Fogli italiani

Senso

“Anche Perugia è un sogno, una visione e una Betlemme tra il cielo azzurro e la terra azzurra; una Betlemme un po' più grande, una cittadina di palazzi e di case fortificate, porte etrusche e vedute stupefacenti.”

Karel Čapek

da Dolce Umbria, p. 91
Fogli italiani

“L'indiscutibile pregio dei siciliani è che non mendicano quasi per nulla; sembrano assolutamente più severi e più dignitosi di quei riccioluti napoletani lassù, forse per l'influsso della cultura spagnola. L'influsso spagnolo è l'ultimo; il primo è greco, il secondo e il terzo sono il saraceno e il normanno; il rinascimento qui ha colpito solo di striscio. Mescolate questi vari elementi culturali con un sole abbacinante, una terra africana, una quantità di polvere e una vegetazione meravigliosa, e avrete la Sicilia.”

Karel Čapek

da Palermo, p. 61
Fogli italiani

Sole

“Tu, poi, Rimini, non sei affatto l'ultima tra le città italiane. Anche se il resto non vale molto, hai il Tempio Malatestiano di Leon Battista Alberti; la facciata incompiuta e l'interno per metà guastato dal barocco, ma quello che resta dell'Alberti è di valore e mi riconcilia con il rinascimento che mi ha tanto gelato a Venezia.”

Karel Čapek

da Ravenna, San Marino, p. 37
Fogli italiani

“Infine Taormina, paradiso terrestre su un mare mormorante, isola di profumi e di fiori tra le rocce, luci sul mare, l'Etna rutilante. - No, adesso pensa alla tua patria! Quand'anche qui fosse cento volte più bello, pensa alla tua patria natia, al paese dei corsi d'acqua e dei boschi mormoranti e dalla grazia modestissima e intima.”

Karel Čapek

cap. Da Palermo a Taormina, p. 69
Fogli italiani

Mare , acqua , Fiori

“Questa Ravenna naturalmente non ha niente a che fare con la Ravenna morta, con la Ravenna delle antichissime architetture cristiane e dei mosaici più belli del mondo. Se scriverò in maniera più dettagliata su quello che ho visto – e certamente non lo farò – i mosaici ravennati saranno la pagina più commossa.”

Karel Čapek

da Ravenna, San Marino, p. 36
Fogli italiani

Sul mondo

“Siena è una città oltremodo piccola e carina, siede su tre collinette e sorride, sia che dietro le spalle le scorra una tiepida pioggerella sia che splenda il sole; ha un paio di monumenti famosi, ma è essa stessa un grazioso monumento antico.”

Karel Čapek

da Siena, Orvieto , p. 45
Fogli italiani

Sole

“L'arte italiana in ciò che ha di meglio offre due esempi: ricominciare costantemente e imparare molto. Cominciare dall'inizio, cercare, sperimentare, scoprire e rinnovare, provare e risolvere, misurare le possibilità e azzardare; e, al contrario, imparare da se stessi e dagli altri, frenare la particolarità deviante, il disordine dell'originalità e la spudorata pretesa di essere se stessi: sono le virtù di questa meravigliosa fioritura.”

Karel Čapek

da Appendice, p. 121
Fogli italiani

Sull'arte

“E poi la stessa Monreale, strana città incollata al pendio di una collina, tra cactus arborei, palme, fichi e non so quanti altri alberi strani, una città piena di grate spagnole e saracene, di un barocco dolce e insolitamente colorato, di biancheria sporca, asinelli, bambini, maiali, di insegne popolari e di meravigliose vedute fino alle isole Lipari – la prima città che mi ha abbagliato.”

