“Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch'io. […] Se dobbiamo difendere il crocifisso come "arredo", tanto vale staccarlo subito. Gesù in croce non è nemmeno il simbolo di una "tradizione" (come Santa Klaus o la zucca di Halloween) o della presunta "civiltà ebraico-cristiana" (furbesco gingillo dei Pera, dei Ferrara e altri ateoclericali che poi non dicono una parola sulle leggi razziali contro i bambini rom e sui profughi respinti in alto mare). Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. È, da duemila anni, uno "scandalo" sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione. L'immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all'ingiustizia, ma soprattutto di laicità ("date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio") e gratuità ("Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno"). Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all'asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu proprio l'ideologia più pagana della storia, il nazismo – l'ha ricordato Antonio Socci – a scatenare la guerra ai crocifissi. È significativo che oggi nessun politico né la Chiesa riescano a trovare le parole giuste per raccontarlo. […] Basterebbe raccontarlo a tanti ignorantissimi genitori, insegnanti, ragazzi: e nessuno – ateo, cristiano, islamico, ebreo, buddista che sia – si sentirebbe minimamente offeso dal crocifisso. Ma, all'uscita della sentenza europea, nessun uomo di Chiesa è riuscito a farlo. Forse la gerarchia è troppo occupata a fare spot per l'8 per mille, a batter cassa per le scuole private e le esenzioni fiscali, a combattere Dan Brown e Halloween, e le manca il tempo per quell'uomo in croce. Anzi, le mancano proprio le parole. Oggi i peggiori nemici del crocifisso sono proprio i chierici. E i clericali.”

da Ma io difendo quella croce, 5 novembre 2009
Il Fatto Quotidiano

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Gennaio 2022. Storia

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“Noi per ora vogliamo difendere il diritto a tenere il crocifisso nelle nostre classi, poi vediamo se si può fare di più. […] Ci sono nove Paesi europei che hanno il crocifisso nella loro bandiera, è una proposta assolutamente normale.”

Franco Frattini (1957) politico italiano

La Stampa. it http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200911articoli/49895girata.asp, 30 novembre 2009

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“Il ladro [crocifisso con Gesù] morì da ladro perché rubò il Paradiso.”

Fulton J. Sheen (1895–1979) arcivescovo cattolico statunitense

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“Il Crocifisso non ci parla di sconfitta, di fallimento; paradossalmente ci parla di una morte che è vita, che genera vita, perché ci parla di amore, perché è l'Amore di Dio incarnato, e l'Amore non muore, anzi, sconfigge il male e la morte. Chi si lascia guardare da Gesù crocifisso viene ri-creato, diventa una «nuova creatura.»”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Omelie, Omelia nella Santa Messa presieduta nella Visita pastorale ad Assisi http://www.vatican.va/holy_father/francesco/homilies/2013/documents/papa-francesco_20131004_omelia-visita-assisi_it.html, 4 ottobre 2013

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“Avanti gli occhi della mente solo l'onore, il servizio e la gloria di Cristo Gesù Crocifisso.”

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Origine: citato in Benedetto XVI, udienza del mercoledì del 7 ottobre 2009 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2009/documents/hf_ben-xvi_aud_20091007_it.html

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“E comunque non lo leveremo il crocifisso, possono morire. Il crocifisso resterà in tutte le aule della scuola, in tutte le aule pubbliche. Possono morire, possono morire, loro e quei finti organismi internazionali che non contano nulla”

Ignazio La Russa (1947) politico italiano

riferendosi alla sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani; dalla trasmissione televisiva La vita in diretta http://www.youtube.com/watch?v=goWDmbvNGr0#t=5m0s, RaiUno, 4 novembre 2009

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