Frasi di Marco Tullio Cicerone
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113 frasi di saggezza senza tempo in una raccolta imperdibile

Scoprite la saggezza senza tempo di Marco Tullio Cicerone attraverso le sue celebri citazioni, che spaziano dall'introspezione alle osservazioni sulla società, in questa raccolta curata.

Marco Tullio Cicerone è stato un avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano. Appartenente a una famiglia benestante dell'ordine equestre, fu una delle figure più importanti dell'antica Roma. La sua vasta produzione letteraria che spaziava dalle orazioni politiche agli scritti di filosofia e retorica, non solo offriva un prezioso quadro della società romana negli ultimi turbolenti anni della repubblica, ma rappresentava anche un esempio per gli autori del primo secolo a.C.

Cicerone era un grande ammiratore della cultura greca e tramite le sue opere i Romani riuscirono ad acquisire una migliore comprensione della filosofia greca. Tra i suoi maggiori contributi alla cultura latina vi è la creazione di un lessico filosofico latino: Cicerone si impegnò infatti a trovare il termine corrispondente in latino per ogni specifico vocabolo del linguaggio filosofico greco. Le sue Lettere/Epistulae sono considerate opere fondamentali per comprendere il mondo latino, poiché offrono numerose riflessioni su vari eventi permettendo così di comprendere le reali linee politiche dell'aristocrazia romana.

Inoltre, Cicerone rivestì per molti anni un ruolo di primaria importanza nella politica romana. Dopo aver salvato la repubblica dal tentativo di rovesciamento da parte di Lucio Sergio Catilina, divenne un membro eminente della fazione degli Optimates. Nelle guerre civili, Cicerone difese strenuamente fino alla morte una repubblica prossima al collasso e destinata a trasformarsi nell'impero augusteo.

✵ 3. Gennaio 106 a.C. – 7. Dicembre 43 a.C.   •   Altri nomi Marcus T. Cicero, Цицерон
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Marco Tullio Cicerone Frasi e Citazioni

“La parsimonia è un gran capitale.”

dai Paradossi, IV, 3, 49

“La scienza che si diparte dalla giustizia è da chiamarsi inganno, piuttosto che sapienza.”

Origine: Citato in Claudio Malagoli, Etica dell'alimentazione: prodotti tipici e biologici, Ogm e nutraceutici, commercio equo e solidale, Aracne, 2006, p. 117.

“Nulla che sia del tutto nuovo è perfetto.”

Origine: Da Brutus, 71.

“O tempi, o costumi!”

Oratio pro Rege Deiotaro, XI, 31; Oratio I in Catilinam, I, 2; In Verrem, IV, 45

“Ozio con dignità.”

da Pro P. Sextio, cap. 45; De Oratore, 1; Epistolae ad familiares, I, 9, 21

“Sono cittadino di Roma.”

da In Verrem, V, 147

“Uomo fra i primi grande e illustre.”

De senectute

“Io quand'ero questore scoprii la sua tomba [di Archimede], sconosciuta ai Siracusani, cinta con una siepe da ogni lato e vestita da rovi e spineti, sebbene negassero completamente che esistesse. Tenevo, infatti, alcuni piccoli senari, che avevo sentito essere scritti nel suo sepolcro, i quali dichiaravano che alla sommità del sepolcro era posta una sfera con un cilindro. Io, poi, osservando con gl'occhi tutte le cose – c'è, infatti, alle porte Agrigentine una grande abbondanza di sepolcri – volsi l'attenzione ad una colonnetta non molto sporgente in fuori da dei cespugli, sulla quale c'era sopra la figura di una sfera e di un cilindro. E allora dissi subito ai Siracusani – c'erano ora dei principi con me – che io ero testimone di quella stessa cosa che stavo cercando. Mandati dentro con falci, molti ripulirono e aprirono il luogo. Per il quale, dopo che era stato aperto l'accesso, arrivammo alla base posta di fronte. Appariva un epigramma sulle parti posteriori corrose, di brevi righe, quasi dimezzato. Così la nobilissima cittadinanza della Grecia, una volta veramente molto dotta, avrebbe ignorato il monumento del suo unico cittadino acutissimo, se non lo fosse venuto a sapere da un uomo di Arpino.”

V, 23, 64-66
Cuius ego quaestor ignoratum ab Syracusanis, cum esse omnino negarent, saeptum undique et vestitum vepribus et dumetis indagavi sepulcrum. Tenebam enim quosdam senariolos, quos in eius monumento esse inscriptos acceperam, qui declarabant in summo sepulcro sphaeram esse positam cum cylindro. Ego autem cum omnia collustrarem oculis – est enim ad portas Agragantinas magna frequentia sepulcrorum – animum adverti columellam non multum e dumis eminentem, in qua inerat sphaerae figura er cylindri. Atque ego statim Syracusanis – erant autem principes mecum – dixi me illud ipsum arbitrari esse, quod quaererem. Immissi cum falcibus multi purgarunt et aperuerunt locum. Quo cum patefactus esset aditus, ad adversam basim accessimus. Apparebat epigramma exesis posterioribus partibus versiculorum dimidiatum fere. ita nobilissima Graeciae civitas, quondam vero etiam doctissima, sui civis unius acutissimi monumentum ignorasset, nisi ab homine Arpinate didicisset.
Philippicae, Tusculanae disputationes

“Mi sembra che la morte sia un male.”

I, 5, 9
Malum mihi videtur esse mors.
Philippicae, Tusculanae disputationes

“I barbari hanno divinizzato le bestie per trarne vantaggio.”

I, 36
Belluae a barbaris propter beneficium consecratae.
De natura deorum
Origine: Citato in Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 482. ISBN 88-85944-12-4

“Respiraro, si te videro.”

Letters to Atticus vol. 1

“Chi può negare che la prima legge della storia sia non osare di dire nulla di falso e non omettere nulla di vero, affinché non sorga neppure il sospetto che nello scrivere sia intervenuta la simpatia o l'antipatia?”

II, 15, 62
Nam quis nescit primam esse historiae legem, ne quid falsi dicere audeat? Deinde ne quid veri non audeat? Ne qua suspicio gratiae sit in scribendo? Ne qua simultatis?
De oratore

“Cedant arma togae, concedat laurea laudi.”

De Officiis – On Duties (44 BC)

“Le asperità conducono alle stelle.”

III, 40
Per aspera ad astra.
De natura deorum

“Non ci si vergogni di dire quel che non ci si vergogna di pensare.”

II, 77
De finibus bonorum et malorum
Origine: Citato in Michel de Montaigne, Saggi, traduzione di Fausta Garavini, note di André Tournon, Bompiani, Milano, 2014.

“Oh, filosofia, guida della vita! Oh, ricercatrice della virtù ed eliminatrice dei vizi! Che cosa avrebbe potuto essere la vita degli uomini nella sua totalità senza di te?”

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della filosofia, traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 14. ISBN 9788858014165