Karel Čapek

da Palermo, p. 63
Fogli italiani

Albero , Sui bambini

Karel Čapek: Frasi in inglese

“I blame science! I blame technology! Domin! Myself! All of us! We, we are at fault! For the sake of our megalomania, for the sake of somebody's profits, for the sake of progress, I don't know, for the sake of some tremendous something we have murdered humanity! So now you can crash under the weight of all your greatness! No Genghis Khan has ever erected such an enormous tomb from human bones!”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“People should be a little loony, Helena. That's the best thing about them.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“Robots of the world, you are ordered to exterminate the human race. Do not spare the men. Do not spare the women. Preserve only the factories, railroads, machines, mines, and raw materials. Destroy everything else. Then return to work. Work must not cease.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“O Adam, Adam! no longer will you have to earn your bread by the sweat of your brow; you will return to Paradise where you were nourished by the hand of God. You will be free and supreme; you will have no other task, no other work, no other cares than to perfect your own being. You will be the master of creation.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“Helena, do you ever have times when your heart's suddenly struck with the feeling, "Now, now something must happen —"”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“My dear Miss Glory, Robots are not people. They are mechanically more perfect than we are, they have an astounding intellectual capacity, but they have no soul.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“They stopped being machines. You see, they realize their superiority and they hate us. They hate everything human.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“Old Rossum thought only of his godless hocus-pocus and young Rossum of his billions. And that wasn't the dream of your R. U. R. shareholders either. They dreamed of the dividends. And on those dividends humanity will perish.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“I've found a place that would amaze you. People used to live there, but now it's all overgrown and no one goes there. Absolutely no one — only me… Just a little house and a garden. And two dogs. If you could see how they licked my hands, and their puppies — oh, Primus, there's probably nothing more beautiful! You take them on your lap and cuddle them, and just sit there until sundown not thinking about anything and not worrying about anything. Then when you get up you feel as though you've done a hundred times more than a lot of work. Really, I'm not good for much of anything. Everyone says I'm not cut out for any kind of work. I don't know what I'm good for.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“Each factory will be making Robots of a diťferent color, a different nationality, a different tongue; that they'll all be different — as different from one another as fingerprints; that they'll no longer be able to conspire with one another; and … we, we people will help to foster their prejudices and cultivate their mutual lack of understanding, you see? So that any given Robot, to the day of its death, right to the grave, will forever hate a Robot bearing the trademark of another factory… Thunder, we'll make Black Robots and Swedish Robots and Italian Robots and Chinese Robots, and then let someone try to drive the notion of brotherhood into the noggin of their organization…”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“It was a great thing to be a human being. It was something tremendous. Suddenly I'm conscious of a million sensations buzzing in me like bees in a hive. Gentlemen, it was a great thing.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“I wanted man to become a master! So he wouldn't have to live from hand to mouth! I didn't want to see another soul grow numb slaving over someone else's machines! I wanted there to be nothing, nothing, nothing left of that damned social mess! I abhorred degradation and suffering! I was fighting against poverty! I wanted a new generation of mankind! … I wanted to transform all of humanity into a world-wide aristocracy. Unrestricted, free, and supreme people. Something even greater than people.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“They learn to speak, write, and do arithmetic. They have a phenomenal memory. If one read them the Encyclopedia Britannica they could repeat everything back in order, but they never think up anything original. They'd make fine university professors.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“We made the Robots look too much alike. A hundred thousand identical faces all looking this way. A hundred thousand expressionless faces. It's a nightmare.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“Dear Miss Glory, we've already had at least a hundred saviors and prophets here. Every boat brings another one. Missionaries, anarchists, the Salvation Army, everything imaginable. It would amaze you to know how many churches and lunatics there are in the world.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“Thunder, there are so many beautiful things! The world was beautiful and we — we — Boys, boys, tell me, what did we ever take the time to enjoy?”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“You still stand watch, O human star, burning without a flicker, perfect flame, bright and resourceful spirit. Each of your rays a great idea — O torch which passes from hand to hand, from age to age, world without end.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“Mankind will endure. In twenty years the world will belong to man again; even if it's only to a couple of savages on the tiniest island … that'll be a start. And as long as there's some small beginning, that's fine. In a thousand years they'll have caught up to where we are now and then surpass even that … to accomplish what we only dreamed of.”

Help us translate this quote
Karel Čapek R.U.R.

R.U.R. (1920)

“One of the worst muddles of this age is its confusing of the ideas behind combative and cognitive activity. Cognition is not fighting, but once someone knows a lot, he will have much to fight for, so much that he will be called a relativist because of it.”

Help us translate this quote
Karel Čapek

"On Relativism" (1925)
Contesto: Socialism is good when it comes to wages, but it tells me nothing when it comes to other questions in life that are more private and painful, for which I must seek answers elsewhere. Relativism is not indifference; on the contrary, passionate indifference is necessary in order for you not to hear the voices that oppose your absolute decrees … Relativism is neither a method of fighting, nor a method of creating, for both of these are uncompromising and at times even ruthless; rather, it is a method of cognition. If one must fight or create, it is necessary that this be preceded by the broadest possible knowledge... One of the worst muddles of this age is its confusing of the ideas behind combative and cognitive activity. Cognition is not fighting, but once someone knows a lot, he will have much to fight for, so much that he will be called a relativist because of it.

“To be small, unsettled and uncompleted is a good and courageous mission.”

Help us translate this quote
Karel Čapek

Letters from England (1925)
Contesto: I have seen greatness and power, wealth, prosperity and incomparable development. I was never sad that we are a small and unfinished part of the world. To be small, unsettled and uncompleted is a good and courageous mission.

“I think it is possible, and that is the most dramatic element in modern civilization, that a human truth is opposed to another human truth no less human, ideal against ideal, positive worth against worth no less positive, instead of the struggle being as we are so often told, one between noble truth and vile selfish error.”

Help us translate this quote
Karel Čapek

R.U.R. supplement in The Saturday Review (1923)
Contesto: Be these people either Conservatives or Socialists, Yellows or Reds, the most important thing is — and that is the point I want to stress — that all of them are right in the plain and moral sense of the word... I ask whether it is not possible to see in the present social conflict of the world an analogous struggle between two, three, five equally serious verities and equally generous idealisms? I think it is possible, and that is the most dramatic element in modern civilization, that a human truth is opposed to another human truth no less human, ideal against ideal, positive worth against worth no less positive, instead of the struggle being as we are so often told, one between noble truth and vile selfish error.

“Be these people either Conservatives or Socialists, Yellows or Reds, the most important thing is — and that is the point I want to stress — that all of them are right in the plain and moral sense of the word. . .”

Help us translate this quote
Karel Čapek

R.U.R. supplement in The Saturday Review (1923)
Contesto: Be these people either Conservatives or Socialists, Yellows or Reds, the most important thing is — and that is the point I want to stress — that all of them are right in the plain and moral sense of the word... I ask whether it is not possible to see in the present social conflict of the world an analogous struggle between two, three, five equally serious verities and equally generous idealisms? I think it is possible, and that is the most dramatic element in modern civilization, that a human truth is opposed to another human truth no less human, ideal against ideal, positive worth against worth no less positive, instead of the struggle being as we are so often told, one between noble truth and vile selfish error.

“Relativism is not indifference; on the contrary, passionate indifference is necessary in order for you not to hear the voices that oppose your absolute decrees”

Help us translate this quote
Karel Čapek

"On Relativism" (1925)
Contesto: Socialism is good when it comes to wages, but it tells me nothing when it comes to other questions in life that are more private and painful, for which I must seek answers elsewhere. Relativism is not indifference; on the contrary, passionate indifference is necessary in order for you not to hear the voices that oppose your absolute decrees … Relativism is neither a method of fighting, nor a method of creating, for both of these are uncompromising and at times even ruthless; rather, it is a method of cognition. If one must fight or create, it is necessary that this be preceded by the broadest possible knowledge... One of the worst muddles of this age is its confusing of the ideas behind combative and cognitive activity. Cognition is not fighting, but once someone knows a lot, he will have much to fight for, so much that he will be called a relativist because of it.

“I've tried all isolating materials that might possibly prevent the Absolute from getting out of the cellar: ashes, sand, metal walls, but nothing can stop it.”

Help us translate this quote
Karel Čapek libro The Absolute at Large

The Absolute at Large (1921)
Contesto: I've tried all isolating materials that might possibly prevent the Absolute from getting out of the cellar: ashes, sand, metal walls, but nothing can stop it. I've even tried lining the cellar walls with the works of Professors Krejci, Spencer, and Haeckle, all the Positivists you can think of; if you can believe it, the Absolute penetrates even things like that.

“I don’t know if you could prove that every theft is wrong; but I can prove to you that every theft is against the law, because I can arrest you every time.”

Help us translate this quote
Karel Čapek

Sgt. Bartosek, in "Šlépeje" ["Footprints"] (1929) as translated by Norma Comrada, in Toward the Radical Center: A Karel Čapek Reader (1990), edited by Peter Kussi, p. 236
Contesto: Look, justice has to be as unquestioned as the multiplication tables. I don’t know if you could prove that every theft is wrong; but I can prove to you that every theft is against the law, because I can arrest you every time. If you scattered pearls in the street, then a policeman could give you a ticket for littering. But if you started performing miracles, we couldn’t stop you, unless we called it a public nuisance or unlawful public assembly. There must be some kind of breach of order for us to intervene.

“I don't say that it is a bad or useless profession: but it isn't one of the superlatively fine and striking ones, and the material used is of a strange sort — you don't even see it. But I'd like all the things I used to see to be in it: the ringing hammer-strokes of the smith and the colors of the whisping of the stone-mason, the bustling of the baker, the humility of the poor, and all the lusty strength and skill which men of towering stature put into their work before the astonished and fascinated eyes of a child.”

Help us translate this quote
Karel Čapek

"On Literature" in Toward the Radical Center : A Karel Čapek Reader (1990) http://www.catbirdpress.com/bookpages/reader.htm, edited by Peter Kussi

“Great god of the Ants, thou hast granted victory to thy servants. I appoint thee honorary Colonel.”

Help us translate this quote
Karel Čapek Pictures from the Insects' Life

Pictures from the Insects' Life (1922), as translated in 'And so ad infinitum (The Life of the Insects) : An Entomological Review in Three Acts, a Prologue and an Epilogue (1936) co-written with his brother Josef Čapek, p. 60; also known as The Insect Play

“There came into the world an unlimited abundance of everything people need. But people need everything except unlimited abundance.”

Help us translate this quote
Karel Čapek libro The Absolute at Large

The Absolute at Large (1921)

Autori simili

Václav Havel photo
Václav Havel 5
scrittore, drammaturgo e politico ceco
Truman Capote photo
Truman Capote 16
scrittore, giornalista e drammaturgo statunitense
Bohumil Hrabal photo
Bohumil Hrabal 6
scrittore ceco
Stefan Zweig photo
Stefan Zweig 64
scrittore, giornalista e drammaturgo austriaco
Stefano Benni photo
Stefano Benni 188
scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
Žarko Petan photo
Žarko Petan 3
scrittore, drammaturgo, giornalista
Romain Rolland photo
Romain Rolland 7
scrittore e drammaturgo francese
Henry De Montherlant photo
Henry De Montherlant 197
scrittore e drammaturgo francese
Leonid Nikolaevič Andreev photo
Leonid Nikolaevič Andreev 3
scrittore e drammaturgo russo
Arthur Miller photo
Arthur Miller 8
drammaturgo, scrittore e pubblicista statunitense