“Daria Galateria: A uno specialista della nostra civiltà chiediamo cosa pensa del mondo attuale.
Jean Starobinski: Le civiltà non europee hanno acquisito gli stessi bagagli tecnici dell'Occidente e questo crea un orizzonte nuovo. A inizio secolo era particolarmente conscio della fragilità dell'Occidente il poeta Paul Valéry. […]
Daria Galateria: Veniamo alla sua conferenza. Quando parla del "Campidoglio Baudelaire", in che termini?
Jean Starobinski: Il Campidoglio rappresenta nella poesia romantica francese il simbolo della potenza romana. Quando il poeta Lamartine cerca nell'ode Les Révolutions l'emblema dell'Italia sceglie «l'aquila sanguinante del Campidoglio», evoca cioè la Roma conquistatrice. Quando Baudelaire riprende il tema è per sfigurarlo o per intrattenervi un'ironia funebre. Il Campidoglio compare nella La mort des artistes, che è il sonetto che concludeva la prima edizione delle Fleures du Mal. […] Il protagonista della Morte degli artisti è un'artista che fallisce nella sua opera che pone l'unica speranza nella morte. Ora, per definire la morte Baudelaire usa la parola Capitole – il Campidoglio in cui si incoronavano i poeti. […] È facile capire conoscendo le passioni di Baudelaire che questa morte assomiglia al «sole nuovo» di Edgar Allan Poe.
Daria Galateria: In una nuova edizione italiana dei Fiori del male, nella traduzione di Giorgio Caproni, il curatore Luca Pietromarchi evoca anche l'inizio del poema in prosa Il confiteor dell'artista: «Lo studio del bello è come un duello in cui l'artista lancia un grido di paura prima di cadere sconfitto».
Jean Starobinski: Così Baudelaire si pone in assoluta contraddizione con un altro Campidoglio, quello di Madame de Staël e della sua eroina del 1807 Corinne. Nel romanzo la poetessa appare trionfante al Campidoglio, a ricevere lo stesso omaggio di Petrarca nel 1341. Ci si accorge che Baudelaire ha voltato le spalle alla figura eloquente di Corinne col suo richiamo alla vita superiore del paese. Opponendosi a Napoleone, Madame de Staël diventava la sacerdotessa ispirata di una libertà capace di superare le servitù del momento presente, anche in Italia.”
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critico letterario svizzero 1920–2019Citazioni simili
“[Paul Valéry] Il maggior lirico francese dopo Baudelaire.”
Origine: Citato in Mario Picchi, Paul Valéry, il piccolo Faust, La Fiera Letteraria, novembre 1971.

Origine: Citato in Il Grillo canta sempre al tramonto http://www.dariofo.it/it/content/il-grillo-canta-sempre-al-tramonto-di-b-grillo-g-casaleggio-d-fo-ed, DarioFo.it, 11 febbraio 2013.

Il giornalismo politico cominciò ad attrarmi fin da allora e lo praticai con molta soddisfazione. Tuttavia durò poco più di un anno, alla fine del quale fui chiamato dal vicesegretario generale del partito fascista e da lui espulso dal Guf (Gioventù universitaria fascista), per un articolo in cui criticavo alcuni gerarchi che secondo le voci in circolazione si erano appropriati illecitamente di molti milioni di lire speculando sulla costruzione dell'Eur. Queste notizie erano state da me scritte in un articolo di fondo su Roma Fascista e questa fu la causa della mia espulsione dai Guf. Vissi due giorni di grande amarezza alla quale subentrò improvvisamente non solo una calma ma una nuova motivazione del mio pensiero politico: mi dissi che evidentemente il vicesegretario del partito ne sapeva del fascismo molto più di me e se mi aveva espulso era segno che io non ero fascista ma anzi il suo contrario.
Origine: Da Il neofascismo ama la dittatura, è per questo che ama Salvini https://rep.repubblica.it/pwa/editoriale/2019/03/23/news/il_neofascismo_ama_la_dittatura_e_per_questo_che_ama_salvini-222356974/, Rep.repubblica.it, 23 marzo 2019.
Origine: L'estetica contemporanea. Un panorama globale, p. 